PRIMA CHE IL GIORNO ABBIA FINE.

di CARLO ALBERTO FALZETTI ♦

 Se tu potessi erigere l’edificio dei destini dell’umanità con l’obiettivo finale di rendere l’uomo felice e di offrirgli pace e serenità eterna, ma per questo fine tu dovessi sacrificare un’unica creatura, un piccolo bambino che si batte il suo petto con le sue manine e dovessi costruire questo sulle sue lacrime, ebbene a questa condizioni saresti disposto a diventare l’autore di questo progetto?

Quanti , oggi, risponderebbero negativamente come Aljoska?

 Perché il Male ci perseguita?

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Perché il Male?  

Sembra che non ci sia risposta a questa domanda. Eppure molto si è scritto per tentare di giustificare il Male!

In Natura la presenza del Male è una legge ferrea: il divenire del mondo esige che ogni vita si avvalga della morte dell’altro. Nell’umanità la presenza del Male si è spesso giustificata come il “sale della storia”. Il negativo è una necessità affinché il suo superamento permetta di guadagnare il futuro. Questo concetto conduce a conclusioni drammatiche:  I bambini trucidati, feriti, amputati dei loro arti, rapiti per essere rieducati, lasciati morire di fame sarebbero parte di un processo, certo orrendo, ma utile alla realizzazione di una libertà che proprio dall’orrore di tutto questo riesce a superarsi.

E quando qualcuno ha tentato di accusare Dio, ecco legioni di “avvocati di Dio” scagionare l’Eterno: il Male cosmico, si dice,  è carenza di bene nel creato ed il Male umano è trasgressione di Legge. Così Dio è salvato!

Ma veramente possiamo trovare la risposta al Male pensandolo come necessità del farsi storico o come sola colpa originaria dell’uomo?

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Chi sono i Demoni del Male?

I Demoni assoluti, chi altri se non questi?

 Demoni assoluto:  nomi tutti ben conosciuti, quelli di ieri,  quelli di oggi e quelli che verranno.

E’ lui il Demone assoluto, quel depositario della ipertrofia della volontà che si muove verso l’onnipotenza.

 E’ lui, l’Imago dei che va oltre la semplice analogia dell’ente con Dio scambiando quell’analogia per identità.

 E’ lui il Demone assoluto che desidera incarnare egli stesso gli attributi divini.

 E’ lui la quintessenza della invidia degli attributi del Dio. Non potendo “produrre ex nihilo”, il demone non ha altra scelta che tentare l’opposto,  la distruzione.

E’ ribellione alla creazione causata dall’invidia.

E’ il “Dio rovesciato”. 

 Pulsione distruttiva nello “smontare il mondo”. Ritorno all’inorganico. Furia verso l’indifferenziato . Todestrieb , l’istinto di morte descritto da Freud, Nietzsche, Dostoevskji.

Ma, a questo punto, una domanda invade chi serenamente ascolta e condivide l’accusa contro il grande Demone. Il Male è solo colpa del Demone assoluto?

Dopo Auschwitz non basta accusare i “crimini di potere”, necessita condannare anche i “crimini di obbedienza”. I Demoni di Dostoevskji trasgredivano la Legge eterna, gli” Eichmann” di ieri, di oggi e di domani fanno e faranno il Male “ubbidendo” alla legge. L’inferno umano va oltre il Male assoluto: esiste una vasta zona grigia ben popolata di mediocrità. L’iniziale serenità del lettore sembrerebbe, dunque, offuscata? Ma è certo che lo sia!!

Misera ed insufficiente è allora la domanda: come fanno i Demoni assoluti a dominare le masse?

 Giusta e completa è invece la domanda:  perché le masse “desiderano” essere soggiogate?

 Perché sembra così “banale” uccidere per obbedienza ad un commando. Perché l’omertà? Perché il conformismo di tante persone “normali”? Il Male, dunque, non è solo quello prodotto dal Demone assoluto ma anche ( soprattutto?) quello prodotto quale evento  “ordinario” da quel “Demone mediocre” che caratterizza le masse obbedienti. Ecco, questo è il Male della docilità. L’obbedienza non sempre è virtù, come ha insegnato Hannah Arendt.

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In che modo si genera il Male?

 Totalitarismo:  termine che ci perseguita!  Totalitarismo:  identità formale (pur differenziandosi nei contenuti) caratterizzata da limiti alle libertà, partito unico, soppressione violenta dell’opposizione, comunicazione manovrata, falsità imposte, dominio della opinione e rigetto del logos……

Perché non usare il termine “fascista” come comun denominatore per qualunque regime autoritario , sia esso nazismo, fascismo storico, comunismo reale, fondamentalismo islamico, fondamentalismo religioso in generale? Ogni regime di tal genere condivide la “forma orrenda” della negazione della libertà.

Il fascismo così generalizzato non è, allora, una particolare dottrina, non è un dato regime storico, non è un particolare  movimento, ma è una “struttura formale” che, al di là dei singoli contenuti,  può realizzarsi sempre ove le condizioni lo permettano.  La “potenza” mai coincide col suo “atto” così che si può sempre “attualizzare” una potenza residua. Generalizzato in questi termini esso, allora, può essere oggetto di analisi strutturale al di là delle varie incarnazioni storiche (fascismo eterno).

Che significa, allora, questa struttura che chiamiamo, generalizzando,  “fascismo”?

Duplice macchina” che si auto- genera:   Macchina metafisica e Macchina pulsionale.  

 Macchina Metafisica:  ha il fine di annullare le alternative inglobandole al proprio interno. Ideologie  che sembrano contrapposte opportunamente modificate, svuotate del senso originario, sono utilizzate per raggiungere i propri fini.  Questa indifferenza nell’utilizzo di idee contrapposte permette di occupare tutte le posizioni  sfruttando a proprio vantaggio le idee della parte avversa (si pensi al trumpismo ed alla destra italiana e populista). La contraddizione fra due opposte idee è superata annullando il principio di non contraddizione. Esempio classico è la coesistenza fra istanze socialistiche e difesa degli interessi capitalistici. Si auspica il primato tecnologico e nel contempo ci si avvale della mitologia (si pensi al futurismo italico).  In termini logici si effettua questo passaggio:   A  e  non-A contraddicendo, per l’appunto, il principio di non-contraddizione.

  Macchina Pulsionale:  ha il fine di coinvolgere le masse, non attraverso il convincimento, ma attraverso le pulsioni inconsce ed affettive. In termini di “psicologia delle masse” è essenziale, come si è detto, tralasciare la tediosa domanda perché e come i despoti soggiogano le masse ma soffermarsi su perché le masse sono attratte desiderando l’oppressione? Le analisi di vari autori (Reich, Fromm, Deleuze, Guattari, Littel, Bataille, Eco, Pasolini,) pongono in evidenza una sorta di “fascismo interiore”, una fascinazione, mista a paura, del futuro che minaccia perché capace di far perdere l’identità e, dunque, si anela ad un  desiderio di conformità, di bisogno di ordine, di semplicità e di obbedienza (è l’anima del volgare populismo).  Piccoli quotidiani gesti di potere, di intolleranza, di culto della tradizione si annidano in ciascuno di noi. Un fascismo delle coscienze, indipendente dalle idee politiche che esprimiamo. Se accettiamo tutto questo ne deriva che non basta lottare contro le strutture politiche che rappresentano l’autoritarismo. Necessita contrastare  l’edificio pulsionale che “vive dentro di noi” (Il fascismo e noi, Roberto Esposito, 2025). Questo macchina pulsionale è ciò che forgia il Demone mediocre di cui si è parlato innanzi. Non basta dirsi “antifascista” per essere al riparo, necessita lottare per non perdere il pensiero critico, il dubbio, il senso di responsabilità, il non conformismo, la tolleranza, il non fondamentalismo. A volte dirsi antifascisti può risultare semplice alibi! Il fondamentalismo, che è intolleranza, può appartenere anche alla Sinistra!

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 Che cosa sta succedendo nel mondo?

Il Mondo va scoprendo il” beneficio” di accantonare la democrazia! Questo il fatto nuovo.

 Che cosa è il “Grande Progetto Eurasia” se non questo? Che significa per Mosca appellarsi alla “Terza Roma”? Che cosa è il centralismo cinese? Che cosa significa disegnare i confini di Israele in funzione del messianismo della “terra promessa”? Che cosa significa il fondamentalismo ad oltranza del mondo arabo? Che cosa significa fare l’America più grande? Quale ruolo hanno i potenziali demoni mediocri invasi dal meccanismo pulsionale nelle varie democrazie? Che significa essere attratti dal populismo?

La giustificazione del Male in un sistema autoritario non democratico si rende ancor più accettabile perché reputato come un mezzo necessario per il raggiungimento di un fine elevato. Ecco uno dei motivi di rifiuto della democrazia: la sua complessità conduce a discutere  incessantemente sull’origine del Male e ciò si rivela un ostacolo serio al progresso. La semplicità dell’autoritarismo giustifica il Male perché ha solo di mira l’ottimizzazione del fine, costi quel che costi.

Ma può l’Europa, dopo aver sperimentato nel suo corpo la “necessità del Male”accettare la sua giustificazione?

 L’Europa è in crisi, umiliata, attaccata al proprio interno e dall’esterno, confusa, aggrovigliata nella sue complessità. Ma è lo spazio culturale entro cui sono faticosamente nati i diritti. E’ lo spazio che rifiuta la semplicità perché può essere indice della mancanza di libertà. E’ lo spazio che ha sperimentato l’orrore che lo ha discusso e mai risolto nella consapevolezza che il dubbio  non è un difetto dell’esistenza ma, forse, la sua cifra significativa (come non ricordare la lezione di Jan Patocka, Platone e l’Europa, sulla forza della parresia vera arma europea contro le autocrazie di ieri e di oggi!)

Il Male non dovrebbe trovare giustificazione alcuna!

CARLO ALBERTO FALZETTI