L’ELOGIO DELLA CATTIVERIA
di CARLO ALBERTO FALZETTI ♦
Per quanto generalmente io abbia cattiva fama presso i mortali- so bene quanto male dicano di me persino i più cattivi– tuttavia io affermo d’essere l’unica che con la sua potenza possa assicurare un “buon governo” agli uomini.
Sono disprezzata, maltrattata, ingiuriata.
I buonisti di vocazione, i moralisti incontinenti, i devoti baciapile, l’intero gioioso e scalpitante mondo dei politically correct tutti assieme in coro mi detestano solo perché io, con schietta sollecitudine, affermo l’amara verità.
Questa la ragione del loro livore.
Ebbene sappiate: esiste una sola verità che caratterizza lo stare al mondo, la cattiveria!
Cari uditori, a qualunque razza voi apparteniate, dovete convincervi che il male non è sempre frutto della bestia che è in noi. Al contrario, il male è necessità, causa finale, calcolo della Ragione, giustizia magna per lo Spirito del tempo. La Storia è sangue, distruzione per necessità, realismo, abbandono d’ogni triviale utopia.
Osservate le umane vicende: dalla distruzione nasce la rinascita. Ogni distruzione è sempre creatrice. Una generazione patisce perché altre abbiano a godere. Il mito dell’Araba Fenice è il perenne segno dell’avvicendarsi dei secoli. L’errore del moralista a buon mercato, del sedicente “democratico”, del giusto forsennato è che presuppone che da ogni ottima intenzione rampolli sempre un buon risultato. Pazzia, utopia, ipocrisia, che altro se non questo?
Ma le prefiche buoniste sembrano ignorare tutto ciò. Con querulosa tonalità lamentano: “Mostra l’altra guancia!”. Certamente, misero, mostra l’altra guancia e vedrai qual risultato ne otterrai! Fatti percuotere la guancia illesa e di certo si aprirà per te la porta del Paradiso”. Povero illuso!
Ogni uomo che voglia fare professione di agnello conviene ruini infra tanti che non sono buoni, così discettava a ragione il Segretario fiorentino. E Hobbes non era certo da meno nel predicare che l’uomo è solo lupo che deve essere ammansito col ricorso alla spudorata forza. E Richelieu e Lenin ed il fascismo non dichiaravano che l’ordine, l’interesse pubblico, lo Stato per essere tale ha bisogno di un Principe dotato di forza, accortezza, spietatezza nel raggiungere gli scopi? Vedete che non sono sola nel predicare la Verità. La galleria dei miei devotissimi figli non è stata mai vuota, per fortuna!
Smontare il mondo della sua complessità per renderlo semplice significa agire sulla libertà. Credete veramente che gli esseri umani ambiscano alla libertà? Essere liberi significa creare un mondo complesso dove, per agire, si deve intraprendere una via tortuosa, piena di insidie che solo il becero buonismo può pensare come la via della “giustizia”. Sogno di sciocchi, ipocrisia, menzogna spudorata.
La verità è che gli uomini desiderano essere dominati!
Liberare gli uomini della drammatica libertà di scelta: questo il mio compito. Liberarsi della libertà, della immensa fatica di essere liberi placando gli animi, le angosce di essere protagonisti. Ma ciò che è stupendo è che ci si libera della libertà senza saperlo. Come fanciulli felici si è persuasi di essere liberi quando, invece, grazie ad una accorta dominanza, i dominati hanno con grande umiltà deposta la libertà ai piedi del potente, mio devotissimo discepolo. Le pecore belano anelanti alla salvezza, al pane, al miracolo, al mistero, all’autorità, mentre il “buon pastore” promette felicità, soddisfazione del desiderio, vita. Ma tutto questo è possibile solo detenendo il monopolio della violenza da parte di potenti che sappiano ben manovrare la loro innata fulgida malvagità.
Anche oggi non sono pochi miei discepoli agiscono nel mondo per garantire un fine superiore meno “tristo” di ciò che il democratico incallito vuole come anelito. I piagnoni da sempre non hanno mai risolto i problemi.
Ma, grazie ai miei devoti figli vado constatando come le ragioni dell’ordine si vanno solidificando in Ucraina. Il mio devoto Vlad deve dissimulare la sua fonte materna necessaria e vitale per raggiungere i suoi scopi finali. E’ vero, uccide a centinaia fra i suoi e gli altri ma dissimula per evitare il disprezzo, la repulsione dei falsi buonisti d’Occidente. Dissimula elargendo la favola dell’amor patrio, del pericolo nazista. La verità è che per recuperare un antico ruolo al suo Stato deve esercitare al massimo la sola arma efficace: la cattiveria!
E che dire del mio Bibi che per poter agire deve evitare il livore degli antisemiti mostrando che il popolo da scacciare, per poter occupare tutto, è sempre un costante pericolo, anche quando è inerme. Come riavere la terra promessa da Dio se non facendo ricorso a me, sua dolce madre?
E che dire di quel virgulto fiorito in un punto cruciale del pianeta. Uno Stato che da tempo ben conosce come la politica la si fa bene solo con le mani ben sporche anche se per gli altri si mostrano come pulite.
Una caratteristica accomuna i miei figli al momento. Sono tutti “ben-intenzionati”. Si presentano non come impalatori alla Dracula (come lo era il compianto buon Adolfo) ma dotati di utopie accattivanti: ritorno al tradizionalismo e lotta contro le deviazioni occidentali, realizzazione del “patto con Dio”, pacificazione della Terra, lotta contro l’anarchismo dei deviati.
Ho parlato troppo, dimentica di me stessa ho superato i miei limiti.. Mi congedo facendo sommessamente notare che dietro le quinte ci sono sempre io: la cattiveria.
E con ciò, o celeberrimi iniziati alla cattiveria, state sani, applaudite, vivete e bevete allegramente.
. . .
Solo l’Elogio della Follia può incastonare la cattiveria nella categoria della “stultitia” nella sua forma più grave. Erasmo:” la Follia più grave è quella inviata sulla Terra dalle Furie vendicatrici ogni volta che scatenano i loro serpenti e fanno sorgere nel cuore degli uomini la follia omicida della guerra, o una inestinguibile avidità o il parricidio, l’incesto , il sacrilegio o altri peccati simili oppure torturano col terrore l’animo preso dai rimorsi”( Elogio, XXXVI).
I nomi sopra citati sono niente altro che nomi della Follia erasmiana.
Questo doveva capitare alla nostra generazione nel secondo passaggio generazionale!
CARLO ALBERTO FALZETTI

Sarebbe interessante se ciascuno di noi esponesse il proprio elogio della follia.
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Ottimo sfogo retorico, convincente.
Aggiungerei la specificità della cattiveria propria del scocialismo reale dopo il 1917, che agitò e continua ad agitare motivi di pulizia e redenzione con le mani sporche di sangue e che lancia messaggi in codice ai sacerdoti anti-occidentali oltre cortina
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È qui infatti, nelle liti di cortile, che l’odio umano si raffina e si esalta fino a raggiungere vette insuperabili, diventa un assoluto. È l’odio puro: astratto, disincantato, disinteressato; quello che muove l’universo, e che sopravvive a tutto. (Sebastiano Vassalli)
Ettore
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