Biografia di Ugo Marzi – Un contributo all’anagrafe dei personaggi.
a cura di MARIA GRAZIA VERZANI
Ugo Marzi, (Civitavecchia 1937-Roma 2001) poeta, commediografo, in dialetto ed in lingua, regista, attore, musicista e cultore delle arti figurative.
Secondo di tre figli Ugo eredita dalla famiglia paterna l’amore per le tradizioni popolari, vivendo la fanciullezza fra le macerie di una Civitavecchia distrutta e l’Oratorio Salesiano, dove conosce Gianni De Paolis, l’amico di sempre. Consegue prima la licenza liceale nella sua città poi la laurea in medicina alla Sapienza di Roma nel 1969. Nel periodo della giovinezza è l’animatore, data la versatilità artistica, della vita culturale di Civitavecchia.
Nel 1970 sposa Assunta Olla e si trasferisce nella capitale, dove svolge la sua carriera di medico ematologo presso il Regina Elena. Innamorato del Belli frequenta il Centro romanesco Trilussa negli anni‘80, senza però troppa convinzione. Il legame con la sua terra di origine è troppo forte ed è proprio da qui che, nel 1981, trarrà spunto per le sue tre raccolte di 50 sonetti romaneschi La Pricissione der Venardì santo, ‘Na botta ar cerchio e una… a chi dich’io. (1983) che, come fa trapelare il titolo, fa dell’irriverenza la sua forza. Nel 1986 esce Mamma, li turchi, che si avvale di contributi grafici del pittore Ennio Galice, con il quale è nata una profonda sinergia in occasione del restauro della chiesa della Stella. E’ in quest’ultima raccolta di sonetti la storia in parallelo della doppia distruzione di Civitavecchia, vista e vissuta dal popolo.
Marzi trova nella poesia, che ha sempre amato, il mezzo più idoneo per esprimere il suo temperamento sanguigno alieno da mezzi termini ed i suoi convincimenti più profondi: il suo spirito anticlericale, e soprattutto critico nei confronti di una società dove il popolo subisce patimenti ed ingiustizie.
Per un lungo intervallo si dedica al teatro scrivendo drammi, ancora in romanesco: L’anima de li morti… nostri, 1985, Tacchi e mezze sole, 1986, Puzza d’abbruciato, Roma 17 febbraio 1600, sulla storia di Giordano Bruno, (edita nel 1988), personaggio in cui l’autore si identifica .
Sono in italiano la sceneggiatura del capolavoro sveviano Senilità, del 1993, La voglia del Diavolo de1996, sulla fine di Bellezza Orsini condannata al rogo ed ancora Anima, del 1997.
Nel 1997 collabora alla pubblicazione dell’opera del padre domenicano Ennio Staid: Tra quelle case accanto di cui cura la presentazione e le didascalie. Nel 1999 è autore del testo e della musica de I Pastori, rivisitazione di una Sacra Rappresentazione del tardo medioevo anglosassone, Marzi si applica ad uno studio profondo della letteratura, una svolta importante che lo porta ad allontanarsi dalla poesia popolare e dal dialetto.
Tutte le sue opere teatrali sono rappresentate da compagnie amatoriali a Roma. Nella raccolta Gaimoni, poesie in dialetto e non solo, pubblicata postuma nel 2003, traspare il profondo cambiamento avvenuto nel poeta, la sua evoluzione interiore, un modo di esprimere la complessità dei sentimenti, veramente unico.
MARIA GRAZIA VERZANI

Ugo Marzi, Ennio Staid..
Grazie, Verzani, da parte di una ” Gaimona”!
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