Grexit. Italiani stessa faccia stessa razza.

 

di CIRO FIENGO 

Era il 1982 quando per la prima e per ora unica volta, sono stato in Grecia, più precisamente Atene parte del Peloponneso e alcune isole del suo bel mare. Fu una bellissima esperienza anche perché ero in viaggio di nozze. Era l’anno in cui l’Italia aveva un partigiano per presidente e l’11 luglio vinceva il campionato del mondo di calcio con una indimenticabile finale disputata al Santiago Bernabeu di Madrid. Indimenticabili ed emozionanti ricordi per tutti noi. Devo dire che la prima impressione non fu tanto positiva, mi resi subito conto la società greca non viveva una situazione di grande benessere perché traspariva un disagio sociale molto evidente. In passato l’occupazione dell’impero Ottomano e più recentemente la dittatura dei colonnelli, finita appena otto anni prima della mia visita, aveva lasciato un’indelebile traccia. Notai con dispiacere che nella la patria degli Aedi e dei poeti e della democrazia il livello di alfabetizzazione era molto basso, ma poco male, e purtroppo, per altre ragioni, la stessa cosa era presente anche in alcune regioni d’Italia. Nonostante queste piccole cose ho un ricordo bellissimo, persone cordiali che vivevano la vita senza fretta e giustamente orgogliose del loro passato. In qualsiasi luogo appena scoprivano la mia nazionalità veniva subito elencata la formazione dell’Italia Mundial accompagnata dalla frase “italiano? Stessa faccia stessa razza” e devo dire che dopo la sorpresa iniziale la cosa con il passare dei giorni mi faceva piacere, si capiva che non veniva detta per piaggeria ma il modo di dirlo palesava un sincero convincimento. Nella storia antica la presenza dei greci in Italia, soprattutto nel sud del nostro paese è stata così importante che oltre a lasciare formidabili testimonianza mediante la fondazione di città come Parthenope poi successivamente chiamata Neapolis ha contribuito a lasciare bellissime forme d’arte con monumenti e palazzi in Calabria, Sicilia, Puglia ecc.,. Insomma stessa faccia stessa razza aveva ed ha ragione di esistere. Il popolo Greco, per fortuna di noi tutti, ha creato la prima forma di governo democratico a cui i governi di molti paesi si sono ispirati ed oggi dopo molti secoli l’apice della sua espressione e stata anche la nascita dell’Europa e del governo europeo. Da qualche anno, coloro che con la loro arte cultura e sapere hanno permesso a molti paesi di conoscere la democrazia vivono una grandissima crisi economica, e la stanno vivendo con ammirevole dignità, nel silenzio più assoluto di tutti. Durante i primi giorni del collasso economico, documentato da tutti i media con servizi e reportage che descrivevano impietosamente la disperazione di un popolo, tutto sembra precipitato nel dimenticatoio. L’Europa dopo un’altalenante serie di indecisioni è intervenuta con aiuti economici per fermare la crisi greca. Nel mese di maggio, per la terza volta, il fondo monetario è intervenuto con un finanziamento straordinario, ma ormai è deciso, si preannuncia una nuova stagione lacrime e sangue per il popolo greco con una ulteriore riduzione del reddito pro capite e delle pensioni. Nei mesi scorsi il governo greco non è rimasto a guardare, ha incrementato molto le relazioni bilaterali con la Russia con accordi che includono la cooperazione in aree come turismo, ferrovie, porti, energia, cibo, agricoltura, ambiente e salute con particolare attenzione allo sviluppo e dei modi per attrarre investimenti e esportazioni tra Grecia e Russia. Aiutati che Dio ti aiuta. Tutto questo non fa altro che anticipare una probabile uscita della Grecia come stato membro dell’Europa. Dopo la Brexit per il futuro c’è il motivato e fondato pericolo di una Grexit.

Perché l’Europa anziché crescere rischia di perdere pezzi? Perché non si cerca di capire quali sono i mali dell’Europa? Di fronte a questi eventi ci concentriamo solo nell’analizzare e confutare gli errori commessi dai governi che probabilmente abbandoneranno l’Europa e non si analizzano le scelte fatte dal parlamento europeo. La democrazia europea e il parlamento europeo sembrano aver fatto cilecca. Certamente nel parlamento europeo c’è chi fa sentire il suo peso politico più di altri, certamente ci sono paesi che hanno maggior peso contrattuale e quelli che invece si affannano in richieste che vengono parzialmente disattese. Secondo me non è l’Europa che non ha funzionato, è il venire meno della democrazia che rischia di distruggere quello splendido giocattolo che era l’Europa unita. Il venire meno della fiducia nella democrazia da parte di troppe persone, la sfiducia in queste forme di governo e ancor di più l’indifferenza nei confronti della politica e dei suoi attori sono il male peggiore. In tutti i paesi europei l’astensionismo cresce e presto governeranno partiti o coalizioni che non amano l’Europa unita. L’eventuale uscita della Grecia potrebbe essere il punto di non ritorno. Prima Brexit poi forse ci sarà Grexit e a seguire Italiano stessa faccia stessa razza.

CIRO FIENGO