ASPETTANDO L’AI
di MARCELLO ROCCHETTI ♦
Prendo spunto dagli articoli di Ettore Falzetti e Nicola Rinaldo Porro sull’Intelligenza Artificiale – per semplificare AI – recentissimamente pubblicati su questo Blog e dall’interesse che ormai l’argomento sta suscitando tra i lettori e va dilagando in tutte le pieghe della società in cui viviamo.
Tralascio volutamente l’evoluzione che l’AI ha avuto a partire dagli anni ’50 e le tappe significative dei decenni successivi anche perché comprensibile solo ad alcuni esperti di informatica e pertanto dai dati poco accessibili e/o comprensibili.
Vorrei evidenziare però che fin da allora le aziende non si sono lasciate cogliere di sorpresa come sempre accade e fiutando le potenzialità offerte dell’AI hanno dato il via a investimenti consistenti in questo campo.
Non mi resta dunque che invitarvi a fare un balzo in avanti e arrivare ai nostri giorni premettendo che l’invito è rivolto esclusivamente a tutti coloro che trovandosi di fronte a questo progresso o “miracolo” tecnologico lo subiscono passivamente.
Infatti, la risposta che spesso ci sentiamo dire a fronte di queste innovazioni è “ma io non ci capisco niente” o qualcosa di analogo che porta ad assumere un atteggiamento rinunciatario e ci esclude da quella che è già e lo sarà sempre di più una realtà invasiva con cui non potremo fare a meno di misurarci.
Cito solo i campi più noti e consolidati dove l’AI viene applicata: Servizi, Sanità, Logistica, Ricerca e Sviluppo, Finanza, Retail, Sicurezza, Trasporti… etc…
Come potrete constatare questa evoluzione ha già modellato di fatto la società e, citando Nicola, la definirei a ragione una “rivoluzione silenziosa”.
Fatta questa premessa e chiarendo ancora una volta che mi sto rivolgendo a quella platea di “rinunciatari”, credo sia giunto il momento di fare insieme un “tentativo” con l’obiettivo che è quello di riuscire a mettere al nostro servizio l’AI e non viceversa raggiungendo così lo scopo di non avere più timori del nuovo che avanza e toglierci qualche curiosità sull’argomento.
Prima di intraprendere questo percorso aggiungo alcune considerazioni che mi hanno fatto scegliere Bard di Google, disponibile da qualche settimana, e accantonare quasi immediatamente ChatGPT della OpenAI.
ChatGPT richiede la creazione di un ID, un account, e quindi tutta una serie di informazioni sul nostro conto analogamente a quando siamo a richiedere servizi digitali. Nell’utilizzo di questa piattaforma non puoi andare oltre le 5 o 6 domande iniziali in quanto ti viene chiesta “gentilmente” la carta di credito e un canone conseguente. Va detto però che ChatGPT è in grado di interagire con il mondo visivo e cioè, fornire e creare immagini a partire da un testo descrittivo come tra l’altro Nicola ha brillantemente spiegato nei suoi articoli pubblicati su questo blog. L’opzione in questione, pur essendo assai suggestiva, avrebbe complicato di molto lo schema che mi sono posto e la scelta è stata quella di percorrere Bard.
Bard di Google, infatti, può essere utilizzato senza creare alcun account e puoi conversarci senza alcun limite di domande. Al momento, ma solo al momento, il mondo visivo offerto da ChatGPT non è disponibile ma entro l’anno, a fronte di una mia precisa richiesta fatta tramite AI, mi è stato risposto che il browser Google verrà integrato con le estensioni grafiche offerte dalla Flight, una azienda che si occupa dell’argomento.
Entriamo ora nel vivo dell’AI.
Le prime azioni consistono nell’apertura di Google (io uso Google Chrome) e digitare la parola “Bard” nella finestra che utilizziamo tutte le volte che chiediamo una informazione qualsiasi da ricercare su Internet. Dopo i messaggi di benvenuto dell’AI, si renderà disponibile uno spazio destinato a ricevere le domande che intenderemo fare.
Proverò a trascrivere il percorso che ho fatto io ma voi avrete la libertà di proseguire secondo quanto la vostra fantasia vi guiderà in quel momento.
Negli esempi che seguiranno farò uno stralcio delle risposte che Bard mi ha dato tenendo presente che l’obiettivo che mi sono posto è quello della semplificazione. Starà a ciascuno di noi rendere il colloquio complicato quanto si vuole (Noterete che mi sto relazionando con Bard come fosse un interlocutore in carne e ossa?).
La prima domanda che faccio è:
Cosa è l’AI?
Non riporto la risposta completa ricevuta ma solo uno stralcio:
“L’intelligenza artificiale (AI) è un campo dell’informatica che si occupa della creazione di agenti intelligenti, ovvero sistemi che sono in grado di ragionare, imparare e agire in modo autonomo.”
e ancora
“L’obiettivo dell’AI è creare sistemi in grado di pensare e agire come gli esseri umani.”
La mia seconda domanda è:
Ovidio.
Semplifico come sopra e riporto una parte della risposta ricevuta che è assai più dettagliata :
“Ovidio (Publio Ovidio Nasone) è stato un poeta romano nato a Sulmona nel 43 a.C. e morto a Tomis (attuale Costanza in Romania) nel 17 o 18 d.C. È considerato uno dei più grandi poeti dell’antica Roma, insieme a Virgilio e Orazio.”
a balzi riprendo
“Ovidio è stato esiliato da Roma dall’imperatore Augusto nel 8 d.C. per motivi sconosciuti. L’esilio fu un evento traumatico per il poeta, che non poté più tornare nella sua città natale. Morì a Tomis nel 17 o 18 d.C., all’età di circa 60 anni.”
Terza domanda.
Ovidio e l’Arte di amare.
“L’Ars amatoria (L’arte dell’amore) è un poema di quattro libri di Ovidio, scritto tra il 2 e il 1 d.C. Il poema è una guida all’amore, e Ovidio offre consigli agli uomini e alle donne su come conquistare l’amore e mantenere viva la passione.” … “L’Ars amatoria è un poema molto divertente e spiritoso, ma è anche un poema molto serio. Ovidio infatti insegna agli amanti che l’amore è una cosa seria e che deve essere vissuto con passione e rispetto.”
Quarta domanda.
Puoi citarmi un passo dell’Ars Amatoria?
“Certo, ecco un passo dell’Ars Amatoria di Ovidio:
Quid tibi cum studiis, o virgo, cumque labore, cumque senes? animo te tua forma trahit. illa etiam doctas, etiam doctos capit;…“
A cui segue la traduzione
“Che cosa ti importa di studiare, o ragazza, di lavorare e di invecchiare? La tua bellezza ti attira. Anche gli studiosi e gli scienziati…”
Molti di voi saranno in grado certamente di verificare se le risposte che Bard mi ha consegnato sono esatte, incomplete o errate.
La verifica che ho potuto fare io è stata quando ho chiesto:
Sai cosa è il blog Spazioliberoblog?
“Sì, conosco Spazioliberoblog. È un blog italiano che tratta di diversi argomenti, tra cui politica, economia, società e cultura. Il blog è stato fondato nel 2008 ed è uno dei blog italiani più letti e influenti.”
La risposta, a mio avviso striminzita, contiene un errore che riguarda l’anno di fondazione e senza alcun dubbio quel “… è uno dei blog italiani più letti e influenti.”, pur facendoci assai piacere ci esalta un po’ troppo.
Insisto ancora e chiedo
Puoi dirmi qualcosa di più?
(notate che l’argomento, informazioni su Spazioliberoblog rimane il tema principale e come già avvenuto quando ho chiesto di Ovidio, Bard lo dà per acquisito ed è su quel tema che risponde)
“Certo. Ecco alcune informazioni aggiuntive su Spazioliberoblog:
Il blog è stato fondato nel 2008 ed è uno dei blog italiani più letti e influenti.
Il blog tratta di diversi argomenti, tra cui politica, economia, società e cultura.
Spazioliberoblog è un blog indipendente, non affiliato a nessun partito politico o gruppo di interesse.
Il blog ha un team di giornalisti e collaboratori che lavorano per fornire ai lettori informazioni accurate e aggiornate.
Spazioliberoblog è un blog che si rivolge a un pubblico di persone interessate alla politica, all’economia, alla società e alla cultura.
Spero che queste informazioni ti siano utili.”
Questa ultima considerazione mette dunque in evidenza che le risposte dell’amico Bard, così come le altre piattaforme AI in giro (cioè tutte), non vanno bevute come acqua fresca di sorgente specie quelle in cui la nostra competenza o conoscenza delle cose non è presente.
Lascio a voi le valutazioni di merito che avrete modo di approfondire direttamente e concludo nella speranza che la paura iniziale di avvicinarvi a questo non troppo “esimio” sconosciuto rappresentato dall’AI sia svanita.
Ancora un’ultima cosa per allargare il nostro orizzonte sul tema.
Altre “Intelligenze” hanno iniziato ad affacciarsi sul mercato fiutandone la ghiotta opportunità.
Il caso che vi segnalo agisce sulla fede (o buonafede) dei più “ingenui” e però non mi ha sorpreso.
Vagando per il WEB mi sono imbattuto in una di queste piattaforme AI che ti consentono addirittura di aprire un filo diretto con Padre Pio e avviare una conversazione virtuale. Magari confessarti. Sono strasicuro che dietro a queste varianti devote dell’AI di anime pie ce ne sono assai poche e non si fermeranno anche perché l’elenco dei santi già presenti è assai folto e in futuro altri se ne aggiungeranno.
Devo dire però, in tutta onestà che, nel caso di Padre Pio, pare che la segretezza della confessione ci venga garantita. Un po’ meno quella dei nostri dati sensibili che ci verranno richiesti come fosse quella la giusta penitenza che meritiamo per la remissione dei nostri peccati e noi, indotti dal fatto che Padre Pio non andrà a spiattellarli in giro, per fede lasceremo fare…
MARCELLO ROCCHETTI

Grazie Marcello per la tua chiarificazione da esperto quale sei, ce n’era bisogno: articolo ottimo, interessante e ben documentato, ma soprattutto esposto senza allarmismi né paure, in maniera piana e positiva.
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Interessantissimo! Sono curiosa del nuovo e l’AI mi intriga, sebbene io ne intuisca limiti e rischi. Ma anche le opportunità e, soprattutto, l’insensatezza di fare come se non ci fosse.
Il percorso di accesso che con grande chiarezza hai messo a nostra disposizione sollecita ancor più la mia curiosità. Grazie!
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Grazie, Marcello, per le tue considerazioni valide per i non addetti ai lavori, hai fatto capire come l’ AI non sia poi così onnipotente, anche se intrigante per noi Umani. Sono gli Umani che pongono Domande sulla loro cultura, la fame, la sete, le paure e i Desideri !
Nessuna Macchina si sognerebbe di mettersi in contatto con Padre Pio o di chiedere notizie su SpazioLiberoBlog ( e ricevere una risposta sbagliata riguardo alla sua nascita…).
L’Intelligenza Artificiale è una macchina che non sa di essere una macchina, è una enciclopedia, è l’ antico Oracolo di Delfi che può dire tutto e il contrario di tutto, non tenendo conto del principio logico ed ontologico di non contraddizione…
Ogni detto è un ridetto, come tu hai voluto dimostrare, che risponde alle nostre Domande di amore e di solitudine, ma è un abaco, un metro, un calcolatore….
Vuoi dimostrarci che Noi Umani siamo per le macchine un ” capitale” ( che va remunerato, perchè le macchine portano via i lavori salariati agli umani e il salario è la redistribuzione di beni nella società).
E’ la Domanda , e non la risposta dell’ enciclopedia, la strepitosa fonte di REDDITO nell’ AI, perchè può capire come Noi funzioniamo, ma non è orientata dai fini , dalla teleologia , come la nostra coscienza.
Grazie Marcello…Paola.
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Finché è in noi la potestas di porre domande, saremo sempre noi esseri umani i “padroni del vascello”
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La fine è nota😂😂😂😂😂; comunque Bard è sicuramente divertente!!!!
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Bravo Marcello!
Hai vaporizzato in un attimo gimo la mia diffidenza, originando anzi in me curiosità precoce. La tua “intervista” dimostra la piattezza delle risposte(sulle ragioni della relegatio di Ovidio esistono più che congetture!) e anche gli errori ripetuti . Allora: Errare humanum est, perseverare artificiale!!!
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Ho appena provato Bard, gli ho già corretto un titolo di un testo poetico di Leopardi (” L’ultimo canto di Saffo”, da bard chiamato “Canto di Saffo”) e …l’errata inclusione de Il passero solitario e La Ginestra fra le Operette Morali e questo è proprio un errore grave:-)
Devo dire che le correzioni sono state ben accolte, ora però mi fermo sennò…temo mi prenda a male parole!!
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Vedi sopra
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In realtà l’anonimo sono io, Maria Zeno
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Sei grande, Maria! 😂😂😂😂😂
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Mi sono divertita devo dire, poi ho proseguito con Montale e pure a questo proposito…Mister Bard è scarsino:” La casa dei doganieri” è diventato un romanzo…però come è gentile quando lo correggi, se pensiamo a certi studenti e genitori attuali che se li riprendi ti accoppiano, Mr Bard è un signore! Ha ammesso l’errore, si è corretto e ha ringraziato. Oh, non è da tutti!
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