Canzoni, pennelli, bandiere e supplì

Ernesto Bassignano, cantautore, giornalista, conduttore radiofonico, negli anni settanta uno dei Giovani del  Folkstudio con De Gregori e Venditti e Lo Cascio, sarà a Civitavecchia al Nuovo sala Gassman il 3  novembre alle 18 per la serata inaugurale de Il pensiero e la scena, patrocinato da Spazio Libero Blog.  Riceviamo e pubblichiamo questo suo articolo.

di ERNESTO BASSIGNANO ♦

Civitavecchia aspettami. Arrivo con libro, chitarra e una saccata di ricordi mostruosi! 50 anni di “ cultura alternativa” fatta appunto, come da titolo, di canzoni , pennelli, bandiere e…supplì! Canzoni perche son nato cantando e suonando. Pennelli perche’ mentre suonavo e cantavo disegnavo e dipingevo quadri ritratti e scenografie per l’ amato teatro. Bandiere perche’ i decenni di lotta sono stati avvolti quotidianamente da rossi drappi sino al milione dei funerali di Enrico. Suppli’, infine, perche’ all’ epoca dell’ Accademia e del Teatro di strada con Volonte’..ce se magnavamo 5 o 7 suppli’ ar giorno e -si annava bene- ce stava ‘n carzone. Vengo a trovarvi per raccontarvi di anni incredibili e irripetibili,  senza dormire, senza soldi e spesso in guardina. ernestobassignanoAnni di canzoni di lotta e di incontri straordinari che vi testimoniero’ senza mai mollare le sei corde: partendo dai primi del ‘900 per arrivare agli anni 70..quelli durante i quali tutto si spense tra piombo, tragedie, iperideologia maledetta; tutto a favore di quel potere che si voleva abbattere! Arrivo..preparate nostalgia, rabbia e fazzoletti.
Come? Non volete proprio frignare ricordando gli anni di Berlinguer, ma preferite smetterla con la nostalgia canaglia e misurarvi ( come io stesso faccio oggi), con il poco o nulla che passa il convento? Benissimo! Il tomo autobiografico va altrettanto bene per non dimenticare che per decidere poi, dopo aver saputo e ricordato, di gettarsi di nuovo nella mischia senza snobismi e disillusioni eccessive…quelle che sconfinano col menefreghismo. Le mirabolanti avventure di ” tinin” infatti non furono raccontate solo per magnificare la gioventu’ dei ribelli sessantottardi, ma per provare a imitarle riannodando Il tenue fil rouge che ancora da qualche parte qualcuno testardamente  ha ereditato. E Bassignano Bax Tinin e’ proprio uno che non ha mollato. Che tenta di trovare del buono anche in questo governo. Che tenta di guardare avanti pur un po’ depresso e preda di attacchi di nostalgia. Discuteremo, spero proficuamente, di tutto cio’ col pessimismo della ragione e l’ottimismo della volontà, consci di aver il dovere di non rassegnarsi. Ad maiora!

ERNESTO BASSIGNANO