ORDO AMORIS

di CARLO ALBERTO FALZETTI ♦

Veni creator Spiritus, visita, inonda, consola .

Poiché il Male ama nascondersi e mai presentarsi come tale.

Perché indossa vesti d’angelo il Male.

Perché triste ne è oggi il travestimento: cerchi concentrici è divenuto l’amore per il prossimo.

 Un centro di intenso amore e poi, via via che ci si allontana la gradazione d’amore scema.

Non si può amare l’altro quando si trascurano i valori della tradizione. Il “prossimo” deve essere gerarchizzato.

Sia  Ordo Amoris!  Grida il benpensante!

Attendano i migranti che l’amore sazi del tutto la fame di esso richiesta da Dio, dalla Famiglia, dalla Patria.

Tanto travestimento di buona fattura ornato a quale ideologia religiosa si deve appellare?

 A Sant’Agostino!  Declama il conservatorismo imperante!

Veni creator Spiritus, visita le menti nostre, inonda i cuori di grazia, accendi di luce gli stolti , preserva dalla stupidità e dalla ignoranza che alberga in tante menti.

E tu, Agostino, se puoi perdona loro perché non sanno quello che fanno. Oso prendere sulle mie spalle per un attimo il peso di riabilitarti, me indegno.

Ordo Amoris (De Civitate, XV,22) ha senso solo se si abbia ben chiara la distinzione fra due termini uti (usare) e frui (fruire). Le cose del mondo, dice Agostino, possono essere divise in due categorie: le cose di cui ci si serve e le cose di cui si gode (De Doctrina Christiana 1,4,4).

Le prime cose non hanno alcun valore in sé stesse ma hanno valore perché sono “utili” per il conseguimento di qualcosa d’altro.

Le seconde, invece, vanno ricercate ed amate “per sé stesse”.

Max Weber formalizzerà i due concetti agostiniani introducendo la distinzione di due razionalità: la razionalità diretta allo scopo, la razionalità diretta al valore (Economia e Società,1922). L’uti agostiniana è la razionalità dello scopo, la frui è la razionalità valoriale   

L’Ordo Amoris per Agostino non può che essere intriso di razionalità valoriale, ovvero di fruizione di Dio (frui Deo). L’Amore deve essere orientato e sottoposto ad un armonioso ordine perché il punto terminale è Dio. L’immenso appetitus habendi che spinge gli uomini a desiderare denaro, onori, poteri, fama si calma e tace di fronte alla fruizione di Dio, del Bene che deve amarsi per sé e non per altro.

Bastano già queste note per capire l’uso strumentale che i “sedicenti”cristiani tentano di fare.

Il fruire di Dio incorpora in sé l’amore per il prossimo. Tutto il Vangelo (Libro, declamato, onorato ma difficilmente “seguito”) dimostra la precedente asserzione. Ma, attenzione,  “prossimo” non può consistere nel vicino nello spazio (famiglia, amici, concittadini) o nel vicino nel tempo (questa generazione). Prossimo è anche il lontano nello spazio (il diverso) e nel tempo (le future generazioni).

E’ evidente, dunque, lo spacciare, con il riferimento all’Ordo Amoris, la fruizione di Dio con la categoria agostiniana dell’uti ovvero della razionalità strumentale: la morale dell’amore gerarchizzata (prima noi…poi gli altri; come non risentire l’Uber Alles ?) è niente altro che la logica della razionalità strumentale.

I rosari esibiti, i crocefissi al collo, le moralità difese, i Vangeli citati, le genuflessioni, i sacri anelli baciati…Tutte balle!

Dio, per costoro, è solo il “Grosso Animale Sociale”(Weil) ovvero il Potere che si adora, che viene fatto oggetto, Idolo nazionale, Forza che giustifica la volontà di potenza umana.

Questa menzogna attrae irresistibilmente molti potenti della Terra e tutti i loro gregari (prelati e non). L’ignoranza ne è la condizione permissiva. Leggere Dio in ogni manifestazione umana, utile a consolidare il proprio potere, è menzogna. A che vale gridare a costoro un mistico concetto ardito ma valido: Dio è presente nel mondo attraverso la sua assenza? Per cui è del tutto inutile appellarsi al grido: Dio lo vuole!!  Ma queste sono parole al vento, discorso troppo complesso, meglio gozzovigliare nell’ignoranza che rende assai più!

Degno finale: la cupiditas non ha vergogna di vestire “l’abito che non le appartiene”.

Infine, veni creator Spiritus anche per il successore di Francesco. Spes ultima Dea!

CARLO ALBERTO FALZETTI