“PESCI, PESCATORI, PESCIVENDOLI E CONSUMATORI” DI GIORGIO CORATI – “Criticità ambientali e transizione ecologica”

di GIORGIO CORATI ♦

L’Istituto Nazionale di Statistica, Istat, ha da pochi giorni presentato il Rapporto 2023 su La Situazione del Paese,1 in riferimento all’Italia, ovviamente.

Nel presente articolo, oggi, si riportano, in breve, alcune note tratte da quanto descritto dall’Istituto Nazionale di Statistica nella Sintesi del citato Rapporto 2023.2  Si tratta di note che “fotografano” la situazione attuale dell’Italia in merito a “criticità ambientali e transizione ecologica” (pp.15-20). I testi posti tra parentesi quadre, dunque, sono dei brani di testo estrapolati da quanto scritto dall’Istat al paragrafo dal titolo “criticità ambientali e transizione ecologica” in Sintesi del Rapporto 2023. La situazione del Paese.

“Criticità ambientali e transizione ecologica” è anche il titolo del presente articolo. L’auspicio, per chi lo scrive, è che le note scelte possano risultare interessanti e magari utili per chi vorrà approfondirne la lettura. Per una lettura puntuale, esaustiva e approfondita si rimanda, dunque, al Rapporto 2023 ufficiale.1e2

Ebbene,

in merito a “criticità ambientali e transizione ecologica”, nella citata Sintesi del Rapporto 20232 si rileva che

[…] “la preoccupazione per i cambiamenti climatici è crescente e diffusa tra i nostri cittadini. Oltre il 70 per cento della popolazione considera il cambiamento climatico o l’aumento dell’effetto serra tra le principali criticità del Paese, con una quota più marcata tra i giovani di età compresa tra 20-24 anni. I più giovani, tra i 14 e i 19 anni, sono i più sensibili al tema della difesa della biodiversità. Differenze di genere nell’orientamento verso l’ambiente si rilevano rispetto all’adozione di comportamenti ecosostenibili che sono più diffusi tra le donne, sia quando si tratta di contenere gli sprechi di acqua ed energia, sia, soprattutto, nei comportamenti di acquisto”. […]

[…] “Oltre alle conseguenze del cambiamento climatico persistono, a livello nazionale e locale, diverse emergenze ambientali non ancora risolte. Tra inquinamento e spreco di risorse idriche, impoverimento e consumo del suolo ed emissioni in atmosfera, le tre dimensioni acqua, terra e aria versano in condizioni critiche”. […]

Di fatto, si legge di un monito2 che riguarda la crescita economica, come di un’esigenza che, approfondendo il tema, dovrebbe essere condivisa ampiamente, e cioè che

[…] “la crescita economica, in una prospettiva di sviluppo sostenibile, deve tenere conto anche del depauperamento di materia che è generato dal complesso delle attività economiche. Per questo, è necessario adottare misure di efficientamento o ancor meglio di economia circolare, finalizzate alla progressiva riduzione dello sfruttamento di risorse per unità di output”. […]

Nel testo, a questo proposito,

[…] “a partire dal 2008 e fino al 2013 si rileva un progressivo abbattimento del consumo di materia, sia pro capite, sia rispetto al Pil, che si traduce in una maggiore sostenibilità della crescita economica. Questa evoluzione positiva tende poi a stabilizzarsi negli anni successivi, per presentare una lieve inversione di tendenza nell’ultimo periodo (2019-2021)”. […]

La Sintesi del Rapporto 2023 riporta poi un dato auspicato da molti e cioè che

[…] “in Europa continuano a diminuire le emissioni di gas serra: nel 2019, prima della battuta di arresto dovuta alle limitazioni alla mobilità e alla contrazione delle attività produttive indotte dalla pandemia, erano il 24 per cento in meno rispetto al 1990. L’Italia e tra i cinque paesi Ue27 che forniscono il contributo maggiore a tale riduzione, essendo stata responsabile insieme a Germania, Romania e Francia dei due terzi della riduzione netta delle emissioni Ue negli ultimi 30 anni”. […]

Una criticità emerge in merito alle necessità relative alla mobilità. Infatti,

[…] “per quanto riguarda la mobilità, per il nostro Paese si conferma la difficoltà delle famiglie nell’uso dei mezzi pubblici, che comporta un elevato ricorso alla motorizzazione privata”. […]

Più in dettaglio,

[…] “la pressione sull’ambiente del traffico veicolare, tuttavia, non è determinata soltanto dalla consistenza, ma anche dalla composizione del parco circolante, e può essere mitigata da veicoli a basse emissioni, se in numero adeguato”. […]

Una delle criticità ambientali, probabilmente tra le più sentite dalle persone, è relativa alla qualità dell’aria. In merito, dalla Sintesi del Rapporto 2023 emerge che

[…] “con riferimento alla qualità dell’aria, nell’Ue27 l’esposizione a lungo termine al particolato PM2,5 ha registrato una diminuzione graduale, ma rilevante, tra il 2006 e il 2020 (-39,5 per cento), raggiungendo 11,2 μg/m3 nel 2020, un valore di poco superiore all’Interim Target stabilito dall’OMS. Un andamento simile, condizionato dalle misure di contrasto alla pandemia, si osserva

in Germania, Francia e Spagna, che ottengono valori anche migliori della media Ue27. In Italia, invece, dove fino al 2011 si rilevavano livelli di esposizione addirittura superiori a 25 μg/m3, il miglioramento e stato più lento e nel 2020 si e arrivati a 15 μg/m3”. […]

Un dato che può consacrare un ruolo di rilievo della partecipazione attiva degli italiani alla raccolta differenziata dei rifiuti urbani, e ciò rispetto a quanto a volte si sente vociferare e dunque meravigliando probabilmente alcuni, è che

[…] “nel 2021, rallentano i progressi nella raccolta differenziata dei rifiuti urbani (64,0 per cento, in aumento di un punto percentuale rispetto al 2020), che cresceva in media del 2,9 nel triennio precedente alla pandemia, non riuscendo ancora a raggiungere il target nazionale del 65 per cento fissato per il 2012. In una prospettiva europea, nel 2020, l’Italia raggiunge il 51,4 per cento di riciclo dei rifiuti urbani, superando la media Ue27 (49,2 per cento) e posizionandosi tra i primi sette paesi, ma al di sotto di Germania (70,3 per cento) e Austria (62,3 per cento). Dal lato dello smaltimento, nel 2021 continua a diminuire la percentuale di rifiuti urbani conferiti in discarica (19 per cento), due terzi in meno rispetto al valore del 2004 (59,8 per cento), ma con forti criticità nella distribuzione territoriale degli smaltimenti”. […]

Un dato che auspicabilmente può risultare gradito in particolar modo ai bambini, ai ragazzi e agli anziani è che

[…] “la tutela e il potenziamento delle aree verdi nelle città è una delle soluzioni che aumentano la biodiversità dell’ecosistema e, più in generale, migliorano la sostenibilità e la resilienza dei sistemi urbani a potenziali avversità ambientali. Negli ultimi 10 anni, la superficie dedicata alla forestazione urbana è aumentata progressivamente (+22,2 per cento). Nei capoluoghi cresce la forestazione urbana e periurbana, ovvero la realizzazione di nuove aree boschive a sviluppo naturale con funzione di assorbimento di CO2, che contribuiscono a migliorare le condizioni climatiche, mitigando l’effetto “isola di calore” caratteristico delle città”. […]

Per quanto riguarda le aree marine e l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili, la Sintesi del Rapporto 2023 riporta che,

Fonte della fotografia: Archivio personale

[…] “per quanto riguarda le aree marine protette, il livello raggiunto dall’Italia nel 2022, pari al 13,4 per cento della superficie del mare inclusa nel territorio nazionale (media Ue27 8,2 per cento), assicura una buona copertura, coerente con quanto richiesto dalla Commissione europea: dal 2018 al 2020 il nostro Paese ha triplicato le acque tutelate (dal 3,8 per cento del 2018, al 7,2 del 2019 e al 13,4 del 2020)”, […]

mentre,

[…] “l’incremento nell’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili è considerato prioritario nell’ambito del processo di transizione energetica. Nel periodo 2011-2021, la quota del fotovoltaico sale dal 13,0 per cento al 21,5 per cento (+8,5) sul totale di energia prodotta da fonti rinnovabili. Al secondo posto, l’eolico passa dall’11,9 al 18,0 per cento (+6,1) e al terzo le bioenergie (+3,3, dal 13,1 al 16,4 per cento)”. […]

Un dato di rilievo emergente è che

[…] “la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili sul consumo totale lordo di energia è in costante crescita nell’Ue27 a partire dal 2004: dal 9,6 per cento nel 2004 al 17,4 per cento nel 2014, fino al 21,8 per cento nel 2021, con una leggera flessione rispetto al 2020. In quell’anno, tale quota era stata superiore al 22 per cento, raggiungendo e addirittura superando l’obiettivo fissato dalla Strategia europea 2020 del 20 per cento”. […]

Per quanto concerne il passaggio ad un’economia sostenibile dal punto di vista ecologico, nel testo citato si legge che

[…]  “la transizione ecologica, già avviata nel nostro Paese con un nutrito insieme di incentivi all’adozione di nuove tecnologie e di comportamenti più sostenibili, va rafforzata realizzando ulteriori investimenti di carattere strutturale, come quelli previsti dal PNRR e, soprattutto, deve essere maggiormente approfondito il suo impatto a livello economico e sociale. Nel medio periodo,

il processo di transizione ecologica è destinato a modificare radicalmente le fonti e i prezzi dell’energia e, anche in virtù della sperequazione nell’impatto della variazione dei prezzi energetici, non si può dare per scontato che i costi e i benefici di questo processo siano distribuiti in modo equo tra le diverse fasce di popolazione. È pertanto importante considerare la transizione ecologica in una prospettiva più ampia, tenendo conto anche degli effetti prodotti a livello sociale, secondo un approccio denominato Just Transition, una transizione ecologica più equa”. […]

Inoltre, il testo annota dei dati interessanti che possono risultare utili a comprendere meglio la situazione dell’Italia al momento delle rilevazioni e immaginare anche delle possibili soluzioni rispetto alle criticità in esso riportate. Nel merito, il testo riporta che

[…] “l’analisi delle azioni e delle misure adottate a favore della transizione ecologica dalle istituzioni pubbliche nei comuni capoluogo di provincia e di città metropolitana mostra alcune rilevanti differenze tra territori. Nel biennio 2019-2020, la rendicontazione sociale o ambientale è più diffusa nei capoluoghi del Sud (quasi 34 per cento). Le procedure di acquisti pubblici verdi (Green Public Procurement – GPP) sono più frequentemente adottate al Nord (27,6 per cento), che distanzia il Sud di 9 punti percentuali. Tra le difficoltà incontrate dalle amministrazioni pubbliche dei comuni capoluogo di provincia e di città metropolitana nello sviluppo degli acquisti verdi primeggia la mancanza di personale informato e formato, particolarmente al Sud (70,1 per cento)”. […]

In conclusione,

gliaccorgimentiche possono essere adottati nel comportamento individuale quotidiano possono essere molteplici. Possono risultare fautori e o sostenitori del cambiamento nell’ottica di uno sviluppo economico, sociale e ambientale maggiormente sostenibile e duraturo nel flusso del tempo. Certamente gliaccorgimenti” concreti possono essere i più disparati oltre a quelli più evidenti, certamente declinati nel quotidiano e anzi assunti alla stregua di uno stile di vita. La partecipazione al cambiamento certamente vale per tutti, sia cittadini sia istituzioni, e può rappresentare la più convinta e ferma assunzione di consapevolezza, dopo molti decenni di “titubanzenell’affrontare il tema della fondamentale importanza dell’ambiente e dell’ecologia per la vita degli esseri umani e l’equilibrio degli ecosistemi. Nonostante si parli ancora ditransizione”, la traiettoria, lungo la quale è orientata l’ottica della sostenibilità in senso lato, è segnata. Ora, si evince, tuttavia, che il livello di criticità è ancora alto e, a torto o a ragione, occorre accelerare verso il raggiungimento dell’obiettivo che è al contempo il benessere di tutti e la salvaguardia della vita sul Pianeta.

GIORGIO CORATI

https://spazioliberoblog.com/

Bibliografia
1 Istat. Istituto Nazionale di Statistica. (2023). Rapporto annuale 2023. La situazione del Paese.
Sito web consultato il 16 luglio 2023: https://www.istat.it/.
2 Istat. Istituto Nazionale di Statistica. (2023, pp.15-20). Criticità ambientali e transizione ecologica in Sintesi Rapporto annuale 2023. La situazione del Paese. Sintesi presentata il 7 luglio 2023 da Francesco Maria Chelli, Presidente f.f. dell’Istat.
Sito web consultato il 16 luglio 2023: https://www.istat.it/it/archivio/285017.
Nota. Per un ulteriore approfondimento in merito a “criticità ambientali” si rimanda anche al sito internet di ”Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente”.
Sito web consultato il 16 luglio 2023: https://www.snpambiente.it/2020/12/15/criticita-ambientali-primo-rapporto-ispra/.