“PESCI, PESCATORI, PESCIVENDOLI E CONSUMATORI” DI GIORGIO CORATI  – Una soluzione alle catture accidentali. Innovazione e progresso.

di GIORGIO CORATI ♦

Nel contesto dell’attività economica di produzione primaria di prodotti della pesca destinati al consumo umano, il problema delle catture accidentali, cosiddette “indesiderate” o “accessorie” , è rilevante. Si tratta delle catture indesiderate ovvero di specie ittiche che non sono “bersaglio” della bordata di pesca, ma anche di quelle specie che per legge non possono essere vendute o che non sono idonee al consumo umano. In questo senso, una maggiore selettività delle tecniche di pesca è quanto di più auspicato e atteso nel contesto dell’attività alieutica.

L’importanza e la necessità di una soluzione al problema delle catture accidentali (by-catch) ha condotto l’Unione europea (Reg. (UE) 1380/2013)1 a introdurre, nel 2015, norme per vietare il rigetto2 in mare di individui di specie catturati, e per statuire l’obbligo di sbarco di tutto il pescato (seppure con delle eccezioni), catture accidentali comprese, consentendo, tuttavia gradualmente, l’adeguamento a tali norme da parte dell’attività di pesca entro il gennaio 2019 quale termine ultimo. Nel 2020 il controllo era un problema ancora irrisolto (COM(2020) 248 final),3 mentre nel 2021, con una Risoluzione, il Parlamento europeo (www.europarl.europa.eu)4 riconosceva “che l’introduzione dellobbligo di sbarco rappresenta un cambiamento di paradigma e una delle più grandi sfide nella storia della gestione della pesca dell’UE” (punto AF3.).

Certamente, il rigetto in mare di alcune specie ittiche ovvero il mancato utilizzo di individui di specie catturati determina una perdita tendenziale di biodiversità dannosa e fine a se stessa e una perdita tendenziale per l’ecosistema marino.

In concomitanza con l’introduzione di norme europee sul divieto di rigetto in mare e sul conseguente obbligo di registrazione e sbarco del pescato, sono stati realizzati vari progetti europei con fondi dell’Unione per trovare soluzioni al problema in oggetto.

Prima di parlare di una interessante soluzione in essere, tra altre possibili soluzioni, vi potrebbe essere, ad esempio, la creazione e l’allestimento di un impianto o centro di immagazzinaggio delle catture accidentali in banchina, dunque a terra. La soluzione determinerebbe una potenziale ulteriore vendita diretta della produzione primaria nel caso in cui i flussi biologici della risorsa ittica fossero, ad esempio, utilizzati quale materia per la creazione di nuovi materiali e prodotti eco- o bioinnovati (biomateriali e bioprodotti) e di prodotti biobasati (bioprodotti ad alto contenuto biotecnologico), ampliando e rafforzando in tal modo la catena del valore nel settore della pesca.

Una interessante soluzione in essere, in merito al problema delle catture indesiderate, è proposta in un progetto di pesca, sostenuto dal Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP), descritto da un articolo pubblicato nel 2022 dalla Direzione Generale degli Affari Marittimi e della Pesca dell’Unione europea (oceans-and-fisheries).5 Il testo, pubblicato in lingua inglese, riporta che: “nei Paesi Bassi, i ricercatori di due istituti dell’Università di Wageningen (Wageningen Marine Research e Agro Food Robotics), in collaborazione con VisNed e diversi pescherecci, stanno sviluppando uno strumento digitale per implementare un’attività di pesca completamente documentata (FDF)”. […] “Il FDF introduce il riconoscimento automatizzato delle dimensioni e delle specie di ciascun pesce”, [che, si legge, riguarda quattro specie], “distinguendo tra catture adatte al consumo umano (al di sopra della taglia minima) e catture indesiderate (al di sotto della taglia minima). Utilizzando sistemi di monitoraggio elettronico a distanza (REM), lo strumento può determinare il peso della cattura totale. Sviluppato da Agro Food Robotics, il processo utilizza algoritmi complessi, intelligenza artificiale (AI) e tecnologie di visione e apprendimento spettrale per riconoscere le specie ittiche e classificare i pesci in base alla taglia (al di sopra o al di sotto della taglia minima di riferimento per la conservazione consentita). La stessa tecnologia è già in uso per misurare e valutare la qualità dei prodotti agricoli, come broccoli e pomodori”. Il testo prosegue riportando che “dopo un periodo di prova riuscito, il prototipo è stato poi testato a bordo di un peschereccio”,[mentre] […] “la seconda sperimentazione con più navi in mare è stata avviata nel 2021”.

Si legge ancora che […] “anche se il progetto deve ancora essere valutato appieno, la tecnologia FDF potrebbe diventare un pilastro della pesca europea e globale, che si trova ad affrontare le stesse sfide legate alla registrazione delle catture per specie e dimensione”.

Si è di fronte, come sembra, a nuovi esiti importantissimi che scaturiscono dall’incontro tra tecnica, rappresentata da ricerca e sviluppo di soluzioni innovative, e questioni da risolvere concretamente nell’ambito dell’attività economica primaria della pesca. Il fine ultimo auspicabile, come sempre in caso di innovazioni per lo sviluppo e per il progresso, è la generazione di benefici per le risorse ittiche e di effetti positivi in termini di sostenibilità economica e sociale.

GIORGIO CORATI

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Bibliografia
[1] Regolamento europeo. (Reg. (UE) 1380/2013). Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio dell’11 dicembre 2013 relativo alla politica comune della pesca, che modifica i regolamenti […]. GUUE L 354/22 del 28 dicembre 2013.
2 Vedi, Commissione europea. Oceans and fisheries. Discarding in fisheries. Sito web consultato il 4 novembre 2022: https://oceans-and-fisheries.ec.europa.eu/fisheries/rules/discarding-fisheries_en.
3 Commissione europea. (COM(2020) 248 final). Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio. Verso una pesca più sostenibile nell’UE: Situazione attuale e orientamenti per il 2021.
4 Parlamento europeo. (2022, punto AF.3). Risoluzione del Parlamento europeo del 18 maggio 2021 sul conseguimento degli obiettivi dell’obbligo di sbarco a norma dell’articolo 15 della politica comune della pesca (2019/2177(INI). Sito web consultato il 26 novembre 2012:
https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/A-9-2021-0147_IT.html.
Vedi anche, GUUE C 15/9 del 12 gennaio 2022. P9_TA(2021)0227. Comunicazioni e informazioni.
5 https://oceans-and-fisheries.ec.europa.eu.
Sito web consultato il 5 marzo 2024: https://oceans-and-fisheries.ec.europa.eu/news/fully-documented-fisheries-action-2022-01-31_en (la traduzione dall’inglese è mia).