RUBRICA BENI COMUNI, 88. CONCERTO DI NATALE 1984 (PRIMA PARTE)
a cura di FRANCESCO CORRENTI ♦
Concerto di Natale 1984

L’avvicinarsi delle festività di fine anno, annunciato già dall’apparizione nei supermercati di panettoni, pandori e altri prodotti dolciari, mi suggerisce di riproporre un mio scritto di 40 anni or sono, tanto per non smentire l’esordio della puntata del 17 ottobre scorso. Lo scritto, come vedete, è un classico manoscritto, del tipo che ero solito redigere a casa, su fogli doppi 21×30 a quadretti piccoli, mettendo un po’ di cura calligrafica così da poterli inviare all’amministrazione, senza aggravare il lavoro di dattilografia di Palmira Cardarelli, che nei primi anni dell’Ufficio Urbanistico doveva trascrivere tutti gli atti formali. In tal modo, ero anche sicuro che il testo giungesse a destinazione esattamente come volevo, senza errori o sviste e senza necessità di riletture. Così, le deliberazioni, le relazioni, gli articoli per “OC” e tutti i documenti di ogni genere di mia competenza sono stati presentati in quella veste e trasmessi in fotocopia, fino al 1995, anno della prima informatizzazione delle attività burocratiche dell’Ufficio. Ho scritto allo stesso modo anche i miei libri e le minute di ogni documento da stampare, in quegli anni: il manoscritto della traduzione dei tomi di Jean-Baptiste Labat, ad esempio, per la parte tradotta da me, era costituito da 223 pagine scritte con pennarello nero a punta sottile (Tratto Pen). Va detto, che circa altrettante pagine sono state manoscritte da Giovanni Insolera, avendo diviso il lavoro all’incirca a metà.
«Concerto di Natale», dunque. Un evento del Comitato “Civitavecchia da salvare”, costituito nel 1971, sostenuto dall’attivissima Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo di Maurizio Busnengo e Cesare La Rosa (rinvio il Lettore alle precedenti puntate in cui ho già illustrato le molte buone iniziative fatte insieme). Mi sembra che rileggere oggi cosa proponevo nel 1984 in occasione del concerto possa essere utile per confrontare le idee di allora con la realtà di oggi. Se qualcuno ha la pazienza di leggere la mia calligrafia, comprenderà quale era il mio pensiero, ma soprattutto quali fossero i problemi che allora ci ripromettevamo di risolvere. Per chi non ha pazienza, aggiungo la trascrizione. Ma la pazienza è sempre necessaria.
«CONCERTO DI NATALE 1984
promosso dal Comitato “Civitavecchia da salvare”
«Il Concerto del 19 dicembre ha un duplice scopo: quello di costituire di per se stesso una manifestazione culturale e quello di ricordare ai cittadini ed all’Amministrazione civica un problema non è ancora risolto, quale è appunto la valorizzazione dei beni storici, ambientali e culturali.
«In questi giorni “è nato” il primo centro culturale di Civitavecchia: la restaurata Villa Albani, dove finalmente si vanno organizzando manifestazioni ed iniziative, grazie ad un notevole impegno dell’Amministrazione provinciale. Questo centro dovrà ora muovere i primi passi e ci auguriamo che esso possa crescere con il contributo effettivo della cittadinanza ed in particolare dei giovani.
«Si tratta di un primo risultato raggiunto, che non deve però far dimenticare altre mete, rispetto alle quali, vogliamo sperare, Villa Albani sarà in futuro un polo di aggregazione minore (eventualmente specialistico), e cioè il recupero di almeno tre cardini fondamentali di una struttura culturale che possa rendere Civitavecchia diversa da oggi: il Forte Michele Angelo, il complesso degli antichi Ospedali, il Teatro Traiano. A questi obiettivi dovrebbero seguirne altri, non meno importanti. Basti ricordare il “Pirgo” o la zona termale, per dare la dimensione di quanto resta ancora da fare, ma ovviamente il problema riguarda tutto il centro storico e l’intero territorio, nei suoi aspetti ampi e complessi della salvaguardia, del recupero e della valorizzazione di preesistenze e risorse (storiche e naturali, produttive e per il tempo libero).
«La vastità del problema può scoraggiare e farlo ritenere insolubile: ciò è vero solo se esso non viene considerato e affrontato nella sua globalità, ma nei suoi singoli componenti, disperdendo l’azione in una settorializzazione non programmata, focalizzata su specifici obiettivi non collegati gli uni agli altri da una rigorosa logica di interattività, che precostituisca per ciascuna tappa raggiunta l’obiettivo successivo.
«Fino ad oggi, la molteplicità dei beni da tutelare e le difficoltà di varia natura connesse agli interventi, prima fra tutte quella della disponibilità economica, hanno portato ad una completa paralisi del settore, favorita dalla frantumazione delle competenze e dalla scarsa sensibilità per questi temi nelle diverse componenti sociali ed ai vari livelli amministrativi. Dalla delusione derivata dal mancato sviluppo dei settori produttivi in origine ipotizzati e dalla conseguenza “riscoperta” di settori alternativi, la tematica “culturale” trova nuova attenzione, insieme alla desolata constatazione dello spreco di energie e risorse e della distruzione di beni territoriali preziosi, compiuti in questi ultimi decenni.
«Uno degli obiettivi del Comitato “Civitavecchia da salvare” è stato, quindi, raggiunto, perché la cittadinanza e l’opinione pubblica hanno da tempo compreso questa realtà.
«Resta da compiere lo sforzo di portare ad una unificazione operativa quelle diverse competenze sopra ricordate, facendo convergere su programmi coordinati gli interventi statali, regionali, provinciali e comunali e riconducendo sugli stessi obiettivi l’imprenditoria privata e le forze attive della comunità locale. Il risultato dipende dalla capacità e dalla volontà di giungere effettivamente, per tornare all’argomento musicale, ad un armonico e ben diretto “concerto”.
«11 dicembre 1984»
Qui termino questa prima parte della puntata. Avrò molto piacere di leggere qualche commento di amici che ricordino a loro volta quegli anni per molti aspetti pioneristici, come sarei veramente molto lieto di avere la sorpresa di poter conoscere le impressioni positive o negative di qualche lettore che conosca invece dall’interno la vita culturale attuale della città nelle sue molteplici manifestazioni.

(1 – continua alla prossima puntata)
FRANCESCO CORRENTI
