…. 2016-2018: a seguire.
di PIER SALVATORE MARUCCIO ♦
Sento il bisogno di dare vita alla mia emotività che, purtroppo, non riesce mai a palesarsi allo stato puro e questo è un limite. Tante volte sono stato “sul punto di..”,ma l’educazione, il senso della misura, le ragioni dell’equilibrio, hanno, tutte, finito per prevalere. Oggi voglio cedere e lasciarmi andare e, tanto per arricchire il passaggio e non sentirmi troppo solo, evoco il principe Malcolm di Shakespeare nel Macbeth il quale, fortunatamente con destini diversi, condivide con me almeno…il titolo! Mi venga perdonata l’autoironia ma aiuta!
Innanzitutto mi domando: quanto dobbiamo aspettare? E chi, o che cosa? A chi ci dobbiamo rivolgere perché non si cali troppo il cappello sulla fronte? La nostra città non risponde e continua a nascondere se stessa sotto il sombrero, sia con la pioggia, sia con il sole.
Mi riferisco, naturalmente, a tutto quello che sta succedendo non meteorologicamente parlando. Ma circoscrivere uno stato dell’anima ad un perimetro territoriale mi parrebbe riduttivo attesa la dimensione spazio temporale che stiamo vivendo.
L’attuale momento storico è caratterizzato dalla velocità, una velocità vorace, inusitata, offensiva della nostra capacità interlocutoria che, comunque, alimenta e giustifica l’alibi dell’impotenza. Ci guardiamo intorno, fortunatamente sorretti dalla nostra abitudine alla analisi ed alla critica. Sono trascorsi una trentina di anni da quando il ministro Formica coniò una magica concettualizzazione parlando di “nani e ballerine”.
Potevamo mai pensare che essa contenesse una sostanzialità genetica tale da trasferirsi sul piano della produzione industriale di esseri umani incarnanti quelle specifiche caratteristiche? Naturalmente con diverse e più rispettose definizioni che, evidentemente, riflettono un attuale “diversamente alto e diversamente danzante”!…. Eppure, è accaduto! Oggi, i diversamente alti vanno “a canestro “, e le ballerine “cantano e suonano”, convinti di farlo e di poterlo fare bene, senza bisogno di scale o di palestra. A loro si aggiungono “i diversamente educati” e i “diversamente intelligenti” che troviamo in televisione, al parlamento, al governo e un po’ dovunque. Insieme a costoro ci sono anche “i diversamente onesti “!
Nei più, è ormai invalso il qualunquismo motivazionale che ha tolto all’uomo la dignità del pudore riportandolo ad una primitiva nudità che, però, è in evidente contrasto con la logica dei rapporti umani che impone l’uso di uno straccio di abito.
“Quello fa il Sindaco?..epperche’ io non lo posso fa’?” ! E allora ecco il curriculum….non qualche riga, ma pagine e pagine: titoli, esami, corsi, concorsi, gite, matrimoni, figli, cani, gatti, accademie della cucina, attività di supporto solidaristico. Vorrei tranquillizzare: non ho intenzione di strumentalizzare la vostra Attenzione utilizzando il blog per la prossima tornata elettorale! Sto respirando. E se, poi, la considerazione, la mera ipotesi, la semplice battuta, diventa realtà…allora non ci resta che fare i conti con il “possibile”, anche quando questo è evanescente surrealismo.
Parliamoci chiaro: il mea culpa va fatto, e per intero! E non soccorre il confessionale, come per il cattolico, e l’autocritica del comunista storico! Paghiamo l’esasperazione intellettuale e l’umana mancanza di misura di certe culture. Queste hanno fatto della pratica politica un terreno di pascolo nel quale la usucapione intellettuale del Suo possesso ha prevalso, prima nel bene e, poi, nel male. Valgano, quindi, i nani e i ballerini di Formica e i diversamente alti di oggi. A questi, per essere chiari, abbiamo pagato il Seminario e, nella frequentazione gratuita di quel Seminario, dopo i cinque anni di silente inattività, anche loro hanno finalmente indossato l’abito talare. Preti i nani, preti i diversamente nani, preti quelli che dicevano che i preti non servivano per la messa!
Oggi, per Chi non se ne fosse accorto, la messa è sempre la stessa, il rito è identico al passato, il vino ha cambiato fornitore, non sono cambiate le statue e, addirittura, quella di San Grillo è stata messa in sagrestia. Paradossalmente, nella stessa posizione di sempre, addirittura sono in due a dare la comunione! Non me ne voglia chi, come me, è cattolico e timoroso di … Cui si affida. Personalmente non sono tra coloro che invocherebbero il ritorno del Puzzone: non mi piaceva perché non mi piaceva quella politica!
E‘ che mi sento a disagio, con le pulci nella camicia e nessun antidoto a disposizione. Ed oggi sono sottoposto al bombardamento continuo in una guerra di posizione interminabile. Da una parte i buonisti di professione e dall’altra i cattivisti di pensiero. Entrambi animati da ottimi sentimenti verso gli altri, crocerossini per vocazione, tutti contro tutti nell’attuazione pratica della parola d’ordine rivendicata da tutti: irragionevolezza! Su un fondo di Gramellini, ho letto qualcosa che, dentro di me avverto da sempre quando ci sono i bambini di mezzo: nell’esercizio della mia Professione e in qualche trascorso solidaristico. Usati dagli adulti tanto da diventare scudi emotivi. Quando ci si schiera e si sfrutta con pervicace cinismo la loro condizione a vantaggio delle tesi rispettivamente avanzate e sostenute, si scarica sugli stessi il senso di una posizione di garanzia che è e deve essere, invece, solo nostra. I bambini hanno sempre e comunque ragione. Va salvaguardato il loro diritto ad esistere, e questo vale per qualsiasi essere inerme. Vale per i migranti e per i poveri. Ne facciamo inevitabilmente un problema quando creiamo i presupposti generativi dello stesso, in ragione della carenza organizzativa, della mancanza di strategie e della sempre colpevole approssimazione.
La miopia della politica è la peggiore delle colpe soprattutto quando è maestra della incapacità. Qualcuno ha detto che la politica è essenzialmente rendere possibile ciò che è necessario. Letta, la frase è sintesi di storia e di civiltà, di almeno duemila anni nei quali Nascita di Cristo, impero romano, alto e basso medio evo, imperi variamente connotati, Rinascimento, Voltaire e Rousseau, rivoluzione industriale, Smith ecc. ecc, comunismi e fascismi, fino ai giorni nostri senza respiro, si sono avvicendati e rincorsi perpetuando e cristallizzando, nel ricordo e nella deambulazione corrente, la irrinunciabile necessità di ognuno di vivere e non solo di sopravvivere.
Sul campo delle opposte visioni sono morti milioni di uomini e sono cadute un numero imprecisato di ideologie.
Perché tuttavia trionfi la inderogabile necessità di assolvere compiutamente ai bisogni, vanno salvaguardate le idee che, bene privilegiato, possono nascere soltanto dall’incontro degli uomini. Non è una battuta: ma con chi mi posso incontrare? E‘ ancora possibile, come ha detto Bertrand Russell, a novant’anni, non immolarsi per ciò per cui si è combattuto, perché si potrebbe cambiare idea?
E‘ questa la mia speranza sulla quale ho caparbiamente fondato buona parte della mia esistenza…..È un po’ come la “nostra vecchia “che non voleva morire per…imparare!
PIER SALVATORE MARUCCIO
Beh…. posso citart?
“le idee che, bene privilegiato, possono nascere soltanto dall’incontro degli uomini.”
Di questo cambiamento abbiamo bisogno, di gente che si incontra per produrre le idee non di gente che si scontra ognuno con la sua idea.
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