MECCANICA DEI FLUIDI. Il dominio del maschio ha radici forti ed antiche.
di CARLO ALBERTO FALZETTI ♦
La libido dominandi è stata costruita nei secoli attraverso una teoria sociale dei corpi umani.
La logica di questa costruzione può essere rappresentata da tre passaggi successivi.
Il primo passaggio: ridurre il genere maschio- femmina al solo sesso ; sono gli organi sessuali a fare la differenza dei generi.
Secondo passaggio: constatare come “l’ordine naturale delle cose”sia fatto di coppie di opposizione. Il sopra, il sotto; la destra, la sinistra; l’avanti, il dietro; il secco, l’umido; il duro, il molle; la penetrazione, l’inclusione; il chiaro, lo scuro; il fuori, il dentro; l’uscire, l’entrare; la vanga, la terra; l’onda, l’acqua stagnante; il maschio, la femmina.
Terzo passaggio: data questa polarizzazione si possono attribuire aspetti valoriali che non dipendono da una volontà umana ( da un nomos) ma da una semplice “necessità naturale”. La dicotomia diviene differenza valoriale. Confrontando le coppie sopra elencata si può agevolmente evidenziare come il primo termine esprima attività, preminenza, positività, vigore. Di contro, il secondo termine delle opposizioni presenta passività, sottomissione, negatività, fragilità. Il sesso, dunque, si declina in due poli: sesso forte e sesso debole.
Il dominio maschile viene così “legittimato”, come effetto naturale di un ordine simbolico, legato agli organi sessuali, che ratifica lo stato di dominante e di dominato nel consorzio umano(P. Bourdieu).
Quanto ora asserito è un argomento noto del” pensiero della differenza” che poco aggiunge alla generale consapevolezza. Ma se ho riassunto l’ovvietà è solo per farne premessa a qualcosa di poco conosciuto che mi avvio a evidenziare.
Il pensiero della differenza trae linfa da un inconscio collettivo, un archetipo diffuso in diversi ambiti culturali : greco, induista, egiziano. Una sorta di “teoria genetica dei flussi biologici”posta quale giustificazione dell’ordine gerarchico sociale tra il maschio e la femmina. In altri termini, uno dei modi nel quale è stata costruita la libido dominandi ha a che fare con il flussi biologici umani.
In questa sede presento, a modo di esempio, esclusivamente la versione greca tratta da Aristotele (Riproduzione degli animali).
Dal punto di vista biochimico è essenziale, dice Aristotele, osservare la sequenza: cibo, sangue, latte, sperma. Ebbene da tale punto di vista esiste una profonda dicotomia tra maschio e femmina da giustificare una netta differenza gerarchica e valoriale.
Il cibo viene trasformato in sangue per effetto di una “cottura” da parte del corpo. Ma questa capacità di “cottura”è differente tra i due sessi. Il maschio presenta una forte capacità di trasformazione dei cibi da produrre sangue tale che possa formare un liquido denso e puro: lo sperma, atto alla fecondazione (sic!).
Al contrario, nella donna il cibo si trasforma in sangue che non presenta questa capacità dando luogo ad un prodotto più debole: il latte, essenziale certo per l’alimentazione del neonato ma ben inferiore alla potenza fecondatrice dello sperma.
cibo- sangue- sperma: maschio
cibo- sangue- latte: femmina
La conformazione del maschio in quanto produttore di prodotto superiore è dovuta al caldo-secco, mentre la femmina produttrice di elemento inferiore è conformata secondo il freddo-umido.
La spossatezza del maschio che ha emesso sperma ci indica quanto potente sia il liquido in termini di energia persa.
Inoltre, la femmina perde sangue “involontariamente” nel momento in cui non riesce ad intercettare il liquido fecondante. Il maschio, invece, perde il sangue “volontariamente” perché si sacrifica per la patria o per l’onore: la perdita sanguigna si rivela gerarchicamente differente!
Infine, la femmina è associata alla carne, il maschio alle ossa. La carne imputridisce, le ossa permangono
Vi basta tutto questo?
Questo è quanto Aristotele ci dice (sommo genio metafisico, logico, fisico: ma certo non onnisciente).
. . .
Sia pur in versione differente lo schema aristotelico si ritrova nell’induismo delle Upaniṣad e nell’antico Egitto ( F. Héritier).
Tralascio il problema della “impurità”di stampo ebraico (Levitico cap. 15)relativo al ciclo mestruale ed alla interdizione della donna (solo nei Vangeli si arriva alla rottura della tradizione: la donna afflitta da anni da amenorrea, Mt 9,20).Al tempo stesso tralascio l’impurità delle mani di femmina nell’azione della transustanziazione nella chiesa cattolica.
Tutto quanto sopra riportato, alla luce della nostra conoscenza biologica, può far sorridere. Si potrebbero recepire queste notizie quali banali erudizioni, curiosità di un tempo non consapevole di conoscenza scientifica.
Eppure il sorriso ironico dovrebbe far posto allo smarrimento!
Ho fornito a questo argomento l’attributo di “archetipo”dunque qualcosa che se è scomparso dal livello della coscienza comunque galleggia a livello di inconscio collettivo. Uno dei tanti relitti ospitati dalla sentina del nostro profondo modo di pensare la differenza. Le prove di ciò possono agevolmente essere acquisite dalla cronaca nera quotidiana.
Troppo comodo attribuire i fatti di Caivano al degrado urbanistico ed alla delinquenza di scellerati giovani idioti. Le scuole, le chiese, lo stato, le istituzioni tutte sono il grande incubatore del dominio maschile che risale ad epoche remote, come l’ottimo Aristotele ci insegna.
Se non si affronta con decisione questo mostro trattenuto dal fondo oscuro dell’inconscio collettivo si finirà per logorare le parole che coralmente invocano la fine del dominio maschile.
CARLO ALBERTO FALZETTI

cibo- sangue- sperma: maschio
Aristotele attribuiva allo sperma proprietà talmente forti da rimanere potenzialmente fertile anche a distanza di anni.
Divenne così difficile attribuire con certezza la paternità e quindi decidere una eredità. Nacque così insieme alla proprietà privata la necessità di normare il corpo delle donne.
Grazie Carlo
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Sono un nonno di 73anni, ancora non mi sembra vero, così giovane ma già troppo anziano, due piccolini di pochi anni, maschietto e femminuccia, vivono in Finlandia, compreso il padre, mio figlio.
La Finlandia, di religione luterana, come gran parte del nord europa, il capo della chiesa è il presidente della repubblica, i preti , sia maschio che femmina, sono persone normali, sposati con moglie e figli, dipendenti statali. Non hanno ne santi ne confessione.
La scuola, dicono che sia tra le migliori, aperte a tempo pieno, non hanno i bidelli, gli studenti sono responsabili della pulizia, per i piccoli non ci sono i voti e per i grandi non esistono le classi. Poco più alti di un metro , vanno a scuola da soli.
Il mio nipotino, due anni, va all’asilo con le treccette, lo smalto rosa, ho provato delicatamente a chiedere a mio figlio, mi ha risposto se avevo problemi.
La mia compagna non ha conosciuto il femminismo, non ne hanno avuto bisogno. È suo il cognome dato al nostro bambino, mi ha detto l’ho fatto io, gli ho sorriso, come dargli torto. Anche i miei nipotini non hanno il nome del padre. In giro ma anche a casa i papà partecipano alla gestione dei figli , sono sei mesi le ferie paterne.
La lingua finlandese è neutra non ha ne un lui ne un lei.
Che fare, spesso non è difficile dirlo, come farlo credo sia più complicato. Io comincerei dalle strisce, quelle pedonali per essere chiaro.
Viva Aristotele, anche se non so niente di lui.
Pietro Matarese
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Mi piace molto la descrizione del mondo finlandese fatta da Pietro; io in Finlandia ci sono stata in un assurdo e lungo viaggio in camper e mi stupì il sanatorio di Paimio di Aalto che sembrava un albergo a 5 stelle; se non fosse per il clima e con qualche anno di meno mi trasferirei subito; non sapevo che la lingua non prevede maschile o femminile.Si, certamente la lingua riflette il modo di pensare e in Italiano tutto ci ricorda che a comandare e decidere sono gli uomini con il loro retaggio patriarcale e me ne stupisco perché l’uomo è una creatura con un livello di psiche atrofico, basico e poiché i cambiamenti avvengono nella psiche mi sa che la lotta sarà dura ma ve lo garantisco senza paura
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Il finlandese, o finnico, come tutte le lingue baltico-ugro-finniche sono prive di genere grammaticale, anche per quanto riguarda i pronomi. Non è di ceppo indoeuropeo, ma successivo, sono lingue che prevedono un innumerevole uso di suffissi per indicarne il caso, quindi si sono evitati anche la declinazione dei generi
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ma il tema della lingua finnica, mi pare poco inerente al testo di carlo
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Non sapevo di avere una psiche atrofica……..
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Sarò banale: se l’umanità si fosse nutrita di sperma non esisterebbe e forse sarebbe meglio. Il nutrimento primordiale è il latte della madre, il cui ordine simbolico genera civiltà, cura, comunità , cui la potenza maschile dovrebbe essere complementare. Invece la potenza maschile è stata usata ed è usata per sottomettere, dominare, rivendicare possesso e proprietà quindi guerra. Tutta l’ideologia occidentale , dai filosofi greci ad oggi ( non so di altre ideologie) ha creato questa sovrastruttura che ci imprigiona tutti e tutte. Carlo, da molto tempo, non ancora sufficiente però, le donne stanno scoperchiando questo pozzo nero.
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Io vorrei credere che radici antiche, ben salde nell’inconscio collettivo da millenni, possano essere modificate da uno stato di coscienza collettiva che permetta alla società moderna di trovare un equilibrio. Si chiama civiltà.
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Per Luciano: guarda su you tube la lezioncina di Galimberti sulla psiche basica e atrofica del maschio; anni fa girava questa battuta: uomo attraente, interessante con sguardo perso nei suoi profondi pensieri e tu immagini a chissà quali voli pindarici, quali elucubrazioni sulla vita e sul senso, quali pensieri densi di cultura e invece……. Il più delle volte sta pensando se in campo con Inzaghi è meglio Totti o Del Piero
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