Marzabotto, eccidio da non dimenticare.

di GIORGIO GARGIULLO

Nei comuni  del comprensorio di Montesole in provincia di Bologna, 79 anni fa venne perpetrata la più orrenda strage tra quelle compiute dai nazisti in Europa in tutta la seconda guerra mondiale.

Del comprensorio fanno parte  i comuni di Marzabotto, di Grizzana Morandi e di Menzuno. Il  27 settembre 1944, reparti delle SS  comandati dal maggiore  Valter Reder affiancati da militi della Guardia Nazionale Repubblicana di Salò per l’occasione travestiti da nazisti, per  almeno 7 giorni, fino al 3 ottobre, si accanirono contro popolazioni inermi trucidando in modo spietato donne, vecchi, bambini e quanti capitavano  loro  e  radendo al suolo tutto quello che si può distruggere comprese le chiese dove si erano rifugiati molti abitanti.

Un massacro di bestiale crudeltà; molti bambini bruciati vivi, neonati strappati alle madri decapitati o usati come bersagli. Si tratta di centinaia di morti assassinati dai nazifascisti nel tentativo di sradicare i combattenti partigiani che operavano alle loro spalle.

La zona di Montefiore  si trova  nel versante nord della ex linea Gotica, una linea difensiva organizzata dai tedeschi tra Sarzana e Rimini per arginare l’avanzata delle truppe alleate. Montefiore è un rilievo situato    sugli Appennini, non distante da   Bologna.

Nella zona operava la brigata partigiana “ Stella Rossa” comandata da Marco Musolesi (Lupo) che con azioni  di guerriglia, aveva reso difficile il flusso dei rifornimenti germanici e quindi  la loro  possibilità di contrastare efficacemente l’offensiva alleata.

Da qui la scelta nazista di fare non una rappresaglia limitata  ma dei rastrellamenti studiati e programmati a tavolino finalizzati al massacro della popolazione. Si impiegarono circa un migliaio di  SS e  molti  militi  fascisti con divisa nazista.

La strage avvenne dopo circa 50 giorni da un altro feroce episodio perpetrato nel comune di Sant’Anna di  Stazzema luogo ove i nazifascisti  sperimentarono l’uso del terrore,  dell’eccidio di massa  e della distruzione sistematica.

Il presidente Mattarella nel commemorare  il drammatico evento di Marzabotto  disse che si è trattò di  un “ abisso  di barbarie e di crudeltà”. Credo che il Presidente abbia sintetizzato al meglio quanto avvenuto tra settembre ed ottobre del !944.

Sappiamo che il maggiore della SS Reder, nel dopoguerra, venne processato e condannato all’ergastolo ma liberato nel 1985. Il feldmaresciallo Kesselring comandante in capo delle forze germaniche in Italia che ordinò le stragi,  venne processato anche per la strage delle fosse Ardeatine e condannato a morte. Ma la sentenza non fu mai eseguita. Venne liberato nel 1962. Nel 1946 vennero processati i repubblichini   Mingardi e Quadri per aver partecipato attivamente all’eccidio. Mingardi venne condannato a morte  e Quadri a 30 anni di carcere.

Sono passati 79 anni da quei terribili giorni,  Ogni volta che si parla Di Marzabotto  e di  quei terrificanti fatti  credo  che, se non fosse storia documentata e purtroppo vissuta e raccontata dai pochi superstiti, la mente umana si rifiuterebbe di considerarli veri. 776 furono  gli assassinati in quelle tragiche giornate; di questi 216 bambini, 142  ultrasessantenni e 318 donne. In tutto il periodo estate e autunno 1944 nella zona morirono, per cause di guerra, complessivamente 1670 innocenti.

Per concludere una riflessione che riguarda i militi della repubblica fascista di Salo che parteciparono alla strage  e purtroppo non solo a quella. Mingardi e Quadri furono due nomi di un lungo elenco di repubblichini fascisti che cooperarono con le SS tedesche per azioni di rappresaglia o per efferate stragi o per azioni vergognose quali la cattura e la deportazione di ebrei.

Tale rapporto di collaborazione con i nazisti non fu un fatto  individuale di singoli militi repubblichini ma una scelta politica precisa  che caratterizzò i vertici della repubblica di Salò.

È bene allora ricordare che il capo della repubblica fantoccio di Salò era Mussolini. Il ministro della guerra Rodolfo Graziani e sottosegretario  di Stato  Giorgio Almirante.

Le loro responsabilità dirette o indirette per   questi misfatti contro italiani inermi furono gravissime ed è  bene ricordarlo a coloro che  lo hanno dimenticato, ai giovani   e soprattutto a quanti, in memoria di Graziani, presentano libri apologetici o  pretendono di dedicare ad Almirante  strade o piazze. In questo modo non si realizza l’unità morale dell’Italia ma si perpetuano divisioni che invece andrebbero risanate richiamando la verità storica.

GIORGIO GARGIULLO

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  • Autore dell’immagine di copertina: Fiore Silvestro Barbato; Il luogo è quello dell’eccidio di Monte Sole – Marzabotto.