Il mistero delle chiavi decussate
di BRUNO PRONUNZIO ♦
Il periodo che stiamo vivendo, compreso tra la morte di un Pontefice e l’elezione di uno nuovo, è denominato Sede Vacante. Il Codice di Diritto Canonico, al fine di evitare un vuoto di potere nella guida della Diocesi di Roma, e quindi della Sede Apostolica, disciplina in dettaglio le procedure da osservare per garantire continuità al governo della Chiesa Cattolica.
Nel periodo di Sede Vacante lo stemma del Papa precedente viene sostituito e, al posto della tiara, viene raffigurato un gonfalone papale, denominato basilica, a forma di ombrellone. Nell’occasione, viene emessa una serie di francobolli.

Elemento comune ai due stemmi è rappresentato da due chiavi decussate (incrociate), una dorata e l’altra argentata.
Nel sito internet del Vaticano (www.vatican.va) si legge che… La simbologia è attinta dal Vangelo ed è rappresentata dalle chiavi consegnate da Cristo all’Apostolo Pietro. Le due chiavi sono in croce di S. Andrea, una d’oro e l’altra d’argento, con i congegni in alto e rivolti verso i lati. Dalle impugnature pendono due cordoni con fiocchi generalmente rossi, oppure azzurri. (…) Le chiavi ordinariamente hanno i congegni posti in alto, rivolti a destra e a sinistra, e solitamente traforati a forma di croce, non per la meccanica propria della serratura, ma come simbolo religioso. Le impugnature variano secondo il gusto artistico, dal gotico al barocco. Dal secolo XIV le due chiavi, poste in decusso, sono insegna ufficiale della Santa Sede. Quella d’oro, a destra, allude al potere sul regno dei cieli, quella d’argento, a sinistra, indica l’autorità spirituale del papato in terra. I congegni sono in alto, ovvero verso il cielo e le impugnature in basso, ovvero nelle mani del Vicario di Cristo. Il cordone con fiocchi che unisce le impugnature allude al legame dei due poteri.
Il Professore Giovanni Insolera ha confermato che i congegni in basso con le chiavi poste verticalmente in palo e addossate erano nello stemma della Chiesa fino al XIV sec. (G. Bescapé – M. Del Piazzo, Insegne e Simboli – Araldica pubblica e privata medievale e moderna, Min. Beni Culturali e Ambientali, Roma 1983, pp. 319-334 – parte dedicata alla Santa Sede). Da allora però la posizione delle chiavi è normalmente quella che si osserva nello stemma attuale del Vaticano e che si può riscontrare anche a Civitavecchia, nei numerosi blasoni papali in pietra disseminati nella parte storica della città.
Tuttavia, girando per l’Italia, mi è capitato di imbattermi in alcuni stemmi non conformi a quello ufficiale.
Nella Basilica dell’Incoronata Madre del Buon Consiglio a Capodimonte – Napoli, le chiavi hanno sì i congegni verso l’alto ma rivolti all’interno e non ai lati.

Nella Chiesa di San Giuseppe, a Santa Marinella, troviamo invece un bel mosaico con i congegni rivolti verso i lati ma in basso.

A Milano, sulla facciata della chiesa di Sant’Antonio di Padova, troviamo i congegni in basso e rivolti all’interno.

È possibile che committenti e artisti non si siano accorti dell’incoerenza con lo stemma ufficialmente adottato dalla Chiesa Cattolica da oltre 700 anni? O dietro il simbolo si nasconde qualcos’altro? Un segno, un messaggio?
BRUNO PRONUNZIO

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Le Chiavi. Simbolo di presidenza, amministrazione, di dominio. Pietro, lo “janitor”,il custode della porta. Le chiavi hanno i congegni rivolti verso l’Alto, per aprire le Porte dei Cieli. Clavis ordinis (Eucarestia), clavis iurisdictionis (governo dei fedeli). Emtrambe le potestà condividono il potere di giudicare (clavis scientiae) e il potere di sciogliere i degni e legare gli indegni(clavis potestatis). Ed infine l’esercizio da parte del Capo della infallibilità assistita dallo Spirito Santo.
Tu sollevi un sospetto degno di un romanzo noir!
Come non pensare con tanta immaginazione, forse, ad un potere rivolto verso il basso. Chiavi che non aprono porte del Cielo ma porte terrene.
Quante volte nella storia della chiesa le chiavi di Pietro (affidate a Pietro!)sono servite per esercitare solo potere?
Penso che tu volessi intendere questo intrigante risultato.
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Ipotesi suggestiva, mi piace pensare più ad un noir che non ad un errore…nel vagare dell’error la fantasia trova alimento!
Maria Zeno
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Molto interessante, grazie
Ernesto
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