“PESCI, PESCATORI, PESCIVENDOLI E CONSUMATORI” DI GIORGIO CORATI –  Priorità del FEAMPA e analogie con l’Approccio “C0/C9”

di GIORGIO CORATI ♦

Dopo aver trattato della prospettiva del consumatore1 in merito al consumo sostenibile dei prodotti della pesca a sostegno della piccola pesca costiera oggetto del FEAMPA, nell’articolo odierno trattiamo di “Priorità, Obiettivi specifici e Azioni del FEAMPA” e di “Analogie tra Priorità 1 e 3 dello stesso FEAMPA e PN dell’Italia e l’Approccio “C0/C9””.

Come già spiegato, l’”Approccio” intende promuovere un “comportamento di consumo rinnovato” ovvero porsi come utile a sostenere un consumatore informato proattivo e prosociale e, in sintesi, effettivamente riconosciuto e essere ascoltato come portatore di interesse attivo,2 concretamente interessato in maniera positiva.

Andiamo, dunque, ad analizzare le Priorità, gli Obiettivi specifici e le Azioni del FEAMPA del PN 2021-2027 che si ritiene siano connessi alle “AttuAzioni3 che definiscono l’Approccio “C0/C9”.

  • Priorità, Obiettivi specifici e Azioni del FEAMPA

L’erogazione dei fondi del FEAMPA (Reg. (UE) 2021/1139) è indirizzata verso i settori della Politica marittima integrata (PMI) dell’UE, della Politica comune della pesca (PCP) dell’Unione europea e dell’Agenda dell’UE per la governance internazionale degli oceani. Il PN (Mipaaf, 2022), finanziato dal FEAMPA 2021-2027, sostiene anche il “Green Deal” europeo4 e l’“Economia blu sostenibile”, nonché la “Strategia dell’UE sulla biodiversità” (COM(2020) 380 final)5e la Strategia dell’UE “Dal produttore al consumatore” (COM(2020) 381 final)6 ovvero “Farm to Fork”.

Il FEAMPA si basa su quattro Priorità con obiettivi specifici e azioni, sostenendo in particolare la piccola pesca costiera.

Le Priorità, condivise dal PN (Mipaaf, 2022) si incentrano su:

  1. Promuovere la pesca sostenibile e il ripristino e la conservazione delle risorse biologiche acquatiche”;
  2. Promuovere le attività di acquacoltura sostenibile e la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura, contribuendo alla sicurezza alimentare dell’UE”;
  3. Consentire un’economia blu sostenibile nelle aree costiere, insulari e interne e promuovere lo sviluppo di comunità della pesca e dell’acquacoltura”;
  4. Rafforzare la governance internazionale degli oceani e consentire mari e oceani sicuri, protetti, puliti e gestiti in modo sostenibile”.

Rispetto alle Priorità 1 e 3 del FEAMPA (e del PN) si possono discutere concettualmente le analogie con l’Approccio “C0/C9”.

  • Analogie tra Priorità 1 e 3 del FEAMPA e del PN e Approccio “C0/C9

Priorità 1 – Nel quadro della Priorità 1 (Reg. (UE) 2021/1139), definita “promuovere la pesca sostenibile e il ripristino e la conservazione delle risorse biologiche acquatiche” (Capo II, Priorità 1), e nell’ambito di applicazione al fine del conseguimento degli obiettivi della Politica comune della pesca (PCP), “definiti all’articolo 2 del regolamento (UE) n. 1380/2013” […] (Sezione 1, Art.14, par.1), è prevista la “raccolta, gestione, uso e trattamento di dati nel settore della pesca e programmi di ricerca e innovazione” (Art.23).

Nel merito dell’articolo richiamato, l’Approccio “C0/C9” è rivolto, in linea generale, all’obiettivo di cui al paragrafo 1 attraverso modalità varie di comportamenti di consumo, auspicando che tali modalità possano contribuire, per quanto possibile, a sostenere un’“attività di pesca e di acquacoltura” [che] “siano sostenibili dal punto di vista ambientale nel lungo termine”. Nell’Approccio “C0/C9” le modalità di comportamento di consumo sono definite “AttuAzioni” e basano il loro concetto sul principio di precauzione e sull’approccio ecosistemico. Il principio di precauzione è richiamato dallo stesso articolo in cui si afferma che “la PCP applica” [tale approccio] “alla gestione della pesca ed è volta a garantire che lo sfruttamento delle risorse biologiche marine vive ricostituisca e mantenga le popolazioni delle specie pescate al di sopra di livelli in grado di produrre il rendimento massimo sostenibile” (par.2). Anche l’approccio ecosistemico è sulla traiettoria di quanto riportato nell’articolo citato. “Alla gestione della pesca” [la Politica comune della pesca (PCP) applica] “l’approccio basato sugli ecosistemi al fine di garantire che le attività di pesca abbiano un impatto negativo ridotto al minimo sugli ecosistemi marini e provvede ad assicurare che le attività di acquacoltura e di pesca evitino il degrado dell’ambiente marino” (par.3). In sintesi, in analogia con gli intenti dell’Approccio “C0/C9”, appare sostanziale quanto riportato da uno degli obiettivi specifici previsti nel quadro della Priorità 1 del già citato Reg. (UE) 2021/1139 e cioè quello di “favorire l’efficacia del controllo della pesca e dell’attuazione delle norme, compresa la lotta alla pesca INN, nonché l’affidabilità dei dati destinati a un processo decisionale basato sulle conoscenze” (Art.14, lettera d). Tutto ciò a maggior ragione in quanto l’Approccio “C0/C9” si basa principi indissolubilmente legati alla transizione verso un’economia circolare (anche se considerata dal lato del consumo), paradigma che, in merito alla Priorità 1 dell’Allegato II del FEAMPA (Reg. (UE) 2021/1139) “partecipa”/contribuisce all’Obiettivo strategico di policy (OP2) – Obiettivo della Politica di Coesione 2021-2027 – del già citato Reg. (UE) 2021/1060 (CPR), che lo stesso Regolamento definisce “un’Europa più verde” […] “in transizione” […] “e resiliente attraverso la promozione” […] “dell’economia circolare” […] (Art.5, par.1, lettera b) e legato al già su richiamato obiettivo specifico del FEAMPA che può essere finanziato in regime di gestione concorrente.

Inoltre, il FEAMPA (Reg. (UE) 2021/1139) “può sostenere la raccolta, la gestione, l’uso e il trattamento di dati biologici, ambientali, tecnici e socioeconomici nel settore della pesca, secondo quanto previsto all’articolo 25, paragrafi 1 e 2, del regolamento (UE) n. 1380/2013” […] (Art.23, par.1). L’articolo richiamato specifica ulteriormente che “gli Stati membri raccolgono e gestiscono dati biologici, ambientali, tecnici e socioeconomici necessari ai fini della gestione della pesca e li mettono a disposizione degli utilizzatori finali, inclusi gli organismi designati dalla Commissione. L’acquisizione e la gestione di tali dati possono beneficiare del finanziamento” […] (par.1), per sostenere, tra l’altro, la possibilità di valutare “lo stato delle risorse biologiche marine sfruttate” (Art.25, par.1, lettera a).

In merito, rispetto all’obiettivo specifico, il PN (Mipaaf, 2022) prevede interventi per conseguire […] “dati affidabili per il processo decisionale basato sulla conoscenza, attraverso il sostegno alla raccolta, alla gestione e all’uso efficiente dei dati per la gestione della pesca e dell’acquacoltura e per scopi scientifici” […]. “In particolare si prevede di realizzare interventi che puntano a: migliorare il trasferimento di conoscenze” […], “adottare un approccio circolare e di interscambio nella gestione dei dati raccolti, in modo da renderli facilmente disponibili a livello nazionale ed internazionale” […], “realizzare campagne in mare e a potenziare le conoscenze sullo stato ecologico dell’ambiente marino e la circolazione delle informazioni già acquisite” (Interventi dei fondi, punto 2.1.1.4.1).

In tale direzione, tra le tipologie di azioni che possono essere finanziate vi sono quelle “per il miglioramento della raccolta, gestione, condivisione e diffusione dei dati”. [Le azioni si tradurranno] “nel sostegno ad investimenti per un’efficiente sistema di raccolta, gestione e uso di dati biologici, ambientali, tecnici e socioeconomici nel settore della pesca” [ma anche] “per migliorare prioritariamente la raccolta dati sui rigetti e sulle catture indesiderate nella pesca commerciale, su catture accessorie di specie accidentali e/o specie sensibili (uccelli, cetacei e tartarughe), sulla pesca ricreativa e su piccola scala” (Interventi dei fondi, punto 2.1.1.4.1).

L’attuazione di questa tipologia di azioni potrà avere ripercussioni positive anche in termini di tutela dell’ambiente marino, “permettendo di avere una maggiore disponibilità di informazioni necessarie a prevenire eventuali impatti negativi e favorire la sostenibilità ambientale delle attività di pesca” […] (Interventi dei fondi, punto 2.1.1.4.1).

Priorità 3 – Nel quadro della Priorità 3 (Reg. (UE) 2021/1139), definita “consentire un’economia blu sostenibile nelle aree costiere, insulari e interne e promuovere lo sviluppo di comunità della pesca e dell’acquacoltura” (Capo IV, Priorità 3), e nell’ambito di applicazione del sostegno, l’obiettivo specifico “riguarda gli interventi che contribuiscono a consentire un’economia blu sostenibile nelle aree costiere, insulari e interne e a promuovere lo sviluppo sostenibile di comunità della pesca e dell’acquacoltura” (Sezione 1, Art.29).

L’Approccio “C0/C9” è orientato verso tale direzione proponendo comportamenti di consumo sostenibile e una maggiore consapevolezza rispetto all’importanza socio-economica della disponibilità e variabilità dei prodotti della pesca (in termini di mantenimento dell’equilibrio degli stock disponibili per ogni singola specie). L’Approccio “C0/C9” si basa principi indissolubilmente collegati alla promozione dello Sviluppo sostenibile (in particolare gli Obiettivi n.12 e n.14 della già citata Agenda 2030, ONU). Sviluppo che, in merito alla Priorità 3 dell’Allegato II del FEAMPA (Reg. (UE) 2021/1139), “partecipa”/contribuisce all’Obiettivo strategico di policy (OP5), – Obiettivo della Politica di coesione 2021-2027 – del già citato Reg. (UE) 2021/1060 (CPR), che lo stesso Regolamento definisce “un’Europa più vicina ai cittadini attraverso la promozione dello sviluppo sostenibile e integrato di tutti i tipi di territori delle iniziative locali” (Art.5, par.1, lettera e) e legato al già su richiamato obiettivo specifico del FEAMPA che può essere finanziato in regime di gestione concorrente.

Riguardo a condizioni specifiche nell’ambito dello Sviluppo locale di tipo partecipativo, CLLD,7 del già citato Reg. (UE) 2021/1139 (Sezione 2, Art.30), “per conseguire l’obiettivo specifico di cui all’articolo 29” [del Regolamento sopra richiamato], “il sostegno è attuato attraverso il CLLD di cui all’articolo 31 del regolamento (UE) 2021/1060” (par.1). L’articolo 31 del già citato Regolamento (UE) 2021/1060, prevede che “lo Stato membro provvede affinché lo sviluppo locale di tipo partecipativo” (par. 2) […] “sia guidato da gruppi di azione locale, composti dai rappresentanti degli interessi socio-economici pubblici e privati, nei quali nessun singolo gruppo di interesse controlli il processo decisionale” (par. 2, lettera b). In tal senso, il consumatore (a pieno titolo informato, prosociale e proattivo) o un suo rappresentante delegato dovrebbe potersi muovere con le stesse possibilità del pescatore o produttore primario o da un rappresentante da questi delegato. A tal fine può rivelarsi utile l’Approccio “C0/C9”.

Inoltre, lo stesso articolo stabilisce che lo sviluppo locale di tipo partecipativo deve essere “attuato mediante strategie in conformità dell’articolo 32” (par.1, lettera c), per cui,

stante le condizioni specifiche riportate nel regolamento del FEAMPA (Reg. (UE) 2021/1139, Capo IV, Priorità 3, Sezione 2, Art.30), che stabiliscono che “le strategie di CLLD di cui all’articolo 32 del regolamento (UE) 2021/1060 garantiscono che le comunità nelle zone di pesca o acquacoltura sfruttino più efficacemente e traggano vantaggio dalle opportunità offerte dall’economia blu sostenibile, mettendo a frutto e valorizzando le risorse umane, sociali, culturali e ambientali” […] (par.2), si ritengono di pubblica rilevanza:

sia la comunicazione dell’Approccio “C0/C9”, considerato quale codice comportamentale etico e proattivo,

sia una sua valorizzazione di tipo scientifico attraverso l’analisi dei risultati prodotti da un questionario pubblico rivolto ai consumatori e reso pubblico.

In merito, l’OS 3.1 del PN mira, tra l’altro, “ad incrementare lo sviluppo delle comunità di pesca e acquacoltura attraverso la definizione, l’implementazione ed il networking delle strategie di sviluppo locale di tipo partecipativo (CLLD)” […]. “Nell’ambito del FEAMPA, tali strategie dovranno assicurare che le comunità di pesca o acquacoltura sfruttino al meglio le opportunità offerte dall’economia blu sostenibile, capitalizzando e rafforzando le proprie risorse ambientali, culturali, sociali ed umane”.

Il PN finanzierà, tra l’altro, “le azioni” [preparatorie] “per il coinvolgimento attivo dei partenariati locali nella costruzione dei processi di sviluppo che riguardano la propria comunità, favorendo il più possibile percorsi di riflessione partecipata e ampiamente rappresentativa degli interessi locali”. (Interventi dei fondi, punto 2.1.3.1.1)

In merito al finanziamento degli interventi delle strategie approvate, il PN prevede che l’”attuazione e gestione delle strategie di sviluppo locale di tipo partecipativo” […] “dovranno essere orientate in particolare ad incrementare le opportunità di sviluppo per le comunità di pescatori derivanti dalla blue economy, a valorizzare la piccola pesca costiera, a favorire la diversificazione delle attività di pesca e acquacoltura, a promuovere l’innovazione e a costruire nuovi assetti per l’organizzazione delle attività produttive e commerciali che le rendano più flessibili e resilienti” […]. (Interventi dei fondi, punto 2.1.3.1.1).

Inoltre, “i soggetti incaricati della predisposizione ed attuazione delle strategie di sviluppo locale” […] “saranno esclusivamente i Gruppi di azione locale per la pesca (GAL)7 già costituiti o di nuova costituzione. La tipologia di beneficiari delle azioni a regia sarà definita in base alle azioni previste all’interno della strategia” (Interventi dei fondi, punto 2.1.3.1.1).

Nel prossimo articolo tratteremo l’argomento in modo estremamente sintetico e giungeremo alle Conclusioni.

GIORGIO CORATI

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Bibliografia
[1] https://spazioliberoblog.com/2024/07/31/pesci-pescatori-pescivendoli-e-consumatori-di-giorgio-corati-prospettiva-del-consumatore-approccio-c0-c9-al-consumo-sostenibile-dei-prodotti/. Pubblicato il 31 luglio 2024 su SpazioLiberoBlog.
2 Riferendosi da Project Manager alla gestione di un progetto, Pirozzi (2023) sostiene che, esistendo vari tipi di portatori di interesse, tra di essi è possibile che siano presenti anche quelli che definisce negativi e neutrali.
Vedi, Pirozzi, M. (2023). Effectively managing negative and neutral stakeholders: A critical challenge. PM World Journal, Vol. XII, Issue II, February.
3 Le “AttuAzioni “C0/C9” sono azioni utili, concrete – delle “buone pratiche” avviate dal consumatore in autonomia “dal basso verso l’alto” – intese e considerate come facenti parte di un processo continuo di consumo, i cui effetti possono anche essere valutati e come risultati anche valorizzati nel contesto del concetto di sostenibilità. Le “AttuAzioni” sono utili quali “mezzi”, perché potrebbero rivelarsi realisticamente adeguate nel flusso del tempo.
4 Commissione europea. (COM(2019) 640 final). Il Green Deal per l’Unione europea e i suoi cittadini (Green Deal europeo).
5 Commissione europea. (COM(2020) 380 final). Strategia dell’UE sulla biodiversità per il 2030: Riportare la natura nella nostra vita.
6 Commissione europea. (COM(2020) 381 final). Una strategia “Dal produttore al consumatore” per un sistema alimentare equo, sano e rispettoso dell’ambiente.
7 Per un approfondimento vedi, http://www.galpescalazio.it/.
GAL PESCA LAZIO. PN FEAMPA ITALIA 2021 | 2027. (Allegato 1). Sintesi della Strategia di Sviluppo Locale, SSL, punto 1. Sito web consultato il 27 luglio 2024: https://galpescalazio.it/.
Nota: Testo riportato dall’Allegato 1, p.4: “Il GAL PESCA LAZIO ha elaborato una proposta di Strategia di sviluppo locale di tipo partecipativo (CLLD) nell’ambito del Programma Nazionale FEAMPA 2021–2027 alla base della costituzione di un nuovo Gruppo di Azione Locale – GAL LAZIO – che succede alle strutture regionali FLAG già operative nell’ambito del programma nazionale FEAMP 2014-2020. L’Obiettivo Specifico (OS) 3.1 dello sviluppo locale partecipativo è finalizzato al: “sostegno degli interventi che contribuiscono a consentire un’economia blu sostenibile nelle aree costiere, insulari e interne e a promuovere lo sviluppo sostenibile di comunità della pesca e dell’acquacoltura” (art.29 Reg. (UE) 2021/1139). Nel perseguimento di tale Obiettivo Specifico, l’art.30 del Reg. (UE) 2021/1139 prevede che le comunità nelle zone di pesca e acquacoltura sfruttino più efficacemente e traggano vantaggio dalle opportunità offerte dall’economia del mare sostenibile, mettendo a sistema e valorizzando le risorse umane, sociali, culturali ed ambientali. La Strategia identificata si pone, quindi, quale strumento di indirizzo, in piena coerenza con gli obiettivi e le finalità del Programma Nazionale e come quadro di riferimento per facilitare l’espressione di progettualità, caratterizzata da elevati standard qualitativi, in grado di rappresentare una piattaforma per lo sviluppo delle politiche del settore di riferimento negli ambiti territoriali di competenza”.