“CHE AMBIENTE CHE FA” DI LUCIANO DAMIANI – ELECTION TIME I PROGRAMMI AMBIENTALI

di LUCIANO DAMIANI

Manca poco ormai, si susseguono incontri e iniziative e pure qualche cena, i meno dotati si limitano a merende e brindisi. I candidati in questi giorni si ‘consumano’: la moglie di uno di questi ci ha confidato: “non ce la faccio più”. Si sa la campagna elettorale é faticosa, ma io cerco di rifuggire dagli incontri, in genere ci si fanno tante promesse che poi si scordano. Sono uno di quelli a cui piace leggere, uno di quelli che “verba volant”, per cui mi sono dotato dei programmi elettorali di tutti i candidati a Sindaco per poterli leggere con attenzione essendo questi lo ‘scripta manent’ della politica. Non perché non ci si possa rimangiare ciò che vi é scritto, ma perché leggendoli si potrebbe o dovrebbe cogliere l’eventuale anima che li pervade, si perché un programma elettorale dovrebbe avere uno spirito istruttore, riconoscendolo si dovrebbe capire per chi votare, si dovrebbe capire cosa attendersi. Dovrebbe essere così anche se la politica ci ha insegnato a diffidare di tutto e che oggi si può dire una cosa e domani farne un’altra. Alla sfida elettorale partecipano 6 candidati, in ordine alfabetico: Enzo D’Antò, Roberta Galletta, Massimiliano Grasso, Vittorio Petrelli, Marco Piendibene e Paolo Poletti.

Quello che ci interessa qui é il tema ambientale un tema che ha visto spesso contrapporsi la gente e la politica, un tema per molti dirimente. Ma per prima cosa occorre cercare, nelle prime righe, se si trova l’anima del programma elettorale la sua ispirazione, dovrebbe trovarsi all’inizio dei documenti.

Per Enzo D’Antò c’è la volontà di riprendere la strada intrapresa dalla precedente amministrazione a 5 Stelle. L’anima del suo programma forse é in questo: un modo di governare “senza scendere mai a compromessi, abbiamo dato una direzione diversa alla politica cittadina e dimostrato che è possibile cambiare innanzitutto il modo di pensare”. Si richiamano le “lotte in difesa del territorio” che uniscono i 5S a quanti assieme hanno combattuto per tutelare il territorio civitavecchiese.

Per Roberta Galletta l’anima del suo programma sta nella valorizzazione della identità portuale della città, della sua storia e della sua cultura, città il cui porto, in un simbolico abbraccio dei suoi moli, accoglie i tanti turisti che saranno accolti da una città accogliente, pulita decorosa piena di iniziative culturali “anche mattutine e pomeridiane” per l’enorme flusso di turisti che dal porto potranno scoprire il centro storico e le bellezze di Civitavecchia.

Massimiliano Grasso immagina una città porto, “da città con il porto a città porto”, ovvero una città dove tutto gira attorno al porto ed ai suoi traffici. Forse se ne può comprendere l’anima in questa frase: “Crediamo che Civitavecchia debba diventare una città attrattiva, trasformandosi in un territorio del “SI” e cogliendo i vantaggi di un nuovo posizionamento industriale sostenibile”. Forse é questa l’essenza, l’anima del suo programma “non diamo fastidio a chi vuol fare” (Cit. Meloni). Nei primi 100 giorni “dovranno essere riadattati gli strumenti urbanistici”.

Ben chiara é l’anima del programma di Vittorio Petrelli: “portare al governo la competenza e le esperienze professionali e di vita più positive per il bene comune”, Si legge anche: “Il suo punto di forza è rappresentato dai candidati alla carica di consiglieri comunali presenti nella lista, consapevoli che la loro funzione è un rigoroso impegno politico al servizio della città e non dei propri interessi.”. Massima importanza si da all’ascolto dei cittadini ed ai contributi anche di altre forze politiche, basta che siano per il bene della città, A primo acchito non si comprende quale sia il “bene della città”, un bene che non si comprende quale sia. Ma lo vedremo man mano leggendo, forse.

Più complesso e ben ancorato alla reltà della situazione appare lo spirito del programma di Marco Piendibene, uno spirito che non promette rivoluzioni ma che é consapevole della difficile situazione attuale e si fa carico delle responsabilità della politica: “In tale contesto è necessario sviluppare piena consapevolezza della responsabilità che abbiamo, come forze politiche che si candidano a governare la città, di proporre un percorso di costruzione di credibili piani da mettere a disposizione dei diversi livelli istituzionali”. Leggendo la lunga introduzione si comprende che l’azione politica sarà complessa e coinvolgente le realtà degli altri comuni, e dei vari livelli istituzionali partendo dalla “cultura marinara” che dovrebbe avere una città portuale come la nostra, ma che si innesta alle peculiarità del territorio, riscattandolo dall’essere un territorio asservito alla produzione energetica. Molti i riferimenti fra i quali l’accento sulla ‘Missione 5’ del PNRR, quella che riguarda i progetti di coesione sociale, forse é in questo accento che si può intravedere l’anima del suo programma.

Il programma di Paolo Poletti é di più difficile interpretazione, la “Visione di Civitavecchia” é un lungo susseguirsi di punti che affrontano i vari aspetti dell’azione politica ma che non restituiscono alcuna ‘anima’ che li istruisca, un’anima che non si può evincere da: “L’obiettivo finale del programma è dare alla città la visione concreta di un futuro prossimo, nel quale tutti, ma i giovani in primis, possano riconoscersi e del quale sentirsi partecipi.” Riconoscersi in cosa? Non lo si capisce dalla premessa, non si comprende la direzione dell’azione amministrativa.

Ma come trattano i temi ambientali i candidati inquilini del Pincio? La transizione energetica, ovvero la cessazione di TVN e la realizzazione del parco eolico off-shore è comune più o meno a tutti, nessuno pensa che possa essere diversamente, pur con qualche minima differenza, più variegato è invece l’approccio agli altri temi ambientali. Manca in tuti il richiamo alla legge europea sull’efficientamento degli immobili che pure é una norma assai importante e impattante. Forse non hanno avuto il tempo.

Il programma pentasatellato riprende la linea della sua precedente amministrazione: la chiusura del ciclo dei rifiuti, iniziato con la realizzazione della raccolta differenziata ed al quale ancora manca la ‘tariffa puntuale’ e la realizzazione degli impianti di compostaggio aerobico. Prosegue con la ripresa degli accordi “Civitavecchia Blue Aggrement” con gli armatori per intervenire sulle emissioni navali. Riprende il progetto di un piano per la mobilità sostenibile che prevede “particolare attenzione alla mobilità pedonale e ciclistica” con la realizzazione di aree pedonali e vie ciclabili. Anche Civitavecchia ‘plastic free’ é un tema che viene riproposto. L’impegno alla realizzazione delle comunità energetiche é anch’esso presente, come presente è anche la valorizzazione del verde pubblico per il suo alto valore ambientale.

Se si dovesse dedurre l’importanza di questi temi dall’ordine di sviluppo nel suo programma diremmo che la transizione ecologica è al primo posto e l’ambiente al secondo.

La questione TVN e la sua trasformazione attiva per l’energia rinnovabile è presente anche nel programma di Roberta Galletta che, come D’Antò, prevede la chiusura del ciclo dei rifiuti con il compostaggio aerobico e l’opposizione ad ogni forma di incenerimento, biogas ecc… Per la mobilità sostenibile prevede un apposito piano ed il potenziamento del servizio pubblico, si impegna ad un più attento controllo del rispetto delle aree pedonali e tariffe agevolate per i residenti. Riguardo le piste ciclabili prevede il ripristino dell’attuale ed il collegamento a quella che sarà realizzata al lungomare. Questi temi si trovano al secondo e terzo punto del programma.

Per Massimiliano Grasso, l’ambiente é ‘relegato’ al 16mo posto di 18, questo la dice assai lunga, l’argomento viene esaurito in una decina di righe nelle quali si dice che si prevede il monitoraggio delle fonti inquinanti ed un progetto di consultazione dei rilevamenti tramite app. Si citano le comunità energetiche non in riferimento all’ambiente ma per le “bollette leggere”.

Per Vittorio Petrelli “Investire sulla transizione verso un nuovo modello di sviluppo sostenibile a livello ambientale è una priorità per la sopravvivenza del pianeta e deve quindi diventare un obiettivo strategico per il presente e il futuro della nostra città” é il principio generale, c’è in programma un richiamo alla realizzazione della “smart city”. Si ritiene necessario, senza specificarne i contenuti, un piano per la mobilità sostenibile ed una politica che favorisca la realizzazione delle comunità energetiche. Continua con l’efficientamento energetico dell’edilizia pubblica e l’incremento delle alberature. Questi temi si trovano al decimo ed undicesimo posto di un capitolo ampio.

Molto articolato é il capitolo ambientale del candidato Marco Piendibene, oltre ai temi comuni anche ad altri sulla transizione energetica, il programma va più nel dettaglio delle cose ed ha un respiro più ampio e lungo. Riguardo la parte industriale parla di “transizione morbida dalle vecchie alle nuove attività, a partire dalla formazione”, da notare l’aspetto relativo alla formazione che si ritrova nell’aspetto culturale “far crescere una diffusa consapevolezza culturale su questi temi; per esempio, la necessità di ridurre l’uso delle risorse energetiche e naturali disponibili per consegnarle alle generazioni future”. Scende poi più nel dettaglio delle misure dal quale se ne vede la filosofia quando, parlando di mobilità, assegna la priorità al pedone: “riorganizzare il traffico, spostando la priorità dall’automobile al pedone, favorendo la mobilità pedonale e dando impulso al trasporto pubblico, per fornire al cittadino un servizio concretamente alternativo all’auto privata;” E’ chiara la filosofia della politica che si intende perseguire, va oltre la “mobilità sostenibile” ne definisce i soggetti privilegiati, una rivoluzione per la nostra città. In quell’ottica privilegiata si prevede l’estensione delle aree pedonali e zone di traffico limitate ai residenti ed al trasporto pubblico. Il riposizionamento delle centraline di rilevamento delle sostanze inquinanti nei luoghi più “affollati” é una ulteriore azione che risponde alla filosofia di questo programma che così viene enunciata “I principi che vogliamo affermare sono: attenzione al pedone, decongestionamento del traffico, disincentivazione del trasporto privato, potenziamento del trasporto pubblico” Principio che pone il cittadino come elemento centrale dell’azione amministrativa ripetuto per altri temi in altre parti del programma. Anche nel programma di Piendibene sono presenti i temi relativi alla transizione energetica, ovvero del futuro di TVN del parco eolico off-shore dell’idrogeno, del verde ecc.. tutti dettagliatamente descritti. Il tema ambientale, assieme al welfare ed alla salute pubblica, evidentemente connessi, é contenuto nel primo capitolo dei temi del programma, Parte delle citazioni e dei temi si trovano in altre parti del programma (vedi urbanistica ecc).

Altrettanto dettagliato é il programma di Poletti, simile agli altri sulla questione della transizione, leggasi TVN, Hydrogen Valley ecc…, ipotizza una Smart city con trasporti pubblici sostenibili ed efficaci e attenzione alla mobilità pubblica e privata sostenibile, con la promozione delle ‘comunità energetiche. In particolare si pensa di trasformare la copertura della Trincea ferroviaria in area verde, un parco urbano, spostando i parcheggi negli spazi dell’area Feltrinelli. Si prevede anche regolamentazione del traffico nel centro storico. Nel programma molti sono i riferimenti alla normativa europea richiamata per i controlli e per la valorizzazione e tutela, ristrutturazione dei parchi suburbani come quello della Fiumaretta ed altri. Non manca la tutela degli uccelli in collaborazione con la LIPU. Riguardo ai rifiuti c’è l’abbandono del servizio porta a porta e l’adozione di un nuovo tipo di campane ed un servizio mono operatore che con apposito mezzo le svuota. Per la chiusura del ciclo prevede di consultare la popolazione per la modalità da adottare, non ci dice quindi se intende chiudere il ciclo con la digestione aerobica, anaerobica o con un inceneritore, si rimette alla volontà popolare. Non sono quindi precluse le possibilità meno sostenibili. Riguardo alla questione rifiuti é prevista la “educazione al riciclo e promozione del riuso”, andrebbe aggiunta, perché non c’è, la promozione culturale della “riduzione” dei rifiuti.

Questi, in larga sintesi, sono i propositi sui temi ambientali degli schieramenti che si confronteranno nelle prossime elezioni comunali. Se rispondano alle reali intenzioni oppure che rispondano invece alla necessità che “bisogna comunque parlarne”, non ci é dato saperlo, l’elettore dovrà andare ‘a fiducia’ e la fiducia é ‘una cosa seria’. Più che l’enunciazione dei singoli interventi, bisognerebbe comprendere se seguono una filosofia, un indirizzo che possa farci comprendere in quale direzione andranno le scelte della futura amministrazione, se si evince quella presenza possiamo credere che l’azione amministrativa andrà nella direzione della tutela ambientale, diversamente potrebbero essere voci messe lì per riempire il foglio.

La coalizione attuale é una coalizione di centro destra, ci si può quindi chiedere, anche chi ha la memoria corta, cosa abbia fatto l’attuale amministrazione in tema ambientale, non suggerisco la risposta.

Buona elezione

LUCIANO DAMIANI
* Nella foto di copertina lo stallo abbandonato del bike sharing, Meglio sarebbe stato smontarlo se non lo si voleva ripristinare.
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