“PESCI, PESCATORI, PESCIVENDOLI E CONSUMATORI” DI GIORGIO CORATI – Un Pianeta diverso.

di GIORGIO CORATI ♦

Studi e ricerche restituiscono sempre importanti informazioni, proposte o soluzioni, innovazioni molto utili per la vita sul Pianeta.

Nel corso di un recente convegno tenutosi a Palermo, il Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente, SNPA,1 costituito da ISPRA e dalle ARPA, ha presentato i risultati relativi ad attività di monitoraggio dell’ambiente marino condotte in tutti i mari italiani. Le attività, realizzate in collaborazione con Università ed Enti di Ricerca italiani, sono state finanziate dal MASE e riguardano i Descrittori qualitativi della Direttiva quadro sulla Strategia Marina 2008/56/CE. La Direttiva europea  è volta al raggiungimento del “buono stato ambientale” per tutte le acque marine degli Stati membri UE.2

Tra i Descrittori della Strategia Marina, il numero 2 è relativo alle “specie non indigene introdotte dalle attività umane”. In merito, il comunicato stampa relativo al citato convegno3 riporta che le “attività di monitoraggio condotte dalle Arpa soprattutto nelle aree portuali, dove è maggiore il rischio di introduzione, hanno rilevato 78 specie, tra cui 25 anellidi 18 crostacei e 11 molluschi”. Il granchio blu è uno degli ultimi casi di specie aliena, una specie che si rivela sempre più numerosa in termini di popolazione costituita, in modo distinguibile, da individui maschio più grandi di quelli femmina. Tenuto conto del Descrittore 5, che si riferisce alla riduzione al minimo “dell’eutrofizzazione di origine umana” […] “come perdite di biodiversità, degrado dell’ecosistema, fioriture algali nocive e carenza di ossigeno nelle acque di fondo”, secondo quanto riportato nel citato comunicato, il monitoraggio ha rilevato miglioramenti in termini di diminuzione di “nutrienti (composti di azoto e fosforo) che arrivano da terra”. Dunque, come si legge nel comunicato stesso, le misure prese negli ultimi 40 anni per contrastare il fenomeno dell’eutrofizzazione segnano “passi in avanti”. In merito ai rifiuti marini, associabili al Descrittore 10, il monitoraggio “osserva una riduzione significativa pari a quasi la metà dei rifiuti spiaggiati, ovvero i rifiuti presenti sugli arenili ogni 100 metri”. […]. “Quanto ai rifiuti in acqua, nel periodo 2018-2022” […] “più dell’80% degli oggetti monitorati è composto da polimeri artificiali, di cui circa il 20% sono plastica monouso”.

Inoltre, associabile al Descrittore 6, il comunicato riporta ancora che il “monitoraggio delle praterie” [di Posidonia oceanica] “al largo delle coste italiane” evidenzia una diminuzione, mentre per quanto concerne i coralli osserva importanti formazioni. Non da ultimo, si legge che “il 25% dei siti monitorati”, [riguardo alla Posidonia oceanica], “presenta una bassa densità di fasci al metro quadrato. Tuttavia, nelle circa 100 aree indagate, ciascuna della grandezza di 3 chilometri quadrati, la densità è di tipo normale nel 63% dei casi ed eccezionale nell’11%”.

Quello della Posidonia oceanica endemica del Mediterraneo è senza dubbio un tema importante e le informazioni al riguardo sono molto preziose. L’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, ISPRA,4 sottolinea che la sua “presenza è considerata un buon indicatore della qualità delle acque marino–costiere per la sensibilità alle alterazioni delle condizioni ambientali”.  Non è da sottovalutare affatto, poi, che la notevole importanza ecologica della Posidonia sta nell’essere un ambiente ideale e fondamentale per la vita di molti organismi animali e vegetali e per questo motivo è una risorsa. Inoltre, la Posidonia esercita un’azione di protezione della linea di costa e delle spiagge ovvero, a causa dell’azione del moto ondoso e delle correnti marine, i resti di Posidonia spiaggiata tendono ad accumularsi lungo i litorali, dando luogo alla formazione di depositi strutturati detti banquettes.5

In merito alle specie aliene, non è vano parlare del granchio blu, già discusso in un precedente articolo come nuova proposta alimentare. È una specie, così come, ad esempio, i granchi in genere ed i gamberi, da cui poter estrarre una sostanza molto utile dal loro scarto. Si tratta della chitina, cioè una sostanza che costituisce l’esoscheletro degli artropodi, tra i quali per l’appunto il granchio blu. E proprio il granchio può divenire un altro “candidato” ai fini del “recupero” della sostanza. Quest’ultima, dalla quale è possibile generare il chitosano, può essere estratta attraverso sia un processo chimico convenzionale sia un processo biologico. Entrambe le sostanze, chitina e chitosano, secondo varie fonti,6 hanno importanti proprietà e sono utili, ad esempio, per la produzione di cosmetici e di integratori alimentari; come pure, possono essere usati per la produzione di materiali ecocompatibili per la produzione di ecoimballaggi.7

Chitina e chitosano sono posti in evidenza anche in uno nuovo recente studio dell’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, Enea (Verardi, Sangiorgio, Moliterni, Errico, Spagnoletta, & Dimatteo, 2023),8 dal titolo “Advanced technologies for chitin recovery from crustacean waste”.9 Come riporta un articolo dal titolo “Chitina e chitosano, per un’economia circolare degli scarti della lavorazione dei crostacei” pubblicato sul web,10 il processo di estrazione ecologica di chitina e chitosano è un’alternativa fattibile tramite l’uso di “miscele di solventi verdi” [che, sono] “di facile preparazione e a basso prezzo, non tossici, poco infiammabili e biodegradabili”. “Tuttavia, [continua l’articolo], “la letteratura scientifica sui metodi di estrazione della chitina verde è carente” [ed è] “quindi evidente che sono necessari ulteriori studi specifici”.

GIORGIO CORATI

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Bibliografia
Tutti i siti web sono stati consultati il 25 settembre 2023:
[1] https://www.snpambiente.it/2023/09/25/strategia-marina-il-monitoraggio-dei-mari-italiani/.
2 Vedi, http://www.strategiamarina.isprambiente.it/descrittori.
3 https://www.snpambiente.it/2023/09/25/coralli-da-record-sotto-osservazione-rifiuti-marini-e-specie-aliene/.
4 https://www.isprambiente.gov.it/it/attivita/tema-mare/posidonia-oceanica-spiaggiata-la-gestione-degli-accumuli-e-la-valorizzazione.
5 Per un approfondimento vedi, https://www.isprambiente.gov.it/files/temi/Cartellonistica_Posidonia_2018.pdf.
6 Vedi ad esempio, https://economiacircolare.com/chitina-chitosano-economia-circolare-scarti-crostacei/.
7 Vedi ad esempio, https://cinea.ec.europa.eu/featured-projects/fish4fish_en.
8 https://www.media.enea.it/comunicati-e-news/archivio-anni/anno-2023/innovazione-enea-cosmetici-e-prodotti-farmaceutici-da-crostacei-insetti-e-funghi.html?highlight=WyJjbGVhbiIsIidjbGVhbiIsInRlY2hub2xvZ2llcyIsIid0ZWNobm9sb2dpZXMiLCJ0ZWNobm9sb2dpZXMnIiwiYW5kIiwicmVjeWNsaW5nIiwiY2xlYW4gdGVjaG5vbG9naWVzIiwiY2xlYW4gdGVjaG5vbG9naWVzIGFuZCIsInRlY2hub2xvZ2llcyBhbmQiLCJ0ZWNobm9sb2dpZXMgYW5kIHJlY3ljbGluZyIsImFuZCByZWN5Y2xpbmciXQ==.
9 Verardi, A., Sangiorgio, P., Moliterni, S., Errico, S., Spagnoletta, A., & Dimatteo, S. (2023). Advanced technologies for chitin recovery from crustacean waste[J]. Clean Technologies and Recycling, 2023, 3(1): 4-43. doi: 10.3934/ctr.2023002. http://www.aimspress.com/article/doi/10.3934/ctr.2023002.
10 https://economiacircolare.com/chitina-chitosano-economia-circolare-scarti-crostacei/.