Diario di viaggio – Normandia. Terza tappa: Arromanches-les-Bains.
di VALENTINA DI GENNARO ♦
Arromanches-les-Bains è una delle coste storiche dello sbarco in Normandia, nella regione della Normandia, dipartimento del Calvados, dove precisamente sbarcarono gli inglesi durante una delle operazioni belliche più determinanti per la sconfitta del Terzo Reich. Lo sbarco era finalizzato ad installare il Mulberry Harbour, il Mulberry B, sulla Gold Coast, un porto temporaneo artificiale per lo sbarco di uomini e mezzi.

Lunga la spiaggia, soggetta a repentini cambi di marea, si possono anche scorgere i resti dei moli usati per il rifornimento dell’esercito alleato durante le fasi finali della seconda guerra mondiale. Arromanches-les-Bains ci accoglie come un piccolo villaggio di pescatori e contadini, quasi più del Maine che della costa francese. Ai poco più che 600 abitanti residenti durante l’estate si aggiungono qualche migliaia di turisti fissi, ma anche di inglesi che vengono a commemorare i propri avi che persero la vita su quella spiaggia. Non a caso, il papavero rosso, simbolo del ricordo dei caduti in Guerra britannici, è presente in molte delle sue viuzze, disegnato su lapidi e pietre.

È possibile ancora vedere la classica configurazione dei villaggi francesi rurali, al centro la chiesa, e spesso nello stesso edificio, la Mairie, ovvero l’ufficio del Sindaco, e la scuola dell’infanzia e quella elementare.

A poche decine di chilometri da Arromanches-les-Bains, nel comune di di Bayeux c’è il cimitero di guerra britannico che si trova vicino al Museo Memoriale della Battaglia di Normandia. Con circa 4.900 tombe, di cui 3.935 britanniche, è il più grande cimitero militare britannico in Normandia.
È a questo punto opportuno fermarci un attimo e riflettere su come nel tempo sia cambiata la storiografia e la simbologia della guerra, soprattutto tra il primo e il secondo guerra. Abbandonata ogni apologia del sacrificio della patria tipico del “milite ignoto” si è passati alla memoria, all’esercizio collettivo del ricordo della storia più cupa e infame del XX secolo. Un’altra radice profondissima del Manifesto di Ventotene.
Per molti un posto di vacanza, eppure le prime due sere ho avuto forti difficoltà a prendere sonno nel pensare alle migliaia di vittime a pochi metri da me, su quella spiaggia, nonostante gli ottanta anni trascorsi.
VALENTINA DI GENNARO

❤️
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É stata una esperienza forte anche per me….. peccato che non si possono allegare foto al commento….. Non scorderó mai quel groppo in gola che mi prese nel Cimitero Americano… non so quante fossero,le croci, ma non se ne vedeva la fine.
Luciano Damiani
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