Al bando il cinema indipendente: riflessioni sul CNNL degli attori dell’audiovisivo.

di LUCA GUERINI

Immaginate che lo Stato Italiano, perché costituzionalmente deve essere assistenzialista, nella nuova finanziaria decidesse che chiunque dà anche solo 50 centesimi ad un senzatetto sia obbligato a fornire anche una Tachipirina ed una coperta, altrimenti sarebbe illegale.
Mi sembra molto semplice immaginare il proseguo della storia, invece si è assistito in queste settimane ad una festa dei senzatetto di tutt’Italia perché finalmente avranno Tachipirina e coperte come hanno sempre detto.
No, attenzione, non è sfuggita nessuna normativa, la mia era solo una metafora per farvi capire il nuovo CNNL degli attori cinematografici che vale anche per le opere di esordienti, cinema indipendente  e progetti low budget.  Assurdo!
Questo accordo significa la morte del cinema indipendente e per il 70% degli attori non noti televisivamente la fine del loro lavoro. Ma non lo capiscono. Non lo capiscono e festeggiano. Festeggiano che guadagneranno 300 per un giorno lavoro invece di 100 per dieci giornate di lavoro e, se la matematica non m’inganna, mille è superiore di trecento.  In un’intervista che mi hanno fatto sull’argomento ho descritto una vignetta che descrive la situazione:  sullo sfondo un uomo si sta impiccando ad un albero ed in primo piano i suoi cani commentano “come farò ora: non so aprire le scatolette!” non preoccupandosi che la dispensa prima o poi terminerà.
La manovra porta dunque a stringere le maglie già strette del settore spettacolo: se prima erano disponibili 1900 ruoli retribuiti adesso, dovendo sottostare a questi parametri assurdi, saranno solo 900 quando il numero di attori che concorrono per una parte non diminuiranno, anzi aumenteranno.
Anche un bambino potrebbe capire che diminuirebbero le possibilità lavorative di ciascuno! Un progetto prevede l’incontro di due parti: un “produttore” e un “attore” che si accordano magari su un compenso pari a cento. Nessuno punta una pistola a nessuno, se cento è un compenso giusto si accetta, altrimenti “amici come prima”.
Quello che è assurdo in questa vicenda è appunto che è valido a tutti i livelli, nella fiction Rai che vediamo in prima serata il budget è di milioni di euro, ovvio che la comparsa è lì perché ha vinto una selezione e deve essere retribuita un tot, ma in un cortometraggio fatto da uno studente di cinema (che magari fa il rider a 2,5eu a consegna) come si può chiedere di pagare 3500euro il protagonista del cortometraggio per una settimana di riprese?
Lo Stato deve mettere in condizione di pagare in regola un dipendente e dargli le tutele, ma dare delle soglie anche per i prodotti genuini significa uccidere una categoria. Già perché verranno realizzati prodotti commerciali a discapito di progetti che nascono spontaneamente per esigenze più artistiche che “di cassetta” (come si diceva una volta)!
Non si tratta dell’unica mannaia contro i piccoli decisa nella nuova Finanziaria infatti esiste un bando del Ministero che si chiama “selettivi” e in questi esiste una categoria protetta “film difficili” ossia quelli con un budget inferiore a un milione d’euro.
Questa categoria è stata eliminata quindi sia il Vercelli che la Juventus concorrono insieme per avere i soldi dello Stato, vabbè Davide e Golia, ma ora esageriamo…  mettici le difficoltà aumentate per ottenere il Tax Credit.
E’ davvero possibile fare un film indipendente? Mi viene da pensare che (esagerando) tra qualche anno verranno organizzate delle riunioni carbonare in scantinati per guardarsi tra colleghi i propri video illegali con l’imperativo di non far troppo tardi perché il giorno dopo tutti a lavorare al centro commerciale…
LUCA GUERINI
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