“NESSI E CONNESSI”, UN VADEMECUM PER CERCARE DI CAMBIARE QUESTO MONDO CHE NON VA

di ANDREA BENEDETTI MICHELANGELI

“Nessi e connessi”, in altre parole l’esortazione a singoli e comunità di cambiare le proprie abitudini per affrontare e superare le criticità del mondo. Dalla crisi climatica, all’inquinamento; dalle guerre alle migrazioni di massa; dalla pandemia alla gestione delle risorse alimentari. Insomma una <visione circolare> del globo che consenta agli umani di invertire una rotta che ci sta portando, neppure troppo lentamente, all’autodistruzione.

E’, in estrema sintesi, il senso del saggio dal titolo appunto “Nessi e connessi”, proposto da Annalisa Corrado, ingegnera nata a Civitavecchia, ecologista e attivista climatica e da Rossella Muroni, sociologa romana, anche lei ecologista ed esperta di sostenibilità ambientale. Un saggio che, muovendo da alcune tesi sostenute dall’ormai celebre scienziata Ilaria Capua, virologa e divulgatrice scientifica, autrice della prefazione del libro e forte sostenitrice del lavoro delle due colleghe, prende in esame in sei diversi capitoli le problematiche che assillano il mondo dandone una prospettiva unitaria, olistica e suggerendo rimedi e comportamenti virtuosi. In sostanza, un riavvicinamento alla natura che sappia però sfruttare anche le ingegnose invenzioni dell’uomo avvenute nel corso dei millenni. Un testo ecologista, certo, ma aperto, laico, che per esempio incoraggia alla realizzazione di impianti che favoriscano il recupero e il riciclo dei rifiuti e che pone l’accento sul punto di non ritorno verso cui il pianeta si sta dirigendo ad ampie falcate e sulla necessità urgente di cambiare strada prima che sia troppo tardi. E’ un saggio che inchioda alle proprie responsabilità singoli e comunità, cioè tutti noi, chiamati a fare la nostra parte, magari rinunciando a qualche comodità e qualche privilegio in nome di un bene comune di cui potranno godere la generazione attuale, ma soprattutto quelle future.

Dell’origine della pandemia da Covid, degli sconquassi che sta causando l’innalzamento della temperatura – comprese guerre per territori, acqua e altre risorse, nonché le sempre più imponenti migrazioni da Paesi via via più poveri e più difficilmente abitabili – dell’autolesionistico consumo del suolo, dell’importanza di ciò che mangiamo – con fondamentali riferimenti alla dannosità degli allevamenti intensivi – fino all’esigenza di riconvertire il nostro modo di vivere in economia circolare, partendo dalla gestione dei rifiuti, e dall’impellenza di muoversi in modo più ecologico, abbandonando l’auto privata, si parlerà giovedì alle 17,30. L’appuntamento è al teatro della Fondazione Cariciv di piazza Verdi. In sala anche una delle autrici del saggio, Annalisa Corrado. Insieme a lei, Simonetta Bisi, professore associato del Dipartimento di Analisi economiche e sociali dell’Università La Sapienza di Roma e Mario Agostinelli, presidente dell’associazione “Laudato si’”. Interverrà inoltre la presidente della Fondazione Cariciv, Gabriella Sarracco.

Un appuntamento importante, che come accennato offre una visione complessiva dei “mali” del mondo, indicando nuovi stili di vita. Un tema attualissimo, tanto più in una città come Civitavecchia, dove l’inquinamento ambientale è una piaga da oltre 70 anni a causa dei suoi insediamenti industriali, porto compreso, dove l’errato consumo del suolo è una triste realtà, ma dove peraltro è nato il primo corso italiano di laurea in Economia circolare voluto dall’Università della Tuscia per la sua sede civitavecchiese. Insomma, un’iniziativa che promette una grande quantità di spunti e che è consigliabile non mancare.

ANDREA BENEDETTI MICHELANGELI

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