Politica – Conflitto di interessi
di TERESA CALBI ♦
Riflettendo su alcuni fatti di cronaca e prendendo spunto da un articolo nel quale, giustamente, si è stigmatizzata la “commistione” tra potere politico ed economico, ritengo opportuno esprimere alcune personali considerazioni che involgono la legislazione italiana la quale, come al solito, è carente, farraginosa e, soprattutto, lacunosa in relazione ad aspetti di fondamentale importanza.
E’ vero che ragioni di opportunità dovrebbero sconsigliare la “duplice” attività per evitare situazioni di incompatibilità e, soprattutto, di strumentalizzazione del potere politico per finalità di carattere economico; però è anche vero, secondo il mio personale parere, che il problema, in Italia, è un altro ed è collegato alla mancanza di regole “scritte” (e questo è inevitabile per l’Italia) oppure “non scritte” (lasciamole ai paesi anglosassoni…) volte a disciplinare il “conflitto di interessi”.
La vicenda “berlusconiana” per citare la più clamorosa, senza dimenticare centinaia di altri “esempi”, ci mostra come nel nostro paese non vi siano leggi volte a disciplinare situazioni di aperto conflitto. Personalmente non ritengo che il politico non possa fare l’imprenditore o che l’imprenditore non possa entrare in politica; è necessario soltanto che esistano delle regole che eliminino “in radice” ogni possibile, eventuale, conflitto di interessi.
Prendo spunto dalla recente candidatura a Presidente degli Stati Uniti del miliardario Donald Trump che, spesso, è stato paragonato al nostrano Berlusconi ma che, oltre allo sterminato patrimonio, al debole per le belle donne ed alla collezione di “battute infelici” non ha null’altro in comune.
A tale proposito mi riferisco ad un dato di fondamentale importanza: negli Stati Uniti vi è una legislazione oltre che un’etica completamente diversa.
l’America è un paese ricco di contraddizioni, su questo non si discute, ma è altrettanto vero che una rigida legislazione impedisce la possibilità di conflitti di interessi anche se, ovviamente, non mancano i condizionamenti da parte di lobby economico – finanziarie, circostanza questa che rientra nella fisiologia di ogni paese.
Basti pensare a quanto previsto in un documento federale “l’Ethics in government act” fondamento della disciplina federale sul conflitto di interessi e sul quale si reggono sia il sistema legislativo che quello esecutivo.
Sia nel sistema federale che in quello degli stati membri i pubblici ufficiali sono costretti a rendere pubblici tutti i propri investimenti, i posti occupati, le proprietà, il reddito e persino “i regali”.
Ho citato l’America perchè è un paese che ha sempre ritenuto di regolamentare le ipotesi di conflitto di interessi ma certamente l’esempio che ci viene dalla legislazione europea non è da sottovalutare: Spagna, Austria, Regno Unito e così via, hanno tutti una legislazione ferrea e rigorosa sul conflitto di interessi.
Mi chiedo perchè l’Italia non la adotta e perchè non vengono disciplinate tutte le situazioni di incompatibilità al fine di regolamentare ipotesi di “commistione” tra potere politico ed economico e “scongiurare” situazioni di conflittualità che, come al solito, fanno male alla “buona politica” ed in ultima analisi, come sempre, “alle tasche dei cittadini”.
Come sempre a noi cittadini non rimane altro che porre domande; dai politici ci aspettiamo delle risposte che, quasi mai o molto raramente vediamo arrivare, soprattutto quando vi è all’orizzonte il rischio che venga approvata qualche legge che possa scalfirne i biechi interessi!
Concludo dicendo che non è sbagliato o da reprimere la coincidenza, in capo allo stesso soggetto, di poteri politici ed economici; è necessario che lo svolgimento contemporaneo di tali importantissime funzioni avvenga secondo regole ben precise tali da scongiurare ogni ipotesi di conflittualità e che, anzi, si trasformi in uno strumento di progresso e di miglioramento economico – sociale.
di TERESA CALBI
Il suo articolo è chiaro nell’individuare parte delle cause che pongono il nostro Paese in una situazione di perenne incertezza, una sorta di zona grigia in cui si lascia all’onestà dell’individuo di interpretare senza compromessi quel ruolo che noi cittadini andiamo ad assegnargli di volta in volta. Questa mancanza di regole certe fa si che quei comportamenti “deprecabili” dei personaggi che ci governano, ci amministrano e ci dirigono siano sempre incombenti. La cronaca quotidiana purtroppo lo conferma e li registra solo quando i fatti sono ormai avvenuti. Lei oltre a spiegarlo si è spinta ad indicare un percorso di possibili soluzioni che a mio giudizio non si legge normalmente.
"Mi piace""Mi piace"
ottimo articolo con attenta e puntuale valutazione delle cause di conflitto d’ interessi.Prendiamo però atto che un passo in avanti è stato fatto con l ‘ approvazione da parte della Camera dei Deputati della legge sul conflitto d’ interessi ed ora il testo passa al Senato. Da notare il voto contrario di Forza Italia, M5S e SEL.Credo che sia un testo molto equilibrato che impedirà alle cariche elettive parlamentari, regionali e locali di avere interessi che possono interferire con l’ attività politica . Forse dopo 20 anni troviamo una soluzione al problema con regole certe..
"Mi piace"Piace a 1 persona
La legge che è arrivata in aula alla camera sul conflitto di interessi, dopo 20 anni di attesa è solo un miraggio ed è frutto del PD. Lo si capisce fin dalla prima riga del primo articolo che recita ” i titolari di cariche politiche”: questo conflitto di interessi voluto dal PD riguarda solo le cariche politiche: Riguarda quindi circa 230 persone, numero chiaramente misero se pensiamo il livello che ha raggiunto il problema in questo paese. Il M5S è stata la prima forza politica a depositare una proposta di legge che riguardava TUTTI coloro che ricoprivano cariche pubbliche importanti. Comprendendo i parlamentari, i consiglieri regionali, le grandi autorità indipendenti come la Consob e la Banca D’ Italia, che ricordiamo tutti cosa non hanno fatto nel Caso di Banca Etruria. Ecco perché il M5S non ha votato ad una legge fasulla scritta e voluta dal PD.
"Mi piace""Mi piace"
Sergio dice una cosa inesatta in quanto la legge approvata dalla Camera riguarda tutte le cariche dal livello parlamentare a quello regionale e locale ed altre istituzioni.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Sarò felice di aver scritto una cosa inesatta, lo vedremo nei fatti quando la legge verrà approvata(?).
Per ora questa legge mi sembra un capolavoro dell’inciucio PD-Forza Italia, non ha le coperture finanziarie necessarie e quindi non può essere esaminata dall’aula. Anche la relazione del governo è stata bocciata dalla Ragioneria di Stato. Forza Italia e PD rispediscono quindi il conflitto di interessi in commissione Affari Costituzionali dove riposerà in pace. La promessa di Renzi quindi, della legge sul conflitto di interessi entro 100 giorni, si è rivelata quindi un’altra sua mirabolante falsità, a cui peraltro oramai siamo abituati.
"Mi piace""Mi piace"
Caro Sergio ancora una volta si dicono cose inesatte. Alla commissione Affari Istituzionali era stata inviata nel 2014 per mancanza di copertura finanziaria e quindi adesso è tornata al voto alla Camera. In ogni caso auguriamoci tutti che questa legge possa avere il via definitivo al Senato. Per quanto riguarda le falsità meglio lasciar perdere…………………..
"Mi piace"Piace a 1 persona