“PESCI, PESCATORI, PESCIVENDOLI E CONSUMATORI” DI GIORGIO CORATI – Il consumatore dei prodotti della pesca di origine locale
di GIORGIO CORATI ♦
Con il precedente articolo1 abbiamo introdotto il Fondo Europeo per gli Affari Marittimi, la Pesca e l’Acquacoltura, FEAMPA 2021-2027, e l’associato Programma Nazionale dell’Italia, PN 2021-2027, che da esecuzione agli obiettivi previsti dal Fondo citato.
Ora proseguiamo nell’intento di porre in relazione le priorità, gli obiettivi e le azioni del Fondo e del Piano Nazionale con la visione di un nuovo approccio al consumo sostenibile dei prodotti della pesca pensato per e proposto al consumatore.
Innanzitutto prendiamo in considerazione il comportamento del consumatore inteso come portatore di interesse attivo e il suo ruolo informato prosociale e proattivo e successivamente, nel prossimo articolo, tratteremo della prospettiva del consumatore, considerando l’adesione del consumatore stesso a un nuovo approccio al consumo sostenibile dei prodotti della pesca: fin da ora è bene specificare che si tratta di un approccio che intende promuovere un “comportamento di consumo rinnovato” ovvero porsi come utile a sostenere un consumatore informato proattivo e prosociale e, in sintesi, effettivamente riconosciuto e ascoltato come portatore di interesse attivo.
- Il consumatore dei prodotti della pesca di origine locale quale portatore di interesse attivo (a sostegno della piccola pesca costiera oggetto del FEAMPA)
È possibile immaginare o pensare al futuro dell’attività umana di consumo di prodotti della pesca senza un costante e responsabile impegno alla sostenibilità da parte del consumatore che, oltretutto, è sempre più esortato verso nuove modalità di consumo e stili di comportamento che spesso possono anche essere definiti non sostenibili, se si considerano gli effetti negativi del consumo sull’equilibrio esistente tra specie ittiche in termini di biodiversità?
Prima di addentrarci nella questione posta, è utile ricordare che il Regolamento (UE) 2021/11392 ha istituito il Fondo Europeo per gli Affari Marittimi, la Pesca e l’Acquacoltura 2021-2027 e che tale Fondo, il cui acronimo è FEAMPA, è uno dei 5 fondi strutturali di investimento europei che si integrano a vicenda per sostenere una ripresa basata sullo sviluppo e sulla crescita dell’occupazione. Per dare esecuzione agli obiettivi del FEAMPA ogni Stato aderente ha elaborato un proprio Programma Nazionale, che è stato approvato dalla Commissione europea: nell’ottobre del 2022 l’Italia ha presentato il proprio Programma Nazionale 2021-2027, acronimo PN (Mipaaf, 2022).3
Il raggiungimento di obiettivi specifici come, ad esempio, i) l’obiettivo, citato dal Regolamento (UE) 2021/1139, di […] “contribuire alla tutela e al ripristino della biodiversità e degli ecosistemi acquatici” […] (Art 14, comma 1, punto f), e anche ii) l’obiettivo per il raggiungimento delle finalità della politica dell’Unione europea in favore della piccola pesca costiera a cui mira lo stesso Regolamento, potrebbero incontrare ostacoli rispetto all’aspettativa che la politica dell’Unione europea ripone in merito ai temi del mantenimento dell’equilibrio naturale marino e della sostenibilità in senso lato dell’attività alieutica: gli ostacoli potrebbero essere rappresentati anche dall’assenza o dalla scarsa efficacia di un costante e progressivo sostegno da parte di consumatori informati, prosociali e proattivi. Per delimitare o eliminare impedimenti alla programmazione, nel quadro di varie priorità dell’Unione, è fondamentale, come sostenuto dal Reg. (UE) 1379/2013,4 garantire la disponibilità dell’approvvigionamento alimentare, la competitività dell’economia marittima, la sussistenza delle comunità costiere, in linea anche con alcuni Obiettivi di Sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 (vedi, ONU, 2015),5 nonché, come riportano Parlamento e Consiglio dell’Unione (Reg. (UE) 2021/1139), “promuovere la commercializzazione, la qualità e il valore aggiunto dei prodotti della pesca” […] “e la trasformazione di tali prodotti” (Priorità 2, Art 26, punto 1, comma b), per, come tali istituzioni sostengono nel Reg. (UE), 1379/2013, “permettere ai consumatori di effettuare scelte informate” […] (punto (21)).
Si tratta di temi rispetto ai quali la politica europea riconosce giustamente ai pescatori o ai loro rappresentati delegati il ruolo di interlocutori, anche se ciò può apparire come una condizione di quasi esclusivo privilegio rispetto a un ruolo che in parte certamente può (e per certi aspetti, è in dovere di) rivestire anche il consumatore. Al consumatore orientato lungo la traiettoria del consumo sostenibile andrebbe riconosciuto o spetterebbe un giusto ruolo da portatore di interesse attivo nell’ambito della piccola pesca costiera locale, anche rispetto a quanto sostiene l’Unione europea (Reg. (UE) 2021/1139) quando afferma che “lo sviluppo di un’economia blu sostenibile dipende in ampia misura dall’esistenza di partenariati tra portatori di interessi locali che contribuiscano alla vitalità delle comunità e delle economie delle regioni costiere e interne. Il FEAMPA dovrebbe offrire strumenti per promuovere questo tipo di partenariati” […] (punto (44)). È in questa direzione che dovrebbe potersi muovere il consumatore – prosociale e proattivo, a pieno titolo informato – o un suo rappresentate delegato – avente dunque le stesse possibilità di rappresentanza del delegato del pescatore – rispetto a quanto auspicato dall’Unione (Reg. (UE) 1303/2013)6 anche attraverso la partecipazione all’attuazione di Strategie di sviluppo locale di tipo partecipativo, acronimo CLLD (Capo II, Artt. 32-35), per consentire ai portatori di interesse – consumatori e parti locali interessate – di condividere una più puntuale e incisiva azione di stimolo e di cooperazione, […] “mettendo a frutto e valorizzando le risorse umane, sociali, culturali e ambientali” […] (punto (44)). Inoltre, in analogia al compito richiesto al consumatore di conferire i rifiuti di apparecchiature elettriche e elettroniche presso centri di smaltimento autorizzati, in forza del quale il consumatore stesso è parte di un processo virtuoso di economia circolare, allora anche il suo comportamento sostenibile rispetto al consumo di prodotti della pesca andrebbe considerato come partecipazione integrante nei processi virtuosi promossi da politiche dell’Unione europea.
- Il ruolo del consumatore dei prodotti della pesca di origine locale come consumatore informato, prosociale e proattivo (a sostegno della piccola pesca costiera oggetto del FEAMPA)
Il ruolo del consumatore è propositivo anche perché egli è innanzitutto cittadino, facente parte della comunità e come tale “proprietario” della risorsa, che è bene comune. In tale contesto il consumatore entra di diritto nella “governance” che, secondo Sachs (2015),7 è la quarta dimensione dello Sviluppo sostenibile, “perché le prime tre tradizionali – sviluppo economico, inclusione sociale e sostenibilità economica – hanno bisogno di essere supportate da un quarto elemento: una buona governance” (p.503). Governance, per Sachs, vuol dire buone regole di comportamento condivise da governi e da organizzazioni pubbliche e private. Rispetto ad essa, Sachs ritiene che si possano stabilire dei principi condivisi tra pubblico e privato tra i quali la “partecipazione” “ovvero la capacità dei cittadini e degli stakeholder” […], [tra i quali,secondo noi, i consumatori] […], “di partecipare al processo decisionale” […] (pp.503-504) in tutte le forme civili possibili e di contribuire allo sviluppo della società.
Se si è d’accordo a considerare l’attività di produzione primaria della pesca (l’alieutica) sia un sistema economico sia come un sistema sociale di relazioni – tra produttori, consumatori per l’appunto e comunità locale – e anche a proiettarsi verso il futuro con un costante sguardo lungimirante, al fine di attenuare possibili o tendenziali diminuzioni dello stock ittico disponibile – ovvero la diminuzione della frazione di ciascuna risorsa ittica sfruttabile ai fini del consumo -, allora gli sforzi in tal senso possono essere considerati unitari e solidali ovvero come ricercati e auspicabilmente come conseguiti da tutti i portatori di interesse attivo congiuntamente e ciascuno in funzione delle proprie responsabilità sia di tipo economico sia sociale sia legate all’etica (e alle virtù umane). Il consumatore informato, prosociale e proattivo guarda al futuro della pesca nella consapevolezza che il rispetto dell’ecosistema marino, la valorizzazione delle specie ittiche quali risorse naturali di straordinaria biodiversità e il sostegno all’attività della piccola pesca costiera dipendono in larga misura anche dal suo comportamento di consumo e dall’attuazione di “buone pratiche”.
Nel prossimo articolo tratteremo di “Prospettiva per il consumatore dei prodotti della pesca di origine locale (a sostegno della piccola pesca costiera oggetto del FEAMPA)” e di una soluzione che si concretizza nell’innovativo Codice di buone pratiche di consumo dei prodotti della pesca da cattura locale, cioè un quadro comportamentale di azioni di consumo ovvero l’“Approccio “C0/C9” al consumo sostenibile dei prodotti della pesca”. Ora, in estrema sintesi, diciamo che l’Approccio “C0/C9” è basato su capisaldi concettuali di economia circolare (le 10 “R”), si pone sulla traiettoria di politiche dell’Unione europea e, come vedremo poi nell’ulteriore successivo articolo, in linea con le Priorità 1 e 3 dello stesso FEAMPA 2021-2027.
GIORGIO CORATI

veramente molto interessante e sontuosamente documentato, questo articolo! Grazie
Maria Zeno
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