“AGORÀ SPORTIVA” A CURA DI STEFANO CERVARELLI – LO SPORT A OTTO ANNI
di STEFANO CERVARELLI ♦
Provate a pensare, ad immaginare, un festoso raduno in un torneo di squadre di minibasket composte da bambini e bambine di otto anni, provenienti da ogni parte della loro regione. Fatto?
Adesso aggiungete la felicità, l’emozione di questi bambini nel fare la prima trasferta. Metteteci il divertimento di poter giocare più di una partita nello stesso giorno sapendo che, al termine, troverete una bella merenda preparata dagli istruttori. Fatto?
Continuate ad immaginare quanto deve essere bello, per quei piccoli, scoprire che il Basket (per loro ancora mini-basket) sia uno sport bello, uno sport di squadra che da la possibilità di condividere gioie, emozioni, delusioni, canestri, vittorie, sconfitte. Il tutto nel più puro divertimento con i tuoi amici ed altri che hai conosciuto lì quel giorno e con i genitori che ti seguono dalla tribuna, magari anche loro emozionati nel vedere i loro figli alle prese con le prime vere partite.
Ora immagina che nel pieno del gioco, della festa, la partita venga interrotta perché sulle tribune ricolme, appunto, di genitori, ci sono alcuni di questi che litigano.
Immagina i due allenatori che vanno sotto la tribuna per rendersi conto della situazione e chiedere ai genitori di farla finita con le loro intemperanze e con il loro comportamento(!).
Ma cosa stanno facendo i genitori di quei bambini che stanno in campo a divertirsi ?
Stanno, “semplicemente” insultando gli arbitri!
Capito? Insultano ragazzi di qualche anno più grandi dei loro figli e che si sono prestati affinché i bambini comprendano, giocando, le regole di quello sport.
Sono ragazzi di appena 12 anni e sono lì alle prime armi anche loro, sono li per imparare anche loro come i figli di quelli che dalla tribuna li stanno insultando.
Immagina che dopo una breve interruzione la partita riprenda fino al momento in cui viene interrotta nuovamente perché adesso i genitori, forse stanchi e annoiati di prendersela con i mini arbitri, hanno deciso di litigare tra loro e dalle parole passare ai fatti: insomma si stanno picchiando.
A questo punto, qualunque sia la tua età, ti invito ad immedesimarti..ad immaginare di essere uno di quei bambini che stanno in campo. Fatto?
Bene, ora il tuo istruttore ti prende per mano, ti porti via, ti allontana da quella tribuna per non farti assistere a quel desolante spettacolo.
Ora vedi che tutti gli allenatori delle piccole squadre vanno sotto la tribuna per pregare (sic) i genitori di smetterla di picchiarsi!
Ti ritrovi seduto (non dimenticare che sei diventato il bambino che sta in campo) a guardare i tuoi compagni che non riescono a capire quanto sta accadendo, proprio come te.
Ora, improvvisamente, vedi quei bambini piangere perché hanno visto un adulto dare dei cazzotti ad un altro genitore: DURANTE UNA PARTITA DI MINIBASKET!
Seduto lì sul tuo angolo vedi la violenza degli adulti davanti ai tuoi occhi.
Adesso senti delle grida, ti chiedi chi è, giri lo sguardo e vedi che si tratta di un presidente di una squadra che strilla, in lacrime, perché il genitore più violento è il papà di un suo bambino.
Sei triste, ti viene da piangere? Indubbiamente sì, hai visto rovinata una giornata che tanto aspettavi, che doveva essere di festa, di gioco, di divertimento, di amicizia fra te e gli altri piccoli, proprio dai genitori, da quelli che a casa magari ti parlavano dei valori dello sport.
Improvvisamente adesso, ti assale un brutto pensiero: non vuoi più giocare a Basket: hai paura.
Una storia vera, questa, accaduta in provincia di Livorno durante un torneo di minibasket riservato a bambini di 7-8 anni.
Alcuni genitori hanno prima insultato i mini arbitri, poi hanno deciso di prendersi a pugni, e come se non bastasse hanno proseguito fuori dalla palestra tanto che sono dovuti intervenire Carabinieri e la Polizia.
La cosa più grave che in campo alcuni bambini hanno iniziato a piangere, mentre altri aveano paura ad uscire dalla palestra.
La considerazione conclusiva che se ne ricava è molto semplice e non richiede molte parole: la violenza ed inciviltà, come dimostrato anche da atri episodi, stanno letteralmente, infestando lo sport giovanile, allungandosi anche su tornei di bambini.
Speriamo sempre in tempi migliori, certo, ma adesso non si può evitare di dire che per andare più in basso di così c’è solo da scavare.
STEFANO CERVARELLI

Bentornato. Stefano
Quanto allo scritto, come darti torto? È uno dei tanti fenomeni di mala educazione, una rete di comportamenti assurdi e male armati che stanno producendo o disastrosi effetti che vediamo.
Maria Zeno
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Avevo 15 anni e giocavo a basket in una squadra di Palermo e durante una trasferta a Trapani, rimettendo la palla da bordo campo un genitore mi mise un coltello sul fianco ordinandomi di sbagliare il lancio. Non l’ho mai dimenticato
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