IL CONTRIBUTO DEI CARABINIERI ALLA LOTTA AL NAZIFASCISMO

di GIORGIO GARGIULLO

Prima di affrontare l’argomento un breve riferimento agli avvenimenti più importanti che caratterizzarono il periodo 1939  – 1943.
-1 settembre 1939- la Germania attacca la Polonia; inizia la seconda guerra mondiale.
-3 settembre – Gran Bretagna e Francia dichiarano guerra alla Germania.
-17 Settembre- l’URSS    occupa la parte orientale della Polonia.
-10 maggio 1940  –  i tedeschi attaccano la Francia.
-10 giugno  –  l’Italia dichiara guerra alla Francia e alla Gran Bretagna
-14 agosto – l’URSS occupa i paesi Baltici, Estonia, Lettonia e Lituania che annette il 6 agosto.
– 28 ottobre  – l’Italia dichiara guerra alla Grecia.
– 6 aprile 1941- Italiani e Tedeschi  invadono la Jugoslavia.
-22 giugno – la Germania  dichiara guerra all’ URSS. L’Italia invia sul fronte Russo tre divisioni (CSIR) che  dal 13 luglio  affiancano le truppe tedesche. Successivamente, nel marzo del 1942, altre sei divisioni vengono inviate in Russia e nasce l’ARMIR.
– 7 dicembre – Il Giappone attacca  Pearl Harbor. Gli USA entrano in guerra contro il Giappone.
-11 dicembre – Italia e Germania dichiarano guerra agli USA.
– 2 febbraio  1943 – Sconfitta dei tedeschi a Stalingrado. Inizia per gli Italiani la ritirata dalla Russia che causa decine di migliaia di morti.
-6 maggio –  Fine della guerra in Africa. Gli alleati catturano 275.000 prigionieri italo tedeschi.
–  3 luglio  –  Sbarco alleato in Sicilia.
-19 luglio – Primo bombardamento  su Roma.
-24 luglio – Seduta del Gran consiglio del Fascismo. O.d.G. Grandi. Mussolini  messo in minoranza.
-25 luglio – Mussolini viene arrestato dal ten.  col. dei CC  Giovanni Frignani per ordine del Re. Fine della     dittatura fascista.  Nascita del governo Badoglio.
-3 settembre- Sbarco degli eserciti alleati in Calabria.
– 8 settembre-  Armistizio dell’Italia con gli alleati.
– 9 settembre – sbarco degli alleati a Salerno. A porta S. Paolo in Roma civili  e militari combattono i    tedeschi che stavano occupando l’Italia. E’ L’inizio della guerra di liberazione.
– 9 settembre – il partito D’Azione, il partito Comunista,la Democrazia Cristiana, il partito Demolaburista, il partito Liberale e il partito Socialista danno vita al C.L.N. Comitato di Liberazione Nazionale.
– 12 settembre – i tedeschi liberano Mussolini dal Gran Sasso dove era detenuto.
-23 settembre – Istituzione della Repubblica Sociale Italiana con a capo Mussolini; la RSI includeva le regioni dell’Alta Italia e quelle dell’Italia centrale.
–  23 settembre – Formazione del Fonte Militare Clandestino comandato del Col. Giuseppe  Cordero  Di Montezemolo che poi catturato dai nazifascisti, fu torturato in via Tasso e assassinato alle fosse Ardeatine.
-2 7 settembre – Napoli insorge e si libera dal giogo nazifascista  prima dell’arrivo degli eserciti alleati.
-6 ottobre – Per ordine  del ministro della guerra della repubblica fascista RSI Rodolfo Graziani i tedeschi arrestano in tutta Italia 5.000 Carabinieri e di questi 2500 a Roma.
-13 ottobre – Il Regno del Sud dichiara guerra alla Germania.
-16 ottobre – Rastrellamento di  1032 ebrei nel ghetto di Roma. Internari nei lager,  ne ritorneranno in Italia, nel dopoguerra  solo 16.
-28 dicembre – i fascisti assassinano i sette fratelli Cervi.

Dopo l’armistizio con gli angloamericani dell’8 settembre parte dell’Italia – il centro-nord – venne occupata dall’esercito tedesco. La resistenza fu in molti casi fu eroica – si pensi ad esempio a porta S. Paolo a Roma dove civili e militati combatterono contro una divisione di paracadutisti tedeschi – ma la disorganizzazione delle Forze Armate italiane e il generale sbandamento che seguirono alla fuga del Re, consentirono ai tedeschi una rapida vittoria.
Il 12 settembre i tedeschi liberarono Mussolini e il 23 lo posero a capo della Repubblica Sociale Italiana.  A Roma si insediò il colonnello delle SS Hebert Kappler al quale   il ministro nazista Heinrich Himmler diede l’incarico di catturare e deportare gli ebrei italiani. Kappler che di fatto comandava anche la polizia della Repubblica di Salò, in considerazione che i Regi Carabinieri in molte abiette azioni non solo non collaborarono ma spesso fecero anche opera di contrasto, ritenne l’Arma inaffidabile.
Va ricordato che già a porta S. Paolo in Roma molti carabinieri ed in particolare gli allievi combatterono contro i tedeschi e che a Napoli furono uomini dell’Arma a fornire agli insorti i mezzi bellici   con i quali sconfissero i nazisti   liberando città prima dell’arrivo delle truppe alleate.
Va inoltre sottolineato il ruolo dell’Arma nella caduta del Fascismo il 25 luglio con l’arresto di Mussolini ad opera del colonnello dei Carabinieri Giovanni Frignani.
I tedeschi e il governo della RSI decisero quindi di risolvere prima la “questione“ carabinieri e poi quella ebraica. Spostarono quindi dal 25 settembre al 16 ottobre l’operazione contro gli ebrei romani affinché qualche giorno prima potessero provvedere all’arresto e alla deportazione degli uomini dell’Arma più esposti e rappresentativi.
Il 6 ottobre il Ministro per la Difesa della RSI Rodolfo Graziani, con disposizione riservata, protocollo n° 269, ordinò  al generale Casimiro Delfini comandante pro-tempore  dell’Arma dei carabinieri, il disarmo e la consegna in caserma  di tutti i carabinieri in servizio a Roma.
Vennero arrestati circa 2500 carabinieri e successivamente deportati in Germania con lo status di “internato” (IMI, Internati Militari Italiani) cioè in condizioni di detenzione più afflittive rispetto a quello riservato ai prigionieri guerra che invece venivano tutelati dalla Convenzione di Ginevra e avevano diritto all’assistenza della Croce Rossa.
Tantissimi carabinieri – a Roma prestavano servizio circa 11.000 militari dell’Arma – disattesero l’ordine di consegna in caserma perché avvertiti per tempo e si salvarono dalla deportazione.
La cattura di molti ufficiali fu resa possibile perché, con la stessa disposizione, venne ordinata l’immediata sostituzione dei carabinieri con la polizia Dell’Africa Italiana (PAI) e la consegna degli ufficiali nei propri alloggi pena.  In caso di disobbedienza si dispose “l’esecuzione sommaria e l’arresto delle rispettive famiglie”.
La mattina del 7 ottobre i militari che si erano consegnati vennero disarmati, arrestati e detenuti sotto la stretta sorveglianza della PAI e di paracadutisti tedeschi che avevano l’ordine di sparare contro chiunque avesse tentato di evadere. Dopo qualche giorno vennero trasferiti in Germania. Come previsto dall’ordinanza di Graziani dal 7 ottobre nessun carabiniere avrebbe dovuto prestare servizio a Roma.
Tra i carabinieri scampati alla cattura molti parteciparono al Fronte Militare Clandestino dei Carabinieri (F.M.C.C.) organizzato dal gen. Filippo Caruso che si affiancò al Fronte Militare del Col. Giuseppe Cordero di Montezemolo nella lotta al nazifascismo.
Sui vari fronti ove operavano gli uomini dell’Arma     ne vennero catturati e poi internati circa 5.000.
Da fonti attendibili si calcola che di questi solo 500 aderirono alla RSI e che circa 630 morirono di fame e di stenti nei lager avendo rifiutato ogni tipo di collaborazione con i nazifascisti.
Nei Balcani molti carabinieri si unirono alle formazioni partigiane che combattevano per la liberazione dei loro paesi dai nazisti.
In Italia nelle fila della Resistenza la presenza di uomini dell’Arma fu significativa.   Le stazioni dei carabinieri, nei piccoli centri, in moltissimi casi furono di supporto logistico ai combattenti partigiani.
E’ bene ricordare che alle fosse Ardeatine in Roma tra i 335 assassinati dai nazisti vi furono 12 carabinieri tutti insigniti di medaglia d’Oro al V.M. alla memoria. Tra questi il colonnello Giovanni Frignani che il 25 luglio del 1943 arrestò Mussolini a villa Savoia
Tutti questi avvenimenti costituirono pagine importanti della storia dell’Italia, pagine di onore che contribuirono al riscatto del paese dopo le buie e drammatiche scelte del fascismo.
Anche per   i carabinieri come per i 700.000 militari che languirono nei lager nazisti vale l’affermazione che “parteciparono alla resistenza contro i nazifascismo anche se loro si batterono armati solo del coraggio, della disciplina e dell’amore per la patria.”
Anche la loro scelta e il loro sacrificio contribuì alla conquista per tutti noi della libertà e la democrazia.
GIORGIO GARGIULLO

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* L’immagine di copertina è tratta dal video YouTube “I Carabinieri nella Guerra di Liberazione” – https://www.youtube.com/watch?v=gavlF2PFUD8