CONCERTI LONTANI

di GIUSEPPE PUCACCO ♦

Sabato 13 gennaio 2024, Roma, Parco della Musica: mia moglie ed io siamo andati al concerto dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia (ANSC) diretto dal Maestro coreano M. W. Chung. In  programma la Sinfonia Pastorale di Beethoven e la Sagra della Primavera di Stravinski. Il gentile lettore si chiederà perché parlarne solo oggi: lo scoprirà fra breve.

Prima vorrei dire qualcosa sul concerto: è stato un evento memorabile per più ragioni. Il maestro Chung è stato direttore principale dell’ANSC per molti anni, quando ancora si esibiva in Via della Conciliazione e il pubblico romano non lo ha mai dimenticato. Ogni volta che torna lo accoglie con tale affetto che Chung stesso scuote il testone quasi stupito di queste manifestazioni. In realtà, con le sue straordinarie prestazioni, non fa che rafforzare il senso di gratitudine che tutti proviamo per lui. Sentire brani anche notissimi sotto la sua direzione è una avventura di riscoperta e di comprensione. In questo caso poi, la sua frequentazione con il programma è tale da apparire come una vera e propria ri-creazione (ha diretto entrambe le opere a memoria, senza partitura davanti a sé!). L’orchestra lo ha ripagato con uno slancio fisico e spirituale straordinario, era evidente la gioia di lavorare con il vecchio maestro e il suono prodotto è stato di una prontezza e trasparenza raramente udite prima.

Tornando a casa non facevamo che esaltare il livello altissimo raggiunto dall’orchestra ceciliana e le emozioni provate per ogni mirabile prova offerta dalle magnifiche prime parti. Avevo allo stesso tempo in mente anche qualcosa d’altro collegato a questa esperienza ma non riuscivo a ricordare cosa. Poi, qualche girono fa, passeggiando in corso Centocelle e passando davanti al Traiano ho ricordato! In questo luogo, molti anni fa, col Teatro appena ristrutturato, abbiamo avuto la fortuna di ascoltare proprio Chung e proprio la nostra orchestra dell’ANSC suonare la Pastorale: sicuramente Fabrizio lo ricorda dato che era sovrintendente all’epoca e di questi concerti lontani ancora lo ringraziamo. Ricordo ad esempio un giovane Ramin Bahrami che sarebbe poi diventato uno dei massimi pianisti contemporanei.

Penso che fra le tante mancanze di questa nostra città, una delle più acute sia la quasi totale assenza di buona musica: a parte qualche raro evento alla Cittadella, le occasioni per godere di qualche concerto sono davvero poche.

Consoliamoci allora col fatto che ad appena un’ora di macchina da qui esiste un luogo in cui questi eventi meravigliosi si verificano praticamente ogni settimana…

GIUSEPPE PUCACCO

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