Chiedimi chi era Charlie Kirk.

di ROBERTO FIORENTINI ♦
“We made a huge mistake when we passed the Civil Rights Act in the 1960s.” (“Abbiamo fatto un enorme errore quando abbiamo approvato il Civil Rights Act negli anni Sessanta.”) American Fest nel 2023.
“Jewish donors have been the No. 1 funding mechanism of radical, open border neoliberal quasi-Marxist policies, cultural institutions and nonprofits. This is a beast created by secular Jews. And now it’s coming for Jews, and they’re like, ‘What on Earth happened?’ (“I donatori ebrei sono stati il principale meccanismo di finanziamento delle politiche radicali, neoliberali a confini aperti e quasi marxiste, delle istituzioni culturali e delle organizzazioni non profit. Questa è una creatura creata da ebrei secolari. E ora sta tornando contro gli ebrei, e loro si chiedono: ‘Che cosa diamine è successo?’”). The Charlie Kirk Show nel 2023.
“It’s worth it to have a cost of, unfortunately, some gun deaths every single year, … so that we can have the Second Amendment …” (“Vale la pena pagare il costo, purtroppo, di alcune morti per armi da fuoco ogni anno, … così da poter mantenere il Secondo Emendamento …”) Evento politico nel 2023.
“You are using dehumanizing language, saying ‘oh, it’s an embryo’; … That’s how we get Auschwitz … It is never right to justify the mass termination … under the guise of women’s reproductive health. That is how we get Auschwitz … In fact, it is worse.” (“Stai usando un linguaggio disumanizzante, dicendo ‘oh, è solo un embrione’; … È così che arriviamo ad Auschwitz … Non è mai giusto giustificare la soppressione di massa … con il pretesto della salute riproduttiva delle donne. È così che arriviamo ad Auschwitz … In realtà, è persino peggio.”). Dibattito tv sull’aborto nel 2022.
Ha definito le cure di affermazione di genere “child mutilation” (mutilazione infantile), descritto l’essere trans come “mental delusion” (delirio mentale) e le persone trans “delusional and a social contagion” (illuse e contagio sociale). Questo nei vari podcast.
Charlie Kirk, l’attivista della destra americana ucciso la settimana scorsa in un attentato nello Utah, era una delle persone non elette più influenti della politica statunitense. Faceva politica senza essere un politico, ma andava molto oltre i contenuti che diffondeva sui social media: usava quell’influenza per organizzare campagne e raccolte fondi, sostenere politici locali e nazionali, costruire relazioni dirette con parlamentari e finanziatori conservatori. L’incontro in cui è avvenuto l’omicidio era gestito da Turning Point USA, un’associazione non profit di giovani conservatori fondata da Kirk a 18 anni, che riceve decine di milioni di dollari di donazioni, perlopiù da fondazioni, e ha sedi in oltre 850 università americane. In ciascuna organizza periodicamente dei dibattiti in cui sono invitati a parlare politici, oratori conservatori e altri sostenitori del presidente Donald Trump. In questi incontri sono affrontati questioni valoriali e identitarie: l’aborto, i diritti LGBTQ+, le armi, il ruolo della religione nella vita pubblica, i programmi scolastici, il razzismo. Kirk era uno dei più conosciuti e abili esponenti di uno stile oratorio di grande successo, sia nelle università americane sia sui social media. Durante i suoi dibattiti nei campus, da un gazebo con la scritta Prove me wrong (“dimostrami che sbaglio”), rispondeva alle domande del pubblico con ostentata spavalderia, spesso cercando di umiliare i suoi interlocutori progressisti, più che ragionare con loro. Spezzoni di quegli incontri che circolano sui social media e sono visti da milioni di persone hanno titoli come “45 minuti di Charlie Kirk che zittisce studenti universitari”. Questi dibattiti hanno un obiettivo: “non è informare o istruire, ascoltare o elaborare, costruire o ragionare, ma vincere, dominare, schiacciare, spaccare il cervello dell’avversario, produrre un argomento di tale devastante perentorietà da poter considerare la questione chiusa, una volta per tutte”, ha scritto il New Yorker. Per un italiano, per di più “boomer” è assai difficile comprendere il ruolo che Kirk rivestiva per il successo della cosiddetta ideologia MAGA. Ma anche della portata “politica” del giovane influencer.
Ha fatto notizia il post della giornalista e docente universitaria, Stacey Patton, che ha raccontato di essere finita nella “lista nera digitale” di Charlie Kirk e ha descritto le enormi sofferenze che ha dovuto affrontare. “La sua cosiddetta “Professor Watchlist”, gestita sotto l’egida di Turning Point USA, non è altro che una lista nera digitale di accademici che osano dire la verità sul potere negli Stati Uniti. Sono finita in quella lista nel 2024 dopo aver scritto un commento che ha infiammato i fedeli di MAGA. E una volta che il mio nome è stato inserito, la macchina delle molestie si è messa in moto”, scrive Patton.
Hanno sommerso le linee telefoniche dell’università e l’ufficio del rettore con chiamate in cui chiedevano che fossi licenziata. L’ondata era così incessante che il capo della sicurezza del campus mi ha contattata per darmi una scorta, perché temeva che uno di questi leoni da tastiera potesse uscire dal suo seminterrato e venirmi a fare del male”, spiega Patton. “E non sono l’unica”, aggiunge. “La Watchlist di Kirk ha terrorizzato schiere di professori in tutto il paese. Donne, docenti di colore, studiosi queer, praticamente chiunque sfidasse il suprematismo bianco, la cultura delle armi o il nazionalismo cristiano si sono improvvisamente ritrovati bersaglio di abusi coordinati”, spiega la docente universitaria. “Alcuni hanno ricevuto minacce di morte. Ad altri è stato minacciato il posto di lavoro. Alcuni hanno lasciato completamente il mondo accademico. Kirk ci ha mandato un messaggio forte: dite la verità e vi scateneremo contro la folla!”
Un omicidio è un omicidio. Ovviamente. E nessuno deve mai gioire per la morte di qualcuno, fosse pure un avversario politico. Ma non c’è dubbio che oggi in molti stanno speculando su questa morte, cercando di far credere all’opinione pubblica che la violenza e l’odio siano appannaggio di chi si oppone a Trump e alla crescente ondata di estrema destra che sta annegando le democrazie storiche. Su questo fatto io la penso come Jimmy Kimmel, il cui show, che andava in onda ininterrottamente dal 2003, è stato sospeso a tempo indeterminato dalla rete televisiva ABC, proprio per le sue dichiarazioni. Cosa ha detto Kimmel di così grave? Durante il suo monologo di lunedì sera, Kimmel ha suggerito che il presunto assassino di Kirk, Tyler Robinson, potrebbe essere un repubblicano pro-Trump. “La Maga Gang sta disperatamente cercando di caratterizzare il ragazzo che ha ucciso Charlie Kirk come qualcosa di diverso da uno di loro e sta facendo tutto il possibile per ottenere punti politici da questo“, ha detto Kimmel. Kimmel ha detto anche che “molti nella terra del Maga stanno lavorando duramente per capitalizzare l’omicidio di Charlie Kirk“, aggiungendo che la risposta di Trump alla morte dell’attivista conservatore “non è il modo in cui un adulto piange l’omicidio di qualcuno che chiamava amico. È come un bambino di quattro anni piange un pesce rosso, ok?”.
ROBERTO FIORENTINI