RUBRICA “BENI COMUNI”, 62. NOSTALGIA D’ALBANIA

di FRANCESCO    CORRENTI

«L’Italia dovrà versare all’Albania un anticipo di 16,5 milioni di euro per realizzare le due strutture presso il porto di Shëngjin e nel villaggio di Gjadër, entro 90 giorni dall’entrata in vigore dell’accordo». La notizia, apparsa in questi giorni sui media, rilanciata sui social e dibattuta nei talk-show (e così ho fatto quasi il pieno di neologismi), mi ha ricordato un volume che da sempre so essere in una delle librerie, rimaste come erano, della biblioteca di famiglia, nonostante i tre traslochi, da via Sutri a via Nazionale ed a via Montemignaio. Lì, infatti, l’ho ritrovato, in quel cantuccio del ripiano più basso, come ho indicato nella foto qui sotto, vicino ad un volume sulla Dalmazia degli stessi anni, in quel mobile disegnato come gli altri da mio padre a metà degli anni Trenta. Ho detto altre volte che non era architetto ma aveva il piacere di disegnare (ritoccava e correggeva spesso i miei disegni infantili) e anche di progettare mobili e immobili… Le librerie di quello che era il suo studio sono formate da otto elementi principali componibili di varia larghezza, molto razionali, con scaffali di altezza diversa per i vari formati dei libri e alcuni vani chiusi da sportelli. Nelle nostre tre case, benché sistemati in stanze di dimensioni molto diverse e con fruitori purtroppo cambiati nel tempo, quei mobili si sono di volta in volta perfettamente adattati alle nuove esigenze. Non sono stati tolti i libri che c’erano, in maggioranza di storia generale e delle due guerre mondiali, arte, biografie, religioni, molta letteratura con una forte presenza di quella francese.Beni comuni 62 fig. 1

Questa che vedete è la parete delle enciclopedie (tutta la Treccani e Appendici fino al 1992, l’Enciclopedia Universale dell’Arte DeAgostini, le Universali della UTET, la raccolta de L’Illustrazione Italiana 1940-42, i Maestri del Colore (poco meno di 300 fascicoli in 22 raccoglitori, acquistati settimanalmente per me studente di architettura), due volumoni de L’Album de la Guerre 1914-1919, collane di Atlanti geografici, la Divina Commedia, l’Orlando furioso e la Gerusalemme liberata, in-folio, della Sonzogno, illustrati rispettivamente da Gustavo Doré, Alberto Artioli ed Edoardo Matania e molto altro, compresi libri rari e curiosi. Tutti con belle rilegature in pelle (poche in tela ma sempre di pregio), istoriate, come il magnifico volume di Gastone Vuillier, La Sicilia, impressioni del presente e del passato, illustrato dallo stesso autore con 255 ottime incisioni di un mondo ormai scomparso, dedicato a Giuseppe Pitré, edito dai Fratelli Treves a Milano nel 1897, in 4°, VIII-460 pagine, tagli dorati. Non sono da meno le “336 finissime incisioni dal vero” che adornano La Sicilia illustrata nella storia, nell’arte, nei paesi di Gustavo Chiesi, editore Edoardo Sonzogno, Milano 1892, che di pagine ne ha 720. Mentre, per restare nell’isola avita, mi riprometto di dedicare prossimamente alcune considerazioni a un’altra piccola perla della biblioteca, una delle numerosissime pubblicazioni del Touring Club (a partire almeno dal 1920), della serie edita intorno al 1930: la Carta delle zone turistiche d’Italia: Palermo, la Conca d’Oro e dintorni in scala 1:50.000, dettagliatissima, chiedendo alla nostra Rosa Maria un suo contributo di architetto e di “panormita doc”.

Anche un grosso album liberty (cm 20×40, dorso 8) di 70 fogli predisposti per accogliere tre cartoline per ogni facciata, in totale 420, con una collezione (di mia mamma ragazza ma anche dei miei nonni materni e paterni) di cartoline, appunto, in buona parte di ispirazione patriottica (ma di varie nazionalità dell’Intesa) e quindi con illustrazioni, vignette e caricature contro l’Austria-Ungheria, la Germania e la Turchia o con il Bollettino della Vittoria e immagini del “Re Soldato” (per il 49° genetliaco dell’11 novembre 1918) o ancora con scene di scontri aerei o assalti con maschere antigas. Altre sono sulla vita e la parabola di Napoleone e sulla Roma antica, sulla Divina Commedia e i Promessi Sposi, sulla moda femminile degli anni Venti e sulle dive del momento, sui bambini e la maternità e così via, la maggior parte “viaggiate” e pertanto affrancate (ma di posta ordinaria, senza rarità filateliche) e con messaggi di vario tipo, come le tante “verificate per censura” dirette al Tenente Correnti Antonino, 1208^ Comp. Mitragl. Fiat, 142° Reg. Fanteria, Zona di Guerra da commilitoni e amici. Non quelle di Antonino al padre Francesco ed alla mamma Maria Grazia e viceversa, che sono custodite in un cassetto d’un vano chiuso da sportelli, sono cartoline postali, non illustrate, numerosissime e con brevi notizie, rassicurazioni da una parte o espressioni di affetto e trepidazione tangibile ma inespressa dall’altra. “Nino”, quando la sua compagnia partiva per la prima linea, lasciava un certo numero di cartoline firmate del tipo: “Qui tutto bene. Abbracci e baci”, da spedire una al giorno ai genitori durante la sua assenza dalle retrovie. 

Abbiamo mantenuto queste memorie famigliari con rispetto ed affetto. I nostri libri, in cui prevalgono, per forza di cose, quelli attinenti alla professione della maggior parte di noi attuali abitanti, sono in tutte le altre parti di casa e la presenza di opere su CV è notevole.

Del volume sull’Albania, numero speciale rilegato de “Il Rubicone” – Roma, Anno IX, ni 1-3. Marzo 1940-XVIII, Albania, testo e foto di Giuseppe Massani, non riporto testi e pubblico solo una selezione di immagini, evitando commenti che non avrebbero ragione e utilità in questa rubrica specialistica, dando ai Lettori un “indizio” sulle mie riflessioni personali, assolutamente “neutre”, attraverso le immagini scelte e quelle composte per la copertina, in cui ho riassunto il contenuto del volume degli anni del Regno d’Italia e d’Albania e il recente avvenimento di cronaca da cui ho preso spunto per l’argomento di questa puntata.

Beni comuni 62 fig. 2

Beni comuni 62 fig. 3

Beni comuni 62 fig. 4

FRANCESCO CORRENTI

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