Quel 9 Luglio del 2006

di DAMIANO LESTINGI ♦

Non era una sera come le altre.
Sicuramente era afosa. In italia si moriva di caldo.
Ma quella sera era diversa. Si aspettava “l’evento”.
Quella sfida che va avanti da decine di anni. Nella cultura, nella politica europea, nel cinema, nella cucina e anche nello sport.
Italia-Francia.
Finale del Campionato del Mondo di calcio. A Berlino.

Ancora mi ricordo come eravamo partiti.

Sì, eravamo.
Non so perchè ma quando si parla di “quella” nazionale si parla sempre come se fossimo anche noi convocati. Tutti noi.
Eppure non eravamo neanche atterrati in Germania e stavamo già sull’orlo di una crisi.
Il caso Calciopoli era esploso. Tangenti, corruzione, scommesse, Rolex e partite truccate riempivano le prime pagine dei giornali.

Molti dicevano: “Non dovremmo giocare”, “Sono tutti coinvolti”,”Siamo destinati a perdere”.
Mio papà mi disse che già nell’82 era successa una cosa simile. Dopo le prime partite giocate male, scoordinati e con pochi gol, i giornali pubblicavano a caratteri cubitali, “Putiferio Italia!, e ancora “Baraonda azzurra”.
Eppure, coincidenza o no, Noi, siamo diventati campioni del mondo.

A volte mi domando, quando rivedo quel filmato, ma quanto è durato quell’ultimo rigore di Grosso?

Einstein aveva ragione, il tempo è relativo. Per me quei pochi secondi sono trascorsi come una vita intera.

Damiano 2

Ogni tanto risuscitano fuori da Facebook i video della doppietta, storica, ai “crucchi” tedeschi, o quel brivido del poter gridare dopo il fatidico rigore contro i nostri cugini, “SIAMO CAMPIONI DEL MONDO”.

Damiano 3

Quelle poche parole di Caressa, quel “Chiudete le valigie, andiamo a Berlino”, ogni tanto, molti di noi le citano come in un misto tra amarcord e adrenalina pura, ripercorrendo quel momento unico nella storia sportiva nazionale.

Ho sempre i brividi a rivedere quelle clip. Quelle emozioni che solo lo sport può dare. Quel ritrovarsi,senza distinzioni di provenienza, sesso, religione e colore della pelle. Tutti italiani.

Tutti a festeggiare. Tutti ad abbracciarsi, a fare i caroselli, con quel tricolore pronto a sventolare ovunque, dalle case alle macchine, avvolto nelle mani dei bambini, perfino su qualche nostro piccolo amico a 4 zampe. Tutti uniti sotto la nostra bandiera.

Damiano 4

Per una sera, una soltanto, l’Italia non aveva problemi. Come se i problemi,quelli veri, fossero spariti per qualche ora.

Quel 9 luglio ha cambiato un po la storia sportiva di tutti noi.

In fondo, 10 anni fa, tutti siamo diventati un po campioni del mondo.

DAMIANO LESTINGI