Coincidenze
di ANDREA BARBARANELLI ♦
Al primo colpo del battente, mi precipitai giù per la scalinata, come se, per tutta la vita, non avessi aspettato altro che quel colpo dato sul portone con l’anello di bronzo. Stava quasi per terminare il lunghissimo crepuscolo. La luce purpurea, penetrando dal lucernario, rendeva incorporei i gradini e la balaustrata di marmo. Aprii il portone sul vuoto del selciato umido di pioggia. Il vento ammucchiava cartacce e fogliame in fondo alla strada.
È un trucco che ormai conosco, ma da cui sempre, chissà perché, mi lascio sorprendere. Nell’istante in cui mi affaccio sulla strada, qualcuno, di cui ignoro nome e aspetto, viene accolto in una casa situata a decine o centinaia o forse migliaia di chilometri di distanza, dopo essersi annunciato con un colpo di battente. Per una qualche coincidenza, ogni volta che uno sconosciuto bussa alla porta di quella casa, il rimbombo del battente mi costringe a scendere a precipizio ad aprire il mio portone sul vuoto della strada deserta, dove non passa nessuno.
ANDREA BARBARANELLI

Sincronicità junghiana, effetto Pauli di entanglement.
O più arditamente : i confini dell’anima non li potrai mai trovare per quanto tu percorra le sue vie: così profondo il suo logos.
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Molto suggestivo, fa “vedere” la scena e soprattutto la fa risuonare nel cuore. Apriamo la porta all’ospite, restiamo aperti alla possibilità che qualcosa o qualcuno possa ancora stupirci. Maria Zeno
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Bach, Cantata n. 82
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BWV 82?
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Perfetto stile Buzzati. Bellissimo.
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