DEI GIORNALISTI E’ LA COLPA!

di LUCA GUERINI ♦

Siamo circondati da luoghi comuni: lo sappiamo eh, non intendo scoprire qualcosa di nuovo quanto riflettere se questo può essere una causa (20% o giù di lì) del crollo della vendita di giornali. Ovviamente la responsabilità più grande è della facilità di reperimento di informazioni in maniera gratuita su internet, smartphone e simili; dal costo in continuo aumento di una copia (diminuiscono le copie vendute e la pubblicità scarseggia quindi bisogna alzare il prezzo), ma poniamo l’accento sui contenuti. Nel calcio l’esempio è palese: quante interviste pre-partita e post-partita sono pronosticabili o comunque si potrebbero pubblicare facendo copia incolla della settimana precedente (cambiando i nomi degli avversari s’intende): “Non meritavamo la sconfitta”, “Ogni partita è come se fosse una finale”, “Devo fare i complimenti ai miei ragazzi”, “Sarà una partita difficile, ma la giocheremo nel migliore dei modi”…e potremmo continuare per molto. Adesso che è tempo di calciomercato poi le opzioni aumentano a macchia d’olio: ha fatto la notizia del flirt da parte del Milan del capocannoniere della Lazio Ciro Immobile. Come lo stesso bomber di Torre Annunziata ha detto in un’intervista “Ho segnato 41 gol ci sta che attiri le attenzioni delle altre squadre, ma io rimarrò qui”. Si è creato questo vespaio di polemiche contro chi ha diffuso la notizia per un motivo che anche un bambino capirebbe: come può un club che non riesce a saldare un debito di 31 milioni per il passaggio di proprietà trattare un calciatore che ne varrà 100? si chiama prendere in giro il lettore e poco importa, a livello morale, se leggo la notizia senza aver sborsato un cent. Delle volte sono gli stessi giornalisti che per rubare qualche visualizzazione, qualche like creano un danno alla categoria (in un prossimo articolo che ancora sto ruminando parlerò dei registi, lo preannuncio). Quindi si chiede a me consumatore di pagare lo stipendio di uno che sfrutta i creduloni per alzare la propria autostima? di questo parliamo? Non va meglio in campo culturale dove notavo ai tempi che ero giornalista e noto tutt’ora chiunque arrivi al Traiano lo “conquista”, manco fosse un accampamento di contadini di fronte all’Impero Romano. Ogni comico “strappa risate” (se non facesse ridere non sarebbe un comico), ogni attrice over 45 “emoziona” ma anche “regala emozioni”, le scenografie sono sempre bellissime… ho persino letto commenti di questo livello nei confronti del saggio di fine anno di una scuola credo elementari o medie di Ladispoli o Cerveteri: non voglio passare per insensibile, ma sembra che si sia perso il senso della misura e quindi l’oggettività. Io comprerò il giornale se nella pagina culturale leggerò una recensione nel quale un giornalista abbia il coraggio di fare una stroncatura dicendo “a me non è piaciuto perché …. “ e dando tutte le spiegazioni in maniera più o meno competente. Non dove ‘’tutto è bello” e tutto è infarcito di “luoghi comuni” perché allora di copie se ne venderanno meno… e intanto “tutti a prendere un tè caldo”.

LUCA GUERINI