Ormai è acclarato che siamo una città con il porto e non una città porto

di TULLIO NUNZI

Ormai è acclarato che siamo una città con il porto e non una città porto. Ragioni lontane ,errori politici, contrasti tra amministrazione e autorità portuale hanno impedito anche a livello visivo, una continuità tra città e porto, creato una barriera . Il monumento più di impatto della città, presentato anche in recenti trasmissioni Rai, il forte Michelangelo o fortezza Giulia, non è all’interno della città nonostante promesse quarantennali. Ultimamente si è tentato di aprire cancelli ed inferriate che dividono porto e città ,con clamori ed entusiasmo. Ma siamo il porto di Roma e con la città esistono barriere fisiche che ahimè si stanno anche ingigantendo. Il porto si accinge a battere nuovi record e presumo dal prossimo anno sarà il primo porto d’Europa, per quanto riguarda il crocierismo. Oltre tre milioni e mezzo di turisti sbarcano in città, di cui trecento mila circa rimangono in città. Spero che tra amministrazione, Royal Cruise Terminal e ADSP si avvii un dialogo per far comprendere alla città l’importanza economica ,attuale ,ma non ancora pienamente sfruttata ,di quello che comportano le crociere. Ovvio che all’interno del porto le crociere portano lavoro ed occupazione. Non ho numeri precisi, ma Compagnia portuale, servizi portuali, agenzie marittime e turistiche, CSP, traggono sicuramente benefici economici e creano occupazione dal crocierismo. Nei social che normalmente sono ormai specchio dell’opinione pubblica, e della città esistono diverse posizioni : le crociere non portano benefici, creano inquinamento, il commercio cittadino non ne riceve vantaggi: portano lavoro ma potrebbero essere sfruttati meglio e la città dovrebbe essere più attraente per i croceristi. In parte c’è del vero: secondo dati non aggiornati, oltre ai benefici da un punto di vista portuale, le crociere lasciano in città 100 milioni di euro. Credo che siano dati della RCT, non so se aggiornati, e che vanno a vantaggio in particolare di alberghi, b&b,  parcheggi, ncc, taxi , agenzie, bar ristoranti e servizi vari. Quelli che ne ricavano meno forse sono gli stessi commercianti. Secondo i dati di Confcommercio, di circa un anno fa,nei bilanci dei negozi di prossimità, i croceristi incidevano per percentuali inferiori al 10%. Molto spesso le previsioni turistiche non ci azzeccano in modo preciso, ma il crocierismo è l’unico settore del comparto turistico in crescita per i prossimi anni. Anzi è da anni che questo trend è  in crescita ,subito dopo gli anni di fermo del Covid. Si potrebbe fare molto di più sia da parte dell’amministrazione, sia da parte delle associazioni dei commercianti. Ci vuole visione, strategia, competenze e crederci . Il turismo ,il commercio, il terziario in questa città è ‘ il settore primario ,e va trattato come settore economico. Se da oltre trent’anni Civitavecchia è il primo porto in Italia, e se dopo trenta anni la città ha la sensazione degli scarsi vantaggi che derivano da un fatto “turistico”, che altri porti ci invidiano ,evidentemente si è sbagliato qualcosa . Si potrebbe chiedere ,attraverso indagini serie, quello che l’esercito dei trecentomila croceristi chiede quando sbarca in città; oppure comprendere il sentiment che hanno avuto dalla nostra città. Non sarebbe sicuramente positivo ,ma comprendere quello che avrebbero desiderato e quello che è mancato, in un solo giorno di permanenza, sarebbe utile . Non stupisce che non sia stato fatto, se non da Confcommercio 30 anni fa ,perché purtroppo siamo abituati ai tempi della politica. Senza fare del populismo spicciolo credo che da quaranta anni in questa città si parla di termalismo, enza avere concluso alcunché. E qui mi fermo Il rischio però a cui si va incontro, che oltre a non utilizzare a pieno i benefici del crocierismo, si vada a creare oltretutto una frattura tra città e crociere. Se si andasse a parlare con i pendolari sarebbero inequivocabilmente per la cessazione immediata delle crociere. Chi è obbligato a prendere il treno n4509 delle 740 è obbligato a viaggi infernali; insieme agli gli stessi croceristi abituati a servizi decenti nei loro paesi, e che metterebbero una croce su questa città. Oppure vogliamo parlare del traffico in certe zone ed in certe ore, intasato da bus, taxi e ncc provenienti dal porto o da Roma. Tralascio il fatto dell’inquinamento delle navi, che spesso in questi mesi ha toccato picchi pericolosi per la salute cittadina. Ho sempre evidenziato l’importanza del turismo in questa città, però sarebbe bene evitare il rischio di una incomprensione, di un sentimento ostile . io credo che il difetto di questa giunta sia la comunicazione; il primo esempio di rigenerazione urbana,ossia la ristrutturazione del punto nevralgico ,storico, sociale di questa città, il mercato di piazza regina Margherita, non è stato presentato alla città. Intendo come città, ovviamente alle imprese (spero),né tantomeno ai consumatori o ai residenti. Comprendo che si tratta di un progetto della giunta precedente, ma sicuramente la conclusione di un iter che si protrae da 15 anni. Non entro nel merito del progetto Italcementi dove non si è compreso con chi e da chi fossero stati ipotizzati due alberghi a 5 stelle o un mega centro commerciale ,di cui la città non sente assolutamente il bisogno. Anzi. Per questa ragione l’invito che faccio alla amministrazione , all‘assessore, alle associazioni imprenditoriali, è di convocare un incontro pubblico, un confronto, dove ADSP, compagnia portuale, amministrazione, RCT, associazioni imprenditoriali, evidenzino l’importanza del crocierismo, i benefici, il numero degli occupati, gli sviluppi futuri; in pratica comunicarlo alla città. Si evitino incomprensioni, si evitino speculazioni , si evitino illazioni, e si evidenzi l importanza delle crociere per l’economia del porto e della città. Forse sarebbe anche bello che un po’ di promozione venisse fatta oltre che al porto di Roma, anche alla città che lo ospita. in conclusione vorrei solo evidenziare ,che mentre per il crocierismo (un segmento del turismo) si tratta di una permanenza di 12 ore, il beneficio vero verrebbe dal turismo in generale, che è fatto di rete, di sistema tra imprese, amministrazioni, ferrovie, logistica, etc. Visti questi chiari di luna e visti i tempi della politica purtroppo comincio ad essere scettico . Vista l’incapacità della politica i suoi tempi biblici ,spero che la parola venga data ai cittadini, per creare una “provincia etrusca” che istituzionalmente dovrebbe diventare rete, sistema, con al proprio interno il primo aeroporto ed il primo porto italiano; obbligando tutti a stare insieme, a fare sistema o almeno a discuterne . Ma questa è un altra storia.

TULLIO NUNZI

(*) Immagine di copertina tratta da Wikipedia