PREMIO RICORDANDO … ANAGRAFE CITTADINI ILLUSTRI – SCHEDE GRUPPO 3

Continuiamo la pubblicazione delle schede dei personaggi illustri, raccomandando ancora a chi ha proposte da fare di presentarle, utilizzando il seguente indirizzo di posta elettronica: premio.ricordando@gmail.com.
L’anagrafe va costruita, partendo dal lavoro di Claudio Galiani e Giovanni Insolera, con il concorso degli studiosi e dei ricercatori e anche di chi è in grado di avanzare proposte e suggerire modifiche.

*°*°*°*°*°*°

Mario DE PAOLIS

(Civitavecchia28 gennaio 1924 – Roma24 dicembre 2012)

Nel 1942 si arruola nella Regia Aeronautica e frequenta l’Accademia Aeronautica, primo in graduatoria del corso Aquila II.

Vive le travagliate vicissitudini dei frequentatori dell’istituto e degli appartenenti all’Aeronautica Militare durante e dopo la seconda guerra mondiale.

Nel 1950, come tenente pilota, interviene sulla Rivista Marittima e sulla Rivista Aeronautica sul tema dell’innovazione strategica della flotta.

Invita a considerare l’opportunità che l’Italia, alla luce della vulnerabilità mostrata durante il conflitto e dell’aumentato raggio d’azione degli aerei, si doti di portaerei.

Pilota di aerei da caccia, con il grado di maggiore nel 1962 è il comandante del 9º Gruppo della 4ª Aerobrigata con base Grosseto, dove gestisce l’introduzione in servizio dell’ intercettore supersonico Lockheed F-104 Starfighter.

Divenuto Comandante della II^ regione aerea, nel 1979, in occasione dello sciopero dei controllori di volo, esprime alla presenza del Presidente della Repubblica un aperto dissenso verso le proposte di smilitarizzazione della categoria.

Nel luglio 1980 viene nominato Capo di Gabinetto del Ministro della Difesa Lelio Lagorio durante il Governo Cossiga II.

Si trova perciò a gestire le attività del Ministero in relazione alla strage di Ustica e al ritrovamento di un caccia libico in Calabria.

In qualità di collaboratore del Ministro, è chiamato a testimoniare nell’ambito del tormentato processo che dagli anni novanta coinvolge alti ufficiali dell’Aeronautica sui presunti depistaggi avvenuti, con particolare riferimento alle informazioni trasmesse all’autorità politica.

Dal 1985 al 1989 è direttore generale dell’Aero Club d’Italia.

Nel 2001 pubblica “Obiettivo mancato. Vita militare sotto la prima Repubblica” nel quale ripercorre gli eventi che portarono alla smilitarizzazione del controllo del traffico aereo in Italia, confermando il giudizio critico espresso nel corso di quella vicenda.

*°*°*°*°*°*°

Agostino MASARACCHIA

(Genova 29 luglio 1926 – Roma 26 aprile 2015)

Frequenta il Liceo classico “Padre A. Guglielmotti” in seguito al trasferimento a Civitavecchia del padre, funzionario del Ministero delle finanze.  Il ricordo della sua città natale rimarrà per sempre affidato alla passione per i colori del Genoa. Dopo il conseguimento della maturità (memorabile la presentazione di tre tragedie all’esame di Greco), è allievo di Gennaro Perrotta alla Sapienza e si laurea in Lettere classiche all’età di ventuno anni.

È insegnante di ruolo nei licei dal 1949 al 1963, preside fino al 1968 e ispettore centrale del Ministero della Pubblica Istruzione fino al 1973. Convinto sostenitore della fecondità del rapporto di comunicazione tra Scuola e Università, consegue ben presto la libera docenza e dall’anno accademico 1967/68 è incaricato di Storia della lingua greca alla Sapienza. Successivamente, dal 1973 al 1998, è titolare della cattedra di Letteratura greca nella medesima università e direttore della Scuola di perfezionamento in Filologia classica, presidente della Consulta Universitaria del Greco nonché socio ordinario dell’Arcadia.

Già nel 1958, la monografia su Solone attesta la vocazione a collegare il rigore filologico con l’indagine del contesto politico, economico e sociale nel quale colloca l’opera letteraria.

Le numerose pubblicazioni successive al Solone sono il frutto di una lettura instancabile dei principali autori della letteratura greca, che vuole opporsi alla deriva degli “specialismi” invalsa anche nel campo degli studi classici (e denunciata fin nelle aule del “Guglielmotti”). 

Si ricordano: il commento all’Apologia di Socrate (1971), la raccolta Civiltà politica ateniese (1972), gli Studi erodotei (1976), i commenti ai libri VIII e IX delle Storie di Erodoto per la Fondazione Lorenzo Valla (1977 e 1978), Isocrate. Retorica e politica (1995), Riflessioni sull’antico, Studi sulla cultura greca (1998). Coordina per diversi anni un seminario nazionale sull’orfismo, tema fondamentale per la comprensione della civiltà greca, di cui cura la pubblicazione degli atti (Orfeo e l’Orfismo,1993). 

Come affermato dal discepolo Massimo Di Marco nella Commemorazione pronunciata alla Consulta Universitaria, “emerge dal complesso di questi lavori il profilo di uno studioso che, pur non sottraendosi alla discussione dei problemi testuali ed esegetici del microcontesto, tuttavia – per vocazione e formazione – programmaticamente tende all’analisi di largo respiro, sforzandosi di penetrare nell’universo dell’autore studiato e nelle nervature essenziali della sua opera letteraria”.

Nei numerosi interventi a difesa dell’attualità della cultura classica si avverte l’eco delle impennate morali (e umorali) degli anni del “Guglielmotti”, qualche venatura risentita imposta dalla consapevolezza di dover difendere un patrimonio educativo ancora fecondo.

Fino al 1968, anno del trasferimento a Roma, svolge un ruolo molto rilevante anche nella vita politica della nostra città. È più volte eletto consigliere comunale nelle file del P. S. I. Da assessore alla Pubblica Istruzione, ricostituisce la Biblioteca comunale e promuove – lui che era uno dei maggiori classicisti italiani – l’istituzione del Liceo scientifico “Galilei”, che nasce da una costola del “Guglielmotti, e dell’Istituto tecnico industriale “Marconi”.

Ma forse il contributo maggiore che A. Masaracchia ha offerto alla rinascita della città nei difficili anni del dopoguerra consiste nella realizzazione di un polo formativo e culturale veramente prezioso: per il livello elevato dell’insegnamento che potevano assicurare grandi figure di educatori come, per fare solo qualche nome, Saverio Trincia, Mario Trevi, Vittoria Zagari, Margherita Romanini, Emanuela Masaracchia; per la costituzione di una comunità educante che continuò a rimanere in contatto, a “fare squadra”, anche dopo il trasferimento a Roma.

L’interesse per Civitavecchia rimane ancora vivo negli anni successivi.

Masaracchia partecipa a numerose iniziative culturali (conferenze, presentazione di libri, testimonianze). Il 10 ottobre 1998 presenta nell’Aula consiliare le sue Riflessioni sull’antico, il volume che raccoglie i contributi cosiddetti minori prodotti nelle varie fasi del suo itinerario scientifico e riceve l’omaggio delle autorità comunali.

L’anno successivo, in occasione del conferimento a Civitavecchia della medaglia d’oro al valor civile, pronuncia una toccante orazione ufficiale che costituisce la testimonianza del suo amore per le tre città che conobbe: quella dell’adolescenza, che correva parallela ai primi anni di vita del “suo” liceo, quella della distruzione bellica, dello sfollamento e della fame, quella della ricostruzione, affrontata con il rigore morale e la fiducia nella realizzazione dei progetti che tutti gli riconosciamo.

L’Amministrazione comunale di Civitavecchia ha insignito Agostino Masaracchia della cittadinanza onoraria.

*°*°*°*°*°*°

Mauro MELLINI

(Civitavecchia10 febbraio 1927 – Roma5 luglio 2020)

Nato a Civitavecchia da famiglia tolfetana, matura la sua formazione scolastica presso il Liceo classico “Padre A. Guglielmotti” di Civitavecchia e si laurea in Giurisprudenza alla Sapienza.

È tra i padri storici del Partito Radicale, di cui sarà Segretario nel 1968-69.

La sua passione politica si manifesta già nella città natale, dove fino al 1964 siede in Consiglio comunale nei banchi del PSI e per alcuni mesi è assessore alla pubblica istruzione. 

Eletto alla Camera dei Deputati nelle file del Partito Radicale per 4 legislature consecutive (VII, VIII, IX, X, dal 1976 al 1992) è tra i protagonisti delle lotte sui diritti civili e delle campagne referendarie, in particolare quella sul divorzio, e della battaglia sull’aborto.

Distaccatosi nel 1989 da Pannella e dal Partito Radicale, di cui non condivide la svolta politica verso il Partito Transnazionale, prosegue imperterrito il suo impegno sui diritti civili.

Fine giurista, componente nel biennio 1993-1994 del Consiglio Superiore della Magistratura, fondatore del movimento e del periodico Giustizia Giusta, svolge un’intensa attività pubblicistica sul tema dell’esercizio della giustizia, su posizioni garantiste, impegnandosi anche nella difesa di Enzo Tortora.

Vivace polemista, protagonista di tante trasmissioni su Radio Radicale, è stato autore di decine di pubblicazioni, dal 1969 (Così annulla la Sacra Rota) fino al 2016, in cui ha affrontato le questioni più spinose del sistema giudiziario italiano, dall’obiezione di coscienza al pentitismo ai vari aspetti della patologia giudiziaria.

A questo fine, non esita a pubblicare un libello, Sta povera giustizzia, in cui propone e commenta 161 sonetti di Gioacchino Belli che vertono sull’argomento.

Una delle sue ultime opere, questa volta di narrativa, è Ritorno a Tolfa, omaggio al paese in cui ha trascorso la sua infanzia e adolescenza.

SPAZIOLIBEROBLOG                                                                                                 (SEGUE)

Link alle schede gruppo 1

Link alle schede gruppo 2

Link alle schede gruppo 4

Link alle schede gruppo 5

Link alle schede gruppo 6

Per suggerimenti o modifiche: premio.ricordando@gmail.com