Diario di viaggio – Normandia
Puntata n. 1
di VALENTINA DI GENNARO ♦
Nel nostro peregrinare per la vecchia Europa, quest’anno, in occasione ad degli 80 anni dallo sbarco in Normandia e dalla Liberazione di Parigi, abbiamo deciso di visitare i luoghi di quelle battaglie.
Il lungo viaggio in auto, che si è reso necessario per portare con noi un Labrador nero di nome Zero, ha visto la sua prima tappa a Lione.
Lione ci accoglie come una città reduce da una competizione elettorale emergenziale che però ha vinto.
Infatti, tutte le cinque circoscrizioni di Lione hanno portato un candidato del Nfp all’Assemblea nazionale e 12 circoscrizioni su diciotto di Parigi saranno rappresentate da candidati di sinistra.
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Non c’è stata ancora un’analisi demografica del voto del 7 luglio: tuttavia, in occasione del primo turno delle legislative, un sondaggio sempre di Ipsos aveva rilevato che il Rassemblement National aveva fatto breccia tra gli over 35, mentre i giovani hanno votato soprattutto per la sinistra del Nuovo Fronte Popolare.
Ed è così che ci si presenta la città della regione storica del Rodano, giovane e antifascista.
Dopo l’occupazione nazista, divenne infatti un centro della Resistenza francese, favorita in questo dai molti passaggi coperti interni agli edifici (traboules), che permettevano di sfuggire più facilmente agli occupanti tedeschi. La città venne bombardata dall’aviazione alleata il 26 maggio del 1944, poco prima della sua liberazione.
Il Centro per la Storia della Resistenza e della Deportazione (Centre d’histoire de la résistance et de la déportation) è un museo a Lione. Situato sull’ex sito di una scuola sanitaria militare francese (École de Santé Militaire) e inaugurato nel 1992, racconta la Resistenza francese e la deportazione degli ebrei nella seconda guerra mondiale, il museo mostra anche le storie dei combattenti della Resistenza (Maquis) contro i tedeschi, il regime di Vichy sotto il maresciallo Philippe Pétain e di importanti leader della resistenza, in particolare Charles de Gaulle.
Mentre non è difficile notare quella rilassatezza e quella noncuranza tipica delle grandi città della Francia centrale, questa volta Lione è decisamente riot.
La competizione elettorale del ballottaggio è ancora presente sui muri della città. Slogan e parole che ci parlano di quel valore fondante dell’unione europea, così come l’hanno pensata i ragazzi di Ventotene.
Non più guerre, non più fascismi.

Il nostro ostello si trova al centro del quartiere universitario. Le università francesi di agosto sono il ritratto di ciò che sono state Importanti centri di cultura, culle del fermento e ora la loro attività riprende lentamente con le iscrizioni, giovani uomini e donne si aggirano per la città in cerca di un alloggio.
La nostra giornate a Lione si conclude con la cena a La commune, un centro enogastronomico multiculturale che non tradisce il suo intento artistico e la vocazione all’internazionalismo della città.
VALENTINA DI GENNARO (Continua)

Cara francesina, va bene ricordare la Resistenza, ottimo ricordo. Mi permetto di rammentare sant’Ireneo uno dei massimi pensatori medievali. Ed ancora ti segnalo ciò che già avrai sperimentato. Ovvero la culla della cucina classica francese. Un ricordo personale di lavoro: il credit lyonnais partito da Lione originariamente (ora la sede è certamente Parigi). Continua la tua esplorazione anche per noi.
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