PREMIO RICORDANDO … ANAGRAFE CITTADINI ILLUSTRI – SCHEDE GRUPPO 2
Proseguiamo con la presentazione dei personaggi illustri.
SCHEDE GRUPPO 2
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Maria Lisa CINCIARI RODANO detta Marisa
(Roma, 21 gennaio 1921 – Roma, 2 gennaio 2023)
È fra le personalità più illustri della storia della Repubblica italiana per l’insieme della sua esperienza politica, il suo impegno antifascista, il carcere, il lavoro ininterrotto sui temi dell’emancipazione e autodeterminazione delle donne.
Figlia di Francesco Cinciari, noto imprenditore e armatore di Civitavecchia, per un periodo podestà della città, studia a Roma al Liceo Quirino Visconti.
Studentessa universitaria, viene arrestata per la sua attività antifascista e partecipa insieme al marito, Franco Rodano, alla lotta di Liberazione nazionale nelle file dei cattolici comunisti e dei Gruppi di Difesa della donna.
Nel 1946 è tra le fondatrici dell’UDI, di cui rivestirà anche la carica di Presidente Nazionale. È sua l’idea della mimosa nella giornata della donna.
Entra in Parlamento come deputata del PCI dal 1948 al 1968, poi dal 1968 al 1972 viene eletta in Senato a rappresentare il Collegio elettorale di Civitavecchia.
È la prima donna nella storia italiana a ricoprire la carica di vice presidente della Camera dei deputati (dal 1963 al 1968).
Viene eletta al Parlamento Europeo dal 1979 al 1989, dove partecipa a varie commissioni di lavoro e numerosi convegni internazionali.
Tra gli innumerevoli incarichi, è componente dell’Assemblea paritetica CEE-ACP (assemblea composta da parlamentari europei e rappresentanti dei paesi dell’Africa, Caraibi e Pacifico, associati alla CEE con il Trattato di Lomè), presidente e relatrice generale della Commissione d’inchiesta del Parlamento Europeo sulla Situazione della donna in Europa (1981-1984) e vicepresidente della Commissione dei diritti delle donne (1984-1989), rappresentando il Parlamento Europeo alla Conferenza del decennio della donna dell’ONU a Nairobi (1985).
Partecipa anche alla delegazione italiana alla Conferenza mondiale della donna dell’ONU a Pechino (1995) e alla Commissione per lo Status della donna dell’ONU a New York nel 1996, 1997, 1998, 1999, 2000.
L’8 marzo 2013 ha ricevuto la laurea honoris causa in Scienze della Comunicazione presso l’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale.
Nel 2015 è stata nominata Cavaliere di Gran Croce dal Presidente della Repubblica Mattarella.
Il Comune di Allumiere le ha conferito la cittadinanza onoraria.
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Lorenzo D’ARDIA CARACCIOLO
(Civitavecchia, 26 luglio 1906 – Roma, 16 giugno 1983).
Figlio di Giovanni Francesco e di Margherita dei marchesi Bisleti.
Frequenta l’Accademia di Belle Arti di Roma, avendo tra i suoi maestri il pittore Ferruccio Ferrazzi, di cui diventa assistente. Ottiene poi la cattedra di ornato disegnato al Liceo artistico di Roma.
Il suo tema preferito è il paesaggio, soprattutto della campagna laziale, cui dedica il suo principale lavoro xilografico e calcografico.
Espone dal 1932 in quasi tutte le mostre sindacali laziali e è presente alle Quadriennali di Roma del 1935, 1939, 1943 e, nel dopoguerra, alla VI del 1951- 1952 (Paesaggio),e alla VII del1955 (Solitudine), e alle Biennali di Venezia del 1936, 1938 e 1940.
Una sua mostra ha luogo nel 1940 presso la Galleria di Roma.
Nel 1942 partecipa con l’acquaforte “la Fattoria” alla Mostra d’Arte Italiana Contemporanea organizzata a Linz dalla Biennale d’Arte di Venezia per il Ministero della Cultura Popolare.
Sue opere sono custodite nelle raccolte civiche di Torino e Milano, nella Galleria nazionale d’Arte Moderna di Roma e nella Calcografia nazionale di Roma, che nel febbraio 1953 organizza una sua mostra antologica.
Lo scultore Venanzo Crocetti nel 1946 l’ha ritratto in una scultura di bronzo, custodita presso la casa-museo “Vincenzo Crocetti”.
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Ugo D’ASCIA
(Civitavecchia, 5 lug. 1926 – Roma, 30 ott. 1990)
È primogenito di Amedeo, di origine napoletana, e di Irene Pucci, civitavecchiese.
Frequenta con brillanti risultati il Liceo classico “Padre A. Guglielmotti”, avendo come compagni soprattutto Mauro Mellini e Paolo Pulci.
La lettura dei grandi autori liberali forma la sua coscienza antifascista.
Dopo il bombardamento del 1943 sfolla con la famiglia ad Acquapendente, dove partecipa alla breve vita di una formazione partigiana.
Dopo la guerra si avvicina alle posizioni di azionisti e socialisti.
Dal 1946 frequenta, presso l’Università di Roma, le facoltà di Giurisprudenza e di Lettere, senza però laurearsi, per dedicarsi all’attività politica nella sua città.
Nel 1953 si impegna contro la “legge truffa” e in favore di Unità Popolare di Ferruccio Parri.
Nel 1955 aderisce al PSI, sulle posizioni autonomiste di Pietro Nenni.
Protagonista di vari dibattiti politici, non trascura l’attività culturale e fonda in città il primo cine-club locale “Rocco Scotellaro”. Le proiezioni avvengono nel Teatro Traiano appena ricostruito.
Nel 1956 viene eletto consigliere comunale e nominato assessore alla Pubblica Istruzione.
È un’esperienza breve, a causa del commissariamento del Comune.
Dal 1957 al 1960 si trasferisce a Parigi, dove compie le sue prime esperienze giornalistiche, collaborando ad un giornale per gli immigrati italiani e, solo come correttore di bozze, a «Le Monde».
Lì può frequentare personaggi come Jean Paul Sartre, gli chansonniers e le avanguardie artistiche.
Tornato in Italia, nel 1960 viene nuovamente eletto nel Consiglio comunale e riconfermato nell’elezione del 1964.
Nel frattempo approda all’«Avanti», per cui nel 1963 segue i lavori del XXXV Congresso del PSI.
Un suo articolo pubblicato l’8 settembre 1965 in memoria dello stesso giorno del 1943, che è anche una riflessione sul presente, esprime bene la sua passione laica e progressista.
La sua attività giornalistica si specializza soprattutto sulle vicende del Concilio Vaticano II, che lo spinge ad approfondire il tema dei rapporti tra la cultura laica e la nuova Chiesa postconciliare.
Nel 1967 entra alla Rai e dopo il 1975 diviene l’informatore religioso del TG2. Nella veste di vaticanista segue i viaggi di Paolo VI e Giovanni Paolo II nel Terzo e Quarto Mondo e in Polonia.
È anche autore di grandi documentari: sulla ritirata di Russia; sul ventennale della guerra d’Algeria; su “Cristo sì è fermato a Eboli”, per la morte di Carlo Levi; sul problema della violenza negli anni Settanta.
Conserva comunque il rapporto con la nostra città, partecipando a numerose iniziative culturali e dibattiti.
L’ultima significativa occasione è un confronto che presiede nell’aula consiliare sulla figura di Martin Lutero tra un cattolico gesuita e un teologo valdese.
Al suo nome è intitolata una via cittadina.
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