“ACCADDE IN MOVIOLA”
di MARINA MARUCCI ♦
Sono soltanto un’ amica di Donatella Baglivo, a cui è stata data la possibilità di prendere visione del suo Libro: “ACCADDE IN MOVIOLA” e credo, a mio modesto avviso, che ben descriva la magia e l’incanto che circonda la nostra vita.
Parla di incontri inaspettati ma fondamentali, come quello tra Andrey Tarkovsky e Donatella, il loro lavoro insieme, le difficoltà condivise, la presenza costante che Donatella percepisce anche dopo che l’uomo ha lasciato il corpo.
Si, credo proprio che Andrey (e mi scuso di chiamarlo per nome ) abbia solo lasciato il suo corpo, per esser poi presente sempre e comunque nella vita di Donatella, ed oggi anche nella nostra.
Sono stata qualche tempo fa in Russia, sul Volga, costeggiando i paesi vicino la città natale di Tarkovsky, per risalire fino a San Pietroburgo.
Mi sono tuffata nelle pagine scritte del libro, ricordando quei luoghi, quelle terre; le distese dei boschi di betulle, il fiume lento , limaccioso, l’invadente luce del sole durante le ore notturne, ed ho percepito un sentire struggente, nostalgico.
Mi rendo conto che non potrà mai essere simile alla nostalgia o Nostalghia che provava un esule come Andrey !
Sono sempre stata affascinata dai suoi film visti quando ero giovane, ma che oggi assumono un significato per me ancor più profondo, dopo avere conosciuto i suoi scritti e le poesie così ben riportate in “ACCADDE IN MOVIOLA”
Mi ricordo che rimasi confusa da un concetto pronunciato dal protagonista del film Stalker, che nel libro ho ritrovato citato, dove metteva in parallelo la vita dell’uomo, donna che sia, con la crescita di un albero che “ nasce tenero e flessibile, mentre quando è duro e secco, muore”, ribadendo che “ Rigidità e forza sono compagni della morte…. debolezza e flessibilità esprimono la freschezza dell’esistenza, ciò che si è irrigidito non vincerà.
La debolezza è potenza e la forza è niente.”
Questo concetto ribalta completamente gli schemi mentali occidentali ed invece ritrovo nelle filosofie orientali quali la non violenza di origine Gandhiana o il Buddismo attraverso il Dalai Lama.
Per questo penso a Tarkovky come estraneo al mondo in cui viveva, oggetto di censura in un regime comunista rigido, spento, senza vitalità , e costretto a richiedere asilo politico in un mondo al di là dell’ allora cortina di ferro, dove tutto viene misurato attraverso il consumo ed il profitto.
E’ una coraggiosa strada quella intrapresa da Donatella: far diventare la sua vita una missione affinché le nuove generazioni possano conoscere questo grande Regista russo, ma non solo , anche quel cinema italiano fatto di artigiani, quali registi, montatori , sceneggiatori, direttori di fotografia ed attori, che lei ha intervistato, focalizzando la loro umanità.
Donatella nel libro si chiede perché dopo le proiezioni dei suoi film capita spesso che in sala nessuno parli: l’emozione è troppo forte e non permette di rompere quel sacro rito del silenzio che preserva la nostra anima.
Questo libro dovrà essere consegnato all’umanità quale patrimonio da salvaguardare, per le generazioni future: fa parte della storia del cinema mondiale.
Leggerlo è stato per me un regalo bellissimo e, ringraziando , recito le parole di un personaggio di Tarkovsky nel film Sacrificio : “un regalo è sempre un sacrificio, se no che regalo sarebbe!”
Con queste motivazioni invito tutti gli amici di Spazio Libero Blog Sabato 13 aprile alle ore 17,00 presso la Mostra su Andrey Tarkovsky organizzata nella ex Chiesa San Giovanni di Dio , Piazza Calamatta, 18 a Civitavecchia, dove verrà presentata la rivista Menabò a cura della casa editrice Terra d’Ulivi , che pubblicherà il libro di Donatella Baglivo promuovendolo alla Mostra del Cinema di Venezia 2019.
Saranno presenti l’editore Elio Scarciglia e tutti i collaboratori della rivista. Inoltre alle ore 18,00 ci sarà la proiezione del film della Baglivo ” Andrey Tarkovsky in Nostalghia”.
MARINA MARUCCI