Non comprendo la ragione…
di TULLIO NUNZI ♦
Non comprendo la ragione per cui, alcuni giorni fa, sono riuscito ad abbinare e comparare due avvenimenti a cui ho partecipato. Forse merito della mia corteccia parietale ancora attiva. Il primo avvenimento è l’inaugurazione del terminal Bramante nel porto di Civitavecchia; struttura dedicata ai passeggeri, passaggio strategico per consolidare il ruolo di Civitavecchia come hub croceristico europeo”, potenziando collegamenti, digitalizzando processi, elevando qualità dei servizi. Opera bellissima, costruita, utilizzando in gran parte aziende civitavecchiesi, in meno di 1 (uno) anno. Contemporaneamente ho assistito ad un incontro tra i vari sindaci di Civitavecchia, organizzata da una associazione culturale. Convegno contestato da parte della sinistra civitavecchiese, in quanto si legittimava il ruolo di alcuni politici responsabili dell’associazione. Credo che nel momento in cui a destra si faccia una associazione culturale si debba essere contenti; non si marcia, non si reca violenza, si discute e ben venga qualsiasi confronto democratico, pluralista (purtroppo assai raro ultimamente a sinistra). Comunque il dibattito tra i sindaci, che non so perché mi ha fatto ricordare il detto napoletano “e fodere combattono e sciabole stanno appese”, si e ‘svolto non tanto a livello politico, quanto sul piano personale. Comunque si è parlato di mercato, di terme, della bretella Monteromano Civitavecchia, della stazione ferroviaria. E da questo è scaturita logicamente la riflessione comparativa: nel porto un lavoro di grande eccellenza si termina in tempi record, fuori il porto, per un mercato ci vogliono 15 anni, per un tratto di strada, oltretutto determinante per lo sviluppo del porto e della città, 30 anni, per le terme eccellenza nel passato prebellico 40 anni non sono stati sufficienti. La sensazione è di vivere in mondi diversi, in uno in particolare dove, conflitti interni decisioni lente, burocrazia, bloccano iniziative ed eventi richiesti dalla società, che corre più velocemente di quanto lo “Stato “riesca a reagire. Questo alimenta sfiducia e scoraggiamento. Si conferma altresì la sensazione di essere una città con il porto, con gestioni diverse, con obbiettivi diversi, mentre bisognerebbe ambire ad una città- porto,con strategie comuni, gestioni condivise, sistemi dialoganti. Io credo che tutti coloro che hanno votato questa giunta lo abbiano fatto per non volere accettare o superare la rassegnata accettazione di un lento declino; hanno pensato che fosse l’unico modo per svegliarsi da un torpore cui siamo condannati da tempo. A mio avviso dovremmo recuperare la consapevolezza e l’orgoglio di essere la città che accoglie il ( prossimo) primo porto in Europa per il crocierismo e che questo, rende questa città un organismo, complesso che ha bisogno di un indirizzo politico. In pratica una città che ha bisogno di progetti strategici, ha bisogno di direzione, necessità di una visione futura; ha bisogno di una gestione quotidiana, certo, ha bisogno del quotidiano, ma necessita, perché è sempre stato assente, un progetto di lunga durata, In particolare per il settore terziario. Una città turistica non significa abbandonare o tralasciare il settore industriale, agricolo, significa procedere ad una integrazione. E fare scelte. Ma si deve sempre partire dai dati sull’occupazione, sul numero di imprese, sul contributo al prodotto interno lordo. E su questo il terziario è preponderante, ha numeri incredibili, ma ha sempre subito una sottovalutazione e non solo per colpa della politica, ma anche per incapacità dello stesso settore. E’ possibile aprire un confronto con le compagnie crocieristiche, con l’Autorità Portuale per rendere questa città più attraente per le oltre 300 mila persone che rimangono a Civitavecchia? È possibile avviare una indagine per comprendere cosa chiedano i crocieristi alla città e per fare in modo che non solo all’interno del porto, oltre che taxi, ncc, parcheggi e b&b, bus possa la citta usufruire di una fortuna come il crocierismo? E’ possibile avviare un sistema turistico, territoriale e fare in modo che, dai crocieristi presenti un solo giorno, si passi ai turisti che sono la parte più consistente economicamente, attratti da un sistema territoriale, tutto da creare? Perché la competizione è tra sistemi, e non fra imprese. E’ possibile che una città, dove sbarcano 3,5 milioni di croceristi debba soffrire di una terrificante desertificazione commerciale, e oltre che nessuno ne parla, non esista un progetto per affrontarlo in modo categorico, determinante, assertivo con una visione di lungo periodo; perché stiamo parlando di politiche pubbliche. È possibile che la politica, attraverso una visione, un progetto, un futuro, torni ad essere il modo per dare una direzione, una guida alla città, al territorio? Quando mancano progetti e visioni, si discute, ci si scontra sul di Titanic, sulle luci, sui biglietti invenduti. Non è qualunquismo, non è criticaè il bisogno di politica, politica vera, che impedisca l’affermarsi di forme di clericalismo ideologico dominante: “patologia lenta, silenziosa degenerativa inquietante, esiziale; si fa troppo poco per contrastarla o per respingerla con visioni future, con obbiettivi impossibili. Dopo un anno e mezzo di giunta, che ha operato bene, sicuramente su diversi piani, ora c’è bisogno di un salto di qualità, di progetti che cambino, orientino questa città. Al momento l’unico progetto dalla visione, dal respiro futuro è quello dell’Italcementi; progetto in parte ereditato dalla precedente giunta, ma che potrebbe modificare e rivoluzionare la città. Purtroppo non si sa chi l’abbia elaborato, come si sia arrivati a mega alberghi e centri commerciali “statunitensi.” Venendo meno ad una delle ragioni per cui ho votato, in particolare, anzi principalmente, l’attuale sindaco e i suoi alleati: inclusività e collegialità. E su queste due(2) tematiche oltre a progetti e visione sarebbe necessario un intervento immediato, prima che si crei una miscela esplosiva.
TULLIO NUNZI

Grazie Tullio, analisi lucida e stimolante. A mio parere l’infrastruttura più necessaria ed urgente è il collegamento FERROVIARIO diretto con l’Aeroporto di Fiumicino, risolverebbe rapidamente un sacco di problemi, saluti, Giuseppe Pucacco
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caro Giuseppe
concordo con te ma esistono lobby potenti. In questa città
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Ammetto che, letto con interesse e condivisione gran parte dell’articolo, verso la fine mi sono “impuntato” su un paio di affermazioni che a me suonavano non molto condivisibili. In particolare, la frase “l’unico progetto dalla visione, dal respiro futuro è quello dell’Italcementi” mi ha sorpreso e lasciato interdetto, per le ragioni che ho cercato di esporre nei miei ulrimi “dossier” della rubrica Beni comuni. Poi sono arrivato alle ultime cinque righe e tutto è tornato a posto, ho ritrovato quella condivisione che aveva oscillato, perplessa. Grazie, caro Tullio Nunzi, ne sono stato rinfrancato. Sono d’accordo, l’ho scritto ricordando “i piani per la città degli anni 80” (oggi senza dubbio superati ma adatti a quei tempi e non stupidi), quella zona di cerniera ha una grande importanza per il futuro della città, ma non come sembra sia stata programmata. Sottoscrivo: inclusività e collegialità.
Francesco Correnti
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ha ragione,ci vorrebbero “ i piani per la città “ aggiornati alle modifiche epocali che la città ha avuto
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