LA ROTTURA DEI VASI
di CARLO ALBERTO FALZETTI ♦
Se la potenza del femminile non viene costretta all’internodi un sistema sociale stabile come può essere la cura domestica, la gestione della prole, l’esclusione dalle grandi decisioni, quella potenza si rivelerà per ciò che essa è: un eccesso di forza inarrestabile e tale da vanificare la forza del maschio .
Questa può essere stato il Grundaxiom (il Grande Assioma) che ha dato luogo all’inizio della “androcrazia” ovvero il dominio maschile lungo gli ultimi 5.000 anni .
Esistono due possibilità nei modelli sociali legati ai generi: un modello dominatore dove uno dei due generi ha il predominio sull’altro (patriarcato o matriarcato); un modello relazionale dove la mutua collaborazione impedisce differenziazioni gerarchiche.
Per usare la terminologia di Riane Eisler potremmo indicare questo secondo modello con il simbolo del “calice”, il primo modello con il simbolo della “spada”. Il calice o se si vuole il vaso indica la potenza del contenere, del preservare, del dare vita. L’altro simbolo è il togliere violentemente la vita.
Il matriarcato , nonostante i tentativi di Bachofen, non è mai esistito. E’ esistito ed ancora esiste il patriarcato o androcrazia.
Ciò che invece ha avuto luogo lungo tutto il corso del neolitico (a grandi linee: dal 7.000 al 3.000, ovvero l’epoca della “rivoluzione agricola”) è una matrifocalità attestata da numerosissimi reperti archeologici e decine di simboli sparsi in tutta la “Old Europe”.
Questa matrifocalità si è realizzata attraverso vari elementi. In primo luogo la matrilinearità, ovvero la discendenza e l’eredità avviene per via materna. In secondo luogo una produzione di immagini che esprimono un simbolismo legato alla rigenerazione ed al rinnovamento. Il centro gravitazionale di tutto questo è stato rappresentato dalla “Grande Dea”, la Signora delle Piante, la Signora degli Animali (Potnia Theròn).
Una società caratterizzata da economia agraria dunque sedentaria, villaggi sparsi e stabili, struttura sociale equilibrata tra i generi con presenza di ordinamento matrilineare, ideologia pacifica, amore per l’arte rupestre, teologia lunare e ctonia.
Tutto ciò venne sconvolto ! Certamente in un arco lungo di tempo, ma accadde (potremmo titolare l’avvenimento come la “rottura dei vasi”, come meglio si comprenderà nel prossimo articolo).
Non entro nel dettaglio delle tre grandi ondate attraverso le quali è avvenuta la lenta invasione indoeuropea ( i cosiddetti popoli “Kurgn” dell’area danubiana e del Mar Nero) che ha sconvolto la “Old Europe”.
Una ideologia bellicosa che ha nel cavallo il suo simbolo per eccellenza ( il racconto omerico dei micenei, gli Achei, è un chiarissimo quadro della nuova ideologia). Tutto questo ha in Marija Gimbutas l’esponente archeologa di maggior rilievo.
Il cavallo addomesticato nelle steppe è stato, dunque, la causa materiale della mobilità e la mobilità ha condotto al dissolvimento del legame con la terra. Ad un popolo agrario si è sostituito un popolo caratterizzato da nomadismo con tutto il corredo teologico legato al culto solare, alla divinità celeste, al patriarcato. Tutto questo non poteva che comportare una svalutazione piena del femminile e del culto lunare(la luna è ciclica rappresentando una partecipation mystique con il ciclo mestruale).
Ma ritorniamo al Grundaxiom.
Che cosa doveva tanto spaventare gli invasori perché alla dominazione seguisse la sostituzione, con immane violenza, della realtà “ginecocratica” con quella del maschio dominatore?
In cosa consisteva quella “potenza del femminile” che terrificava i nuovi padroni?
A questo punto il discorso tocca il livello della psicologia del profondo: qual è il “terribile” che si è intravisto nel femminile e che di seguito si è trasformato in un inconscio collettivo che ha portato ad un sovvertimento decisivo? Un inconscio collettivo nascosto ma che è emerso, come un fiume carsico, in vari momenti della storia attraverso varie modalità, spesso cruente, e che ancora oggi perdura tramite la gerarchizzazione dei ruoli sociali, la violenza, lo stupro, il femminicidio.
Certamente quel potere doveva assumere agli occhi degli invasori di cinquemila anni fa degli aspetti terrificanti che potremmo definire con gli attributi che Rudolf Otto da al “numinoso”: tremendum , fascinans, mysteriosum.
Ecco come doveva essere percepito il potere del femminile!
Come tale doveva essere soffocato e costretto, come dice l’assioma da cui siamo partiti, ad essere incanalato e controllato e poi rimosso divenendo oggetto dell’inconscio.
Ma a questo punto debbo fermarmi ,per rispetto dello spazio, rimandando ad altro momento l’esame dell’archetipo del femminile, del suo simbolismo, della configurazione femminile dell’inconscio umano.
Ma un concetto deve esser ora anticipato.
Se esiste un archetipo del femminile nelle profondità del nostro inconscio allora pensare che l’equilibrio tra i generi sia solo un problema femminile è una assurdità logica. Nel corso della gestazione della androcrazia siamo riusciti ad avere conquiste tecnologiche imponenti ma ad un costo umano e sociale drammatico. Al momento si è aggiunto un ulteriore costo, quello ecologico, che minaccia l’esistenza planetaria. Tutto questo è derivato dal sistema sociale che sopra abbiamo definito modello dominatore . La sostituzione di questo modello con il modello relazionale, ovvero il fare i conti con l’Archetipo del Femminile, non può essere un “problema interno al mondo del femminile”, ma un problema dell’intera umanità!
. . .
Il titolo dato proviene dalla Qabbalah di Isaac Luria (m. 1572). Nel corso della creazione Dio si assenta lasciando un vuoto (Tzim Tzum). La luce divina è intrappolata in vasi. La loro frantumazione( Shevirah) permette alla luce di sprigionarsi ma anche di essere preda del Male: il mondo come è!
Come si vedrà nel successivo articolo, in termini di archetipo vale l’equazione: donna=vaso.
CARLO ALBERTO FALZETTI

Non ho dimenticato il nostro accordo.
"Mi piace""Mi piace"
Credo che il problema sia proprio la “relazione”; l’uomo ha una psiche basica e atrofica e poco portata alla “ relazione” la quale nel maschio è inversamente proporzionale all’età. Le donne riescono a creare un mondo di relazioni e questa loro capacità spaventa gli uomini; quando smetteranno di avere paura forse il mondo cambierà
"Mi piace""Mi piace"
Mistica ed energetica lettura.
"Mi piace""Mi piace"