L’angelo
di ANDREA BARBARANELLI ♦
Un angelo! esclama qualcuno, alzando un braccio e puntando un dito: Un angelo!
Giro rapidamente la testa, per cogliere al volo il passaggio dell’angelo. Sì, effettivamente, un non so che, un qualcosa ha appena attraversato la navata centrale immersa in una fitta oscurità ed è sgusciato via, perdendosi nella navata di sinistra. C’è, ancora sospesa nell’aria, un’esile traccia fosforescente, quanto basta per far gridare anche a me: Un angelo!
Ma mi sovviene il pio Tommaso d’Aquino. Lo vedo, sì, sì, lo vedo lassù in alto, sul pulpito a metà pilastro, nella nebbiosa oscurità: in una mano il tomo sugli angeli, rilegato in antica pergamena, nell’altra… no, l’altra mano si perde nel buio.
– La difficoltà, per quel che concerne il movimento dell’angelo (e qui la voce di Tommaso si fa più profonda, cadendo dall’alto, come un tuono che cade, si disperde e si spegne fra gli alberi di una foresta), la difficoltà si riferisce al tempo continuo. Ma il tempo che misura il movimento dell’angelo può essere un tempo non continuo, e in questo caso l’angelo può in un certo istante stare in un luogo, e in un altro istante in un altro, senza che ci sia un tempo intermedio fra questi istanti.
ANDREA BARBARANELLI

Caro Andrea, il tuo scritto- pieno di fascino- mi colpisce: sono attratta dalla “mitologia” degli angeli, per il loro significato di intermediari, mediatori tra umano e divino, silenti osservatori dell’umanità. Mi intrigano i begli angeli dei nostri pittori, i paffuti angioletti che si ripetono dalla pittura antica a quella del xv e xvI secolo, genietti che cambiano nome e status religioso rimanendo simili. Mi inquietano ma mi attraggono gli angeli iranici di Rilke. E, ultimo ma non ultimo, amo l’imponente “Angelo de Castello”, per citare Rugantino, che ogni volta, quando gli passo davanti, mi toglie il fiato con la sua bellezza. La tua riflessione giustamente libera l’angelo dalla costrizione del “qui ed ora” per renderlo all’eternità e all’ubiquitá”.
Maria Zeno
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Scrissi degli angeli di Paul Klee e di Benjamin in ” Pensieri nomadi” sul Blog, ma f
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