LA TRASVALUTAZIONE DEI VALORI
di CARLO ALBERTO FALZETTI ♦
Cosa stiamo vivendo in questo tormentato tempo se non una vera trasvalutazione dei valori?
Tras-valutazione, ovvero mutamento del sistema dei valori.
Il crepuscolo degli idoli iniziato nel meriggio della rivoluzione tecnologica del Novecento aveva condotto al grande grido: morti sono tutti gli dei ora noi vogliamo che il superuomo viva!(Nietzsche).
Un nuovo mattino appariva e gli antichi valori andavano sgretolandosi lentamente.
Oggi l’avanzata tecnologica appare possente. Siamo all’inizio di un salto di paradigma creato dall’estendersi dell’Intelligenza Artificiale. Ma entrare in questo nuovo paradigma sembra significare l’abbandono completo degli antichi valori fondati sulla democrazia, sulla solidarietà, sulla reciprocità.
La democrazia è assimilata ad una morale del gregge a cui si contrappone la morale aristocratica del ricco, del potente possessore di tecnologia globale.
La solidarietà è assimilata ad un inutile spreco di risorse verso il povero, l’impotente, l’umile, il sofferente, l’indigente, il malato, il brutto, il perdente a cui si contrappone la morale del successo, della bellezza, del vincitore, del “caro agli dei” del denaro.
La reciprocità è assimilata ad un vergognoso risentimento, all’invidia morbosa contro il potente a cui si contrappone come unico vero rapporto quello dello scambio contrattuale.
La morale del debole deve essere scalzata per far posto solo e soltanto alla morale “aristocratica”(in termini di denaro). Ogni sussulto, ogni azione di ribellione del debole (individuo o Stato che sia) deve essere apostrofata solo e soltanto come odio e frustrazione del perdente.
Non ha alcuna importanza come si è conquistato il potere se con la violenza, con la corruzione, con l’insaziabilità, con la furbizia, con la capacità: il limiti etici non hanno più senso.
L’elezione di Trump è stata la condizione permissiva per questa trasvalutazione degli antichi principi.
Gli antichi valori prodotti dal cristianesimo, dall’umanesimo, dall’illuminismo che avevano forgiato le democrazie occidentali debbono essere considerati ostili alla vita che non può avere ostacoli per affermarsi. La burocrazia è ostacolo, il parlamentarismo è ostacolo, il peso del debole è ostacolo. Se la “giustizia” era alla base degli antichi valori i nuovi sono il prodotto dell’ingiustizia: la ricchezza, il piacere, il potere (i classici tre arconti del Male di memoria gnostica).
Togliere di mezzo gli antichi valori trasmutandoli in un “pensiero unico” è la volontà di potenza che i potenti stanno esercitando nel nostro tempo.
Il nuovo valore è in perfetta consonanza con la rapidità della tecnologia imperante. Il valore “mercantile” è l’ unico valore valido a sostituire gli antichi. Perché rimproverare l’uccello rapace di esercitare il suo vero istinto di impadronirsi degli agnellini? Le lamentele del branco di pecore sono frutto dell’invidia, del risentimento. E’ naturale, perfettamente naturale che ciò accada (Nietzsche).
A fronte di questa trasvalutazione il compito morale dell’Europa è essenziale perché è in gioco, al di là del contingente (dazi, riarmo, rincari…),il mondo della vita (Lebenswelt), quel modo polivalente in cui l’uomo è persona e come tale sfugge alla facile catalogazione, alla mera prevedibilità, alla tirannia dell’algoritmo (Galimberti). L’opposto che si vuole introdurre con forza consiste nel fatto di considerare l’uomo nel senso del solo suo “funzionamento”. Alla domanda di sempre “chi è l’uomo?” si viene a sostituire la drammatica domanda “come funziona l’uomo?”, ovvero un uomo è in quanto funziona, in quanto riesce a prevalere, in quanto è capace di far denaro, di avere successo, di essere qualcuno, di entrare nella aristocrazia finanziaria, tecnologica, patrimoniale. Alla domanda secolare della cultura occidentale: è vero? Si viene a sostituire a che serve? Si può vendere?
Come non vedere in tutto questo il “regresso” culturale, sociale, politico, umano all’interno di un “progresso” tecnologico (eppure molti sono gli “utili idioti” che in Europa non vedono per cecità o per stupido calcolo). I teorici che teorizzavano in pieno positivismo l’ottimismo del progresso non potrebbero più oggi esimersi dal constatare che il progresso del “fare” presenta un altissimo costo umano: la decadenza netta dell’”essere” e del “pensare” (ben diverso dal “calcolare”). La Grande Teoria degli inizi novecenteschi, tutta europea, oggi tace sopraffatta dall’assordante rumore della tecnica produttiva.
Il vero grande nemico da affrontare, al di là dell’immediato avversario, è costituito dal conformismo, dalla logica spietata del pensiero unico fondato sulla razionalità calcolante che tutto riduce allo scambio fra equivalenti (l’opposto della reciprocità e della solidarietà).
Compito dell’Europa è avversare la logica del pensiero unico che ci conduce inevitabilmente all’”uomo senza qualità”. E’ suo compito (come indicato in un precedente articolo) per via della sua storia, per la sua evoluzione culturale, democratica, civile che ha permesso, nonostante dilaceranti ed orride contraddizioni, di produrre il mondo moderno che oggi stiamo vivendo.
Ancora una volta, questa è l’unica arma che vanta il Vecchio Continente, la “vecchia madre” dell’Occidente!
Ultima annotazione. Se quanto finora detto costituisce il “dover essere” europeo non si può, ancora una volta tacere sul male che contamina il Vecchio Continente sintetizzabile nella “povertà di spirito”.
Si è usi pensare che la povertà sia un termine riferito alle “tasche vuote”. Esiste, tuttavia, la povertà di spirito: la scarsa consapevolezza del ruolo ereditato dalla storia, la indifferenza, la rassegnazione, l’idiozia politica, lo scetticismo. Prima ancora del nemico esterno esiste purtroppo per noi europei il nemico interno da affrontare.
CARLO ALBERTO FALZETTI

” Language is A Virus” cantavano William Burroughs e Laurie Anderson dagli anni ’60 agli anni ’80. Il virus è il linguaggio, puoi giocarci con la tecnica del cut-up, con ritagli di frasi che venivano mescolati o con la tecnica dell’Haiku, creando un logico o illogico senso, ma il virus più contagioso rimane il Linguaggio.
Puoi anche scrivere il linguaggio del Virus: herpes Zoster, Aids, Covid, morbillo del Texas, e anche
psicologia del redpilled e incel, Adolescence, ma anche
delirio bellicista che prepara alla guerra mondiale, infine
” 72 ore con il kit della sopravvivenza”
Il virus più contagioso e letale è il linguaggio.
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