“PESCI, PESCATORI, PESCIVENDOLI E CONSUMATORI” DI GIORGIO CORATI – Brevi riflessioni sulle implicazioni della “simbiosi alieutica” – 1

di  GIORGIO CORATI

In un precedente articolo ho definito sinteticamente cosa intendo per “simbiosi alieutica” quale “derivazione” di simbiosi industriale.

Il modello di “simbiosi alieutica” prevede indubbiamente delle implicazioni economiche, ambientali e sociali.

Rispetto al “recupero” e alla valorizzazione degli “scarti” in senso lato e loro residui e flussi biologici, la “simbiosi” può rappresentare un potenziale maggior profitto per la Produzione primaria, se ci si sofferma soltanto su di essa. Ciò può valere tenuto conto del suo fondamentale ruolo di fornitrice di risorse di tipo alimentare e quale supporto a una catena di “approvvigionamento sostenibile”;1 in questo senso la Produzione primaria è parte di un sistema in cui altre parti attive interagiscono. La catena di “approvvigionamento sostenibile” è, di fatto, connessa alle necessità di reperimento di flussi di “materia” biologica ittica da parte di altri portatori di interesse attivi. Si tratta, nel modello proposto, di quegli Organismi di Ricerca (OdR) e di quelle piccole e medie imprese manifatturiere che utilizzano lo “scarto ittico” per scopi di ricerca e per scopi non alimentari. La finalizzazione di tutte le parti attive è la creazione e la produzione di biomateriali, di bioprodotti e di bioprodotti ad alto contenuto biotecnologico.

La “simbiosi” pertanto può sostenere sia attività economiche, rivolte anche all’esportazione, sia importanti sinergie sul territorio della comunità costiera ospitante, anche quale meta-distretto.

“Recupero” e valorizzazione dello “scarto ittico” nel “sistema” di “simbiosi” determinano variazioni sostanziali anche per quanto concerne la catena del valore nel settore della pesca, come verrà spiegato in seguito. In breve, si tratta anche di una ricercata soddisfazione in termini economici per tutti i soggetti della Produzione primaria che deriva in particolare, e soprattutto, dal “recupero” e dalla conseguente valorizzazione delle catture accidentali e del pescato rimasto invenduto. Certamente sono anche da considerare le potenzialità per il benessere e la prosperità di tutti i portatori di interesse attivi, compresa la comunità ospitante.

La “simbiosi alieutica” può rappresentare anche uno stimolo al conferimento presso un impianto o centro di raccolta dello “scarto/rifiuto biologico” quale “scarto” del pescato prodotto in tutti i contesti di consumo, da usare per una sua valorizzazione. In questi termini, anche il consumatore contribuirebbe al conferimento. Ed è da considerare anche la potenziale soddisfazione sia in termini economici, per i soggetti gestori dello “scarto ittico biologico”, sia quale contributo al recupero di valore e alla creazione di valore aggiunto prodotto, per i soggetti della filiera ittica. Non da ultimo, occorre evidenziare l’utilità del potenziale raggiungimento di un traguardo importante a sostegno del miglioramento del “buono stato ecologico delle acque”2 e di una ricca biodiversità, senza ricorrere all’adozione di misure definibili drastiche per tutelare le risorse ittiche.

Riguardo al “contributo” dell’azione e del comportamento del consumatore, il quale è considerato a maggior ragione portatore di interesse attivo e protagonista nel mercato dei prodotti della pesca, è da rimarcarne la potenzialità offerta nel sostenere, a livello locale, principalmente l’attività della piccola pesca costiera che, data la sua ridotta capacità in termini dimensionali e di operatività, è sottoposta a forti pressioni dalla concorrenza della pesca operata su larga scala.

Inoltre, gli operatori della piccola pesca costiera in particolare, consapevoli degli effetti esterni del prelievo e del consumo sulla sostenibilità e sulla biodiversità (in termini di dissipazione, depauperamento e disponibilità delle specie ittiche nel flusso del tempo), potrebbero avere l’opportunità di definire gli aspetti sui quali dare maggiore rilevanza, per contribuire al mantenimento dell’equilibrio biologico delle specie ittiche e del “buono stato ecologico delle acque” e, al contempo, soddisfare i desiderata del consumatore, anche verso una maggiore ottimizzazione e diversificazione delle varietà di specie da catturare. Ciò vale indubbiamente anche per i professionisti che operano la pesca con rete trainata. In termini di analisi di materialità, gli aspetti rilevanti potrebbero favorire anche una più stretta relazione tra produttore primario e consumatore (e anche una maggiore fiducia reciproca, quale processo bidirezionale); quel consumatore considerato sia nel suo ruolo di portatore di interesse attivo sia come da lui stesso auspicato o richiesto al mercato. Si tratterebbe, di fatto, di rilevare la significatività di (e dunque l’importanza accordata a) un insieme di ambiti tematici di sostenibilità economica, ambientale e sociale, per l’impresa, per i suoi portatori di interesse attivi più significativi e non da ultimo per l’intera comunità ospitante.

GIORGIO CORATI

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Bibliografia
[1] Nota: La norma UNI ISO 20400 è una guida per integrare la sostenibilità e le responsabilità sociale lungo tutta la catena di approvvigionamento. La norma definisce l’”approvvigionamento sostenibile” e la sua implementazione  rende possibile la gestione di una serie di aspetti che permettono di innalzare le prestazioni in termini di comprensione dei rischi, maggiore integrazione con i portatori di interesse, migliore applicabilità di strumenti di reportistica.
2 Per un approfondimento vedi,
http://www.isprambiente.gov.it. Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, ISPRA.
Note in merito alla Direttiva quadro 2008/56/CE sulla Strategia per l’ambiente marino, successivamente recepita in Italia con il D.lgs. 190 del 13 ottobre 2010. Sito web consultato il 10 maggio 2023:
http://www.strategiamarina.isprambiente.it/#:~:text=La%20Direttiva%20si%20basa%20su,per%20le%20proprie%20acque%20marine.
www. https://eur-lex.europa.eu. EUR-Lex: Strategia per l’ambiente marino. Sito web consultato il 10 maggio 2023: https://eur-lex.europa.eu/IT/legal-content/summary/strategy-for-the-marine-environment.html.