“PAROLE DI DONNA” A CURA DI VALENTINA DI GENNARO E ANNA LUISA CONTU – Non gridate al medioevo.
di VALENTINA DI GENNARO ♦
Qualche giorno fa, la storia di una donna incinta che durante le sue vacanze a Malta, ha avuto una metroraggia così importante, tanto da non lasciare nessuna possibilità al feto di portare a termine il suo sviluppo in utero, è balzata sulle prime pagine dei giornali.
La donna dovrà rimanere ricoverata in attesa della cessione del battito per poter poi essere sottoposta a revisione uterina.
A Malta l’aborto è vietato in tutte le sue forme, sia esso volontario, terapeutico, a seguito di violenza o incesto.
Anche in Italia, dove il ricorso all’interruzione volontaria di gravidanza è garantito da una legge ( e da un referendum) di più di 40 anni fa, la storia di questa donna non sarebbe stata diversa, nessun ginecologo può, nemmeno in situazioni di possibili ripercussioni fisiche e mentali della donna, intervenire in immediato. Si aspetta l’espulsione naturale o la cessione del battito. L’iter dell’Ivg prevede un numero di giorni che è incompatibile con la situazione di emergenza.
Non è ritorno al medioevo, è la quotidianità in molti stati occidentali!
“La guerra più arcaica, selvaggia e duratura è quella contro i corpi delle donne.
Il primo crimine contro l’umanità è il patriarcato.”
Così ci dice Lea Melandri.
E proprio di oggi (il 24 giugno 2022 per chi legge) la notizia dell’annullamento negli USA la sentenza Roe v. Wade del 1973 che da 50 anni garantisce alle donne il diritto di abortire.
Da oggi negli Stati Uniti non è più garantito il diritto all’aborto a livello federale ma dipenderà dalle leggi dei singoli stati.
La Corte Suprema, i sei giudici repubblicani, tre dei quali eletti da Trump, hanno surclassato i tre democratici.
Il divieto di aborto è prossimo ad entrare in vigore in 13 stati americani nei prossimi 30 giorni. Si tratta di stati repubblicani che hanno approvato leggi stringenti sull’aborto legandole all’attesa decisione della Corte Suprema.
Il Missouri ha annunciato di essere il “primo” stato a vietare l’aborto, che ora è illegale anche in Texas con effetto immediato.
Gilead ha vinto.
Le pronte dichiarazioni di Biden subito dopo la sentenza, ovvero la garanzia che le donne potranno spostarsi verso gli Stati in cui sarà possibile abortire e la distribuzione di pillole abortive, spingono ad una riflessione sul sistema democratico degli Stati Uniti.
Se la Corte Suprema è l’istituzione massima federale in termini di giustizia e giurisprudenza, il fatto che l’ex presidente Trump ne abbia stravolto composizione ed orientamento è veramente desolante.
L’impotenza di Biden davanti alla decisione, seppure nasca come un meccanismo di difesa della costituzionalità, è sembrata eversiva!
La possibilità che invece della democrazia si esportino queste pratiche è reale.
La salute di tutte le donne, degli Stati che lo riterranno illegale, sarà in pericolo, uno dei loro diritti garantiti costituzionalmente fino a ieri, riguardo la loro vita, è stato cancellato.
Non sono solo decine di anni di arretramento, ma la prova di come colpire il corpo delle donne e la necessità di normarlo siano continui. La difesa un imperativo costante.
Perché l’aborto non è questione morale, ma politica.
L’aborto illegale non rende l’aborto impossibile.
Le donne abortiscono fin dalla notte dei tempi.
Il divieto d’aborto fa piombare le donne in situazioni di pericolo di vita, di mancata igiene, di speculazione da parte di chi continuerà a farle abortire.
Restituisce alle donne la paura del carcere, dei tavolacci, delle morti di ago duro.
Aborto garantito, sicuro, gratuito. Legale. Ovunque.
VALENTINA DI GENNARO
Vero, Valentina, non questione morale ma politica.. ❤️
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Se pur convinto che la vita inizi con il concepimento, penso che la scelta debba essere libera, la gravidanza indesiderata é qualcosa di talmente pervasivo ed invasivo per la donna che non c’é alcuna considerazione morale che possa giustamente intervenire, l’unico approccio giusto è la libertà della donna di decidere ed il diritto di avere l’assistenza necessaria. Non solo, credo che sia doveroso che la donna in tale condizione possa contare in un aiuto anche per la sua decisione, perchè no anche per portare a termine la gravidanza magari con l’aiuto post parto anche nel caso di interruzione per questione meramente economica.
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